La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 25 luglio 2013

SANTA MARIA CAPUA VETERE - A MARIO TAFURI TRAGICAMENTE SCOMPARSO PER UN GESTO INSOLITO

Non vi notizio di una scomparsa per un  gesto insolito di un vero farmacista sammaritano, perchè il dottor Mario Tafuri è  stata certamente una persona fra le colte che la città di Santa maria Capua Vetere ha mai avuto . si contraddistingueva per la sua personalità e per la sua cultura. Poche note,  perché lasciamo ai cronisti dei giornali di una giornata che mai avrei voluto raccontare . Ma invece vorrei raccontarvi come i suoi pensieri liberi e schietti inviatemi per pubblicarli sul mio blog , essendo la famiglia conosciuta in città e soprattutto legata da quasi un secolo con la famiglia paterna e materna .

Qui di seguito vorrei ricordare così il dottor Mario Tafuri  che con i suoi articoli deliziava i lettori visto che è stato anche , negli anni cinquanta , direttore di un giornale universitario chiamato appunto " la zanzara ".

SANTA MARIA CV - E DINTORNI- DALLA LIBRERIA DI MARIO TAFURI - QUANDO IL GRANDE EDUARDO SALUTO' DAL PALCOSCENICO DEL'ELISEO DI ROMA

Grazie dotto'



a marzo del 1975 vennero da me Armando Wood e la fidanzata. La ragazza si doveva laureare a luglio in lettere moderne e,sapendo della mia amicizia con Eduardo,era venuta a chiedermi di farglielo conoscere. Allora Eduardo recitava a Roma la commedia"gli esami non finiscono mai" ed era l'ultimo anno che recitava. Dissi a Wood:" va a

Roma,compra i biglietti per lo spettacolo ed io vi accompagno da eduardo. Armando ando' e si senti' rispondere che la stagione si chiudeva il 30 maggio e che i biglietti erano esauriti da febbraio. Allora telefonai a Eduardo e lui,qualche giorno dopo,mi richiamo' per dirmi che mi aveva trovato 20 biglietti di platea per la prima domenica di maggio ,tra la seconda e terza fila,per la recita delle ore 18.

Armando organizzo' un pulmino con amici di Capua e S.Maria e,arrivata la domenica fatidica,ci recammo a Roma. Poco distante dal teatro Eliseo c'era un fioraio,acquistai 13 rose stupende e gliele inviai in teatro con un bigliettino su cui era scritto."Ci vediamo dopo la recita". Prendiamo tutti posto in teatro e,poco dopo ,si apre il sipario.

La commedia inizia con Eduardo sulla scena. Inizia a recitare,dopo qualche minuto alza lo sguardo,mi vede in seconda fila,solleva il braccio e mi dice:"grazie dotto',e riprende a recitare. Seduta a fianco a me,c'era una signora tutta ingioiellata,era la moglie del prefetto di Roma, la quale mi si avvicino' all'orecchio e disse:ma lei ha sentito?io stavo qua anche ieri sera,ma questa battuta non la disse".io le risposi:e si capisce che ieri sera non la disse. io ieri qua non c'ero. Sono io il dottore che ha ringraziato!



SANTA MARIA CAPUA VETERE - DALLO SCAFFALE DI MARIO TAFURI - A LOCHENSS I MOSTRO A CASTELVOLTURNO IL ROTA ROTA

Il rota-rota
Negli annI 60 la palude di Castelvolturno,denominata il Varicone,era il paradiso dei cacciatori di uccelli acquatici. Io la frequentavo tutte ne notti ed avevo un appostamento che prenotavo ogni estate. In realta'in un avvallamento del terreno,a sinistra della foce,largo migliaia di ettari,venivano ancorate delle botti che costituivano il nascondiglio per il cacciatore.con le prime piogge il terreno si allagava e diveniva palude. Quegli appostamenti erano gestiti da gente locale che accompagnava i cacciatori per mestiere. A Castelvolturno vigeva un'antica favola che sul paese vegliava una figura mitologica,tipo mostro di locnhess,il quale vegliava tutto l'anno e si addormentava solamente la notte di natale.

Gli accompagnatori la notte dal 24 al 25 dicembre non portavano nessuno a caccia. Dimenticavo,la caccia ai palmipedi si fa dalle 4 del mattino all'alba. Era il 1963 e a meta' dicembre,per l freddo intenso, la palude era pieni di palmipedi. La mattina del 24 alle 4 mi presentai nel bar dove facevano capo tutti gli accompagnatori,ma nessuno volle venire con me per non svegliare il rota-rota. Un accompagnatore prendeva come paga 4000 lire al giorno,allora estrassi una 10.000 lire e dissi: ci sta uno di voi che viene con me? Dopo un attimo un giovane,tra lo sbigottimento di tutti gli altri,disse:"ci vengo io ".e ci avviammo. Arrivati dove l'acqua cominciava ad essere profonda sali su di un barchino ed arrivammo all'appostamento. Dopo che mi fui sistemato nella botte,l'accompagnatore andò a piazzarsi sull'argine .la palude era piena di palmipedi e ne abbattei diversi. Dopo circa un'ora,al primo chiarore prima dell'alba,ebbi la sensazione che una grossa massa si muoveva fra le canne. Pensai ad un fenomeno ottico. Dopo pochi minuti alla mia sinistra fra le canne si sentivano strani rumori. A questo punto il mio accompagnatore grido':"s'e scetato 'o rota-rota,mi lasciò nella botte e se ne scappò. All'alba ,trovai un pescatore che mi riportò a terra. Giunti a Castelvolturno,l'arcano fu svelato. Durante la notte la carovana del circo Orfei da Roma si dirigeva a Fuorigrotta a Napoli. Sul ponte del Volturno si era sganciato un carrozzone con un elefante,aveva sfondato

il gard-raill,ed era precipitato nel fiume. L'elefante,che e' un abile nuotatore,aveva attraversato il fiume e era approdato nella palude. Il rota-rota era solo una leggenda.

Maro Tafuri