La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 21 gennaio 2012

ULLALLA' CHE CUCCAGNA !!! E' FINITA LA CUCCAGNA !!! LE ASSOCIAZIONIO INGINOCCHIANO IL MALAFFARE . e C'ERA CHI AVEVA DELINEATO IL SUO CONFINE CON LE TROMBE PER PIANO DELL'ASCCENSORE !!!!

 Ullalà che cuccagna , ma noi oseremo dire che a Santa Maria Capua Vetere  e’finita la cuccagna . Vi ricordate  Alberto Lionello  attore cinematografico  che passò alla storia   negli anni sessanta nei caroselli nazionali  perché partecipò allo sckech televisvo di una nota casa di gelati confezionati ( Alemagna ) concludendo con la frase“Ullalà è una cuccagna” !!! A distanza di mezzo secolo  da quella pubblicità e certamente all’inverso, la città   di Santa Maria Capua Vetere si appresta ,  virtualmente  a eseguire quello sckech pubblicitario ma con fini diversi  concludendo con la frase “ E’ Finita la cuccagna “riferendosi a tutto ciò che è successo antecedentemente e negli ultimi due anni e più precisamente dal 2009 al 2011. La votazione eseguita in consiglio comunale per approvare  un  progetto chiacchierato all’interno dell’area di una zona industriale ha fatto capire molte cose, una di queste e che la politica  sammaritana e oseremo dire la politica sociale delle associazione   hanno sempre contestato  l’approvazione di un progetto per costruire civili abitazioni su un area industriale dismessa che sorgeva nei pressi del casello autostradale dove per la verità lo stesso era sorto per agevolare l’attività industriale in quella zona e non un quartiere dormitorio senza servizi primari  e soprattutto scuole .Il no dei consiglieri comunale , ma ricordiamo senza quel parere chiesto dai consiglieri Geatano Rauso, Peppe Barbato,Carmine Munno, Omero Simone e Giuseppe De Lucia , nessuno avrebbe capito che in  quella zona c’era qualcosa che non convinceva . Alla fine qualcuno ravvedendosi  della non coerenza tecnica del progetto , ha cambiato strada dopo che negli anni addietro lo aveva sostenuto . Ma non finisce qui, perché l’aspetto penale esiste e certamente dovremmo assistere ad un secondo round abbastanza pepato dove si scontreranno tecnici comunali ed associazioni che vorranno a tutti i costi non far lievitare la cuccagna che molti di loro avevano sperato , perché il mattone è il vero business della città , ma il territorio è completamente saturato perché vi sono molti  appartamenti di nuova costruzione  sfitti, ma soprattutto  case e mansarde non a norma costruite senza che nessuno  aprisse bocca . Se si riuscirà a fermare lo scandalo del tabacchificio allora non ci sarà neanche lo scandalo del Mulino Parisi e soprattutto non ci sarà lo scandalo dell’ex zona industriale della Siemens dove secondo un progetto presentato e mai attuato fino adesso nell’area grazie all’interessamento di qualche tecnico comunale  sollecitato  da professionisti sammaritani che gravitano nella sfera della passat amministrazione . Addirittura è giunta voce che nei blocchi che dovevano costruire per gli appartamenti addirittura le trombe degli ascensori dovevano costituire i confini per delimitare la zona di proprietà. Ma poi c’è la camorra che controlla le ditte subappaltatrici .