La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

mercoledì 17 novembre 2010

OPERAZIONE FACCIA D'ANGELO - DOMANI I PRIMI INTERROGATORI IN CARCERE - SARA' ASCOLTATO IL CONSIGLIERE COMUNALE FRANCHINO CECERE


Operazione Faccia D’Angelo , domani i primi interrogatori. . Si svolgeranno nella giornata di domani mattina gli interrogatori degli indagati a cui con un provvedimento hanno notificato la misura restrittiva relativa alla loro libertà personale . Sarà la volta del consigliere comunale Francesco Cecere detto Franchino, il quale sarà ascoltato dal giudice di indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Dottoressa Scognamiglio su richiesta di rogatoria del gip del tribunale di Napoli firmataria del provvedimento Dottoressa Egle Pilla. Franchino Cecere sarà assistito dagli avvocati Nicola Garofalo e Raffaele Gaetano Crisileo . L’interrogatorio si terrà presso il complesso penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Al consigliere Cecere è contestato il reato di usura, tentata estorsione aggravata dall’articolo 7 legge 203/91 metodo mafioso. E’ inutile dire che c’è grande apprensione per la vicenda che potrebbe ripercuotersi sul consiglio comunale : Infatti non a caso nel paragrafo che interessa al Cecere vi è un riferimento ad un acquisto di un terreno nelle adiacenze del cimitero nel momento in cui lo stesso cambiò destinazione d’uso .


Queste le accuse contestate dalla DDA di Napoli.


Del delitto p. e p. dal1’art. 644 comma primo e terzo `c.p. con 1 ’aggravante di cui art. 11/1’art. 7 L.203/1991,perché, in corrispettivo della somma di denaro da lui inizialmente concessa a titolo di mutuo — •pari a complessivi euro 1.000 — si faceva dare da Iasalvatore Raffaele interessi usurari — pari a 200 euro, interessi da considerare usurari avuto riguardo alle concrete modalità del fatto, risultando essi sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro concessa, trovandosi lo Iasalvatore in condizioni di difficoltà economica conosciute dall’usuraio Con l 'aggravante di cui all ’art. 7 203/1991, consistita nell ’avere adoperato un metodo di intimidazione delle vittime facendo leva sulla appartenenza del Casertano all ’organizzazione camorristica denominata “clan Belforte"operante in Marcianise e zone limitrofe. Con le aggravanti di cui agli arti. 644 comma quinto n. 4) c. p. essendo stato commesso il reato in danno di persona che si trovava in stato di bisogno. ln Santa Maria Capua V etere in epoca prossima al settembre 2006


Insieme con Antonio Amato del delitto p. e p. daIl’art. 110, 644 comma primo e terzo c.p. con l’aggravante di cui all ’art. 7 L.203/1991, perché, in corrispettivo di somme di denaro da loro inizialmente concesse a titolo di mutuo somme di denaro allo stato non quantdicate si facevano dare da` D'Onofrio Sandro, da Fusco Antonio, da Fabbri Paolo e da Angellotti Tomassi Antonio somme — allo stato non quantificate — da considerarsi usurarie. Interessi da considerare usurari avuto riguardo alle concrete rnodalita del fatto, risultando essi sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro concesse, trovandosi le persone offese in condizioni di difficolta’ economiche canosciute dall’usuraio. Con l’ aggravante di cui all 'art.7 L.203/1991, consistita nell ’avere adoperato un metodo di intimidazione delle vittime facente leva sulla appartenenza del Cecere e dell ’Amato all ’organizzazione camorristica denominata "clan Belforte", operante in Marcianise e zone limitrofe . Con le aggravanti di cui agli artt. 644 comma quinto n. 4) c. p. essendo stato commesso il reato in danno di persona che si trovava in stato di bisogno In Santa Maria Capua Vetere in epoca prossima al giugno 2009. Del delitto p. e p. daIl’art. 644 comma primo e terzo c.p. con l’aggravante di cui all’art‘.7 L.203/199],perche, in corrispettivo di somme di denaro da lui inizialmente concesse a titolo di mutuo ~ somme di denaro allo stato non quantificate - si faceva dare da Sergio Gabriele, da Addio Pasquale, da Rodovero Ahredo, da Petriccione Antonio, da Giamei Domenico e da Ricca Stefano somme — allo stato non autenticate – da considerarsi usurarie. Interessi da considerare usurari avuto niguardo alle concrete modalita del fatto, risultando essi sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro concesse, trovandosi le persone offese in condizioni di difficoltà economiche conosciute dall 'usuraio. Con l aggravante di cui 'art.7 L.203/199], consistita nell ’avere adoperato un il metodo di intimidazione delle vittime facente leva sulla appartenenza del Cecere all’ organizzazione camorristica denominata "clan Beh'orte" operante sul territorio di Marcianise e zone limitrofe.Con le aggravanti di cui agli arti. 644 comma quinto n. 4) c. p. essendo stato commesso il reato in danno di persona che si trovava in stato di bisogno. ln Santa Maria Capua Vetere in epoca prossima al giugno 2009. Per il delitto p. e p. 56-629 c.p. can I l’Aggravante di cui all ’art. 7 L.203/1991, perché con rninaccia, (consistita nel prospettargli telefonicamente delle pesanti percosse), poneva in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere D’Onofrio Sandro (persona con la quale aveva stipulato un patio usurario) a corrispondergli un ingiusto profitto patrimoniale agli interessi usurari), con pari altrui danno per il D 'Onofrio. Evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volonta’ con l’aggravante di cui all 'art. 7 L.203/1991, consistita nell 'avere adoperato un metodo di intimidazione delle vittime facente leva sulla appartenenza del Cecere all 'organizzazione camorristica denominata "clan Belforte ", operante in Marcianiise e in zone limitrofe.