E’ venuto la prima volta qualche
anno fa per le elezioni amministrative ed
ha “incoronato” un gruppo di giovani casertani che si affacciavano per la prima
volta con idee e progetti nuovi affinché ci fosse un cambiamento radicale
credendo in qualcosa di nuovo.
Tale progetto, aveva la fattività
di riconoscere Caserta e la sua provincia
lanciata
in un contesto diverso dal solito e soprattutto guardando Terra di
lavoro come modello per il sud e dell’intera Regione Campania . Oggi però torna dopo che qualche piccola
incomprensione si è consumata all’interno del suo gruppo politico, poiché il
gruppo che si era formato durante le
elezioni amministrative di qualche anno fa, aveva in ogni caso guardato al suo partito e soprattutto era
consapevole che i suoi indirizzi politici potessero salvaguardare l’interesse
pubblico amministrativo della città e alla provincia, avendo detto si alla sua formazione sotto il suo simbolo, aprendo
spiragli politici che mai fino ad ora si sarebbe sognato di realizzare da
circa due anni a questa parte .
Giovani imprenditori,
professionisti della giurisprudenza , cariche della pubblica amministrazione
pubblica e privata, che si affacciavano per la prima volta alla vita
politica hanno detto sì al progetto politico mettendoci faccia e
nello stesso tempo autotassandosi per poter portare avanti il simbolo del suo
partito, ma soprattutto la sua persona che molti meridionali vedevano lontana
anni luce.
Creare nuove aziende, ma soprattutto dare una mano a
quelle già esistenti formati da imprenditori
che hanno dato il via libera alla costituzione del gruppo, rappresentano
una fattività nel cammino politico amministrativo non solo della città e della
provincia ma anche a livello nazionale .
Uno di questi è appunto quel
federalismo, già proclamato dallo statuto borbonico a Caserta che
avrebbe potuto avere attuazione fin dai tempi remoti, con nuove forme di reddito
stabili per il territorio e soprattutto
sensibilizzare nuove famiglie che per
decenni hanno trovato una burocrazia che invece ha impedito una concreta
realizzazione .
Da circa 15 anni siamo invasi, e
non è una forma di razzismo, da cittadini di altri paesi non solo africani che
non versano neanche un euro nelle casse italiane ma gli diamo noi un
sostentamento , ma anche asiatici sfruttando
qualche italiano, che è andato via dal nostro paese per una
pressione fiscale troppo alta, e in quei paesi a costituire società con
cittadini ed imprenditori asiatici, con leggi diverse, la sua attività tanto da
arricchire anche già gli asiatici all’inizio del terzo millennio. Questi ultimi dopo, sono giunti in Italia ed hanno instaurato
rapporti commerciali con organizzazione stabilmente in Italia, non con italiani
, ma da soli , sfruttando delle poco
non chiare normative italiane che regolano provvedimenti alquanto dubbiosi .
Osservi cortesemente Salvini , che Caserta e i suoi “ teenager” avevano creduto molto nel suo
slogan “ Prima gli Italiani” perché,
come del resto lo conferma anche la storia, dal 1860 anche i meridionali fanno
parte della penisola pagando notevoli tributi all’erario italiano dove tutti, nordisti, settentrionali,
meridionali ed isolani e chi ne ha più
ne metta, fanno parte del sistema elettorale italiano che, per bocca di
qualcuno , volevano cancellare, ma che invece sta a qui a cercare di capire
cosa è realmente successo in una città che forse non avrà nessun rappresentante
del suo schieramento all’interno del
parlamento italiano. Non voglio criticare il suo indirizzo che lei ha dato alle liste che si sono formate .
Ebbene sappia che nessuno, sta a dichiarare
che ha favorito la provincia anzicchè la città, ma certamente oggi la
credibilità politica amministrativa di Caserta
manca all’interno del suo partito e del parlamento.
Ecco questo è quello che sentivo di dirle
perché come casertano sono un po deluso da certi indirizzi. Spero che lei possa
avere ancora credibilità