La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 7 marzo 2013

OPERAZIONE RISCATTO - LA SQUADRA DI CAFIERO DERAHO " INGINOCCHIA LE NUOVE LEVE - VOLEVANO FAR SALTARE LE CASERME DEI CARABINIERI

All’alba di oggi i Carabinieri della Compagnie di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito in provincia di Caserta una vasta operazione finalizzata a disarticolare la Consorteria criminale affiliata alla fazione “Schiavone/Zagaria”, apparentemente al clan camorristico dei casalesi, operante nei Comuni di Grazzanise e Santa Maria La Fossa.

L'odierna attività condotta dai Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere è stata diretta dal Dott. Ardituro della DDA di Napoli. Le investigazioni sono state svolte dai Marescialli Baldassare Nero e Luigi De Santis coordinati dal Cap. Vincenzo Carpino.



L’attivita dell’indagine condotta dai militari della Stazione di Grazzanise coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia, ha portato all’esecuzione di 17. ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, gravemente indiziate di partecipare ad un’organizzazione per delinquere di stampo mafioso dedita stabilmente alle estorsioni con le modalità del metodo mafioso ed alla detenzione di armi finalizzata ad agevolare il clan dei casalesi. Nell’ambito delle attività investigative svolte, e già oggetto di precedente provvedimento, era emerso che il gruppo criminale nell’agosto del 2009 aveva organizzato un attentato dinamitardo nei confronti del Comando Stazione Carabinieri di Grazzanise e della Compagnie di Santa Mana Capua Vetere, quale ritorsione per la pressione investigativa esercitata nei confronti dei gruppi camorristi locali. Il piano doveva prevedere l’esplosione di due bombe nei pressi delle citate caserme in conseguenza delle operazioni di repressione che avevano condotto all’esecuzione di ventuno provvedimenti di fermo nei confronti del Clan Amato operante nel Comune del Santa Maria Capua Vetere e di nove ordinanze di carcerazione eseguite dai CC di Grazzanise nei confronti di esponenti facenti parte del gruppo di Cacciapuoti Alfonso, all’epoca capozona dei casalesi, nell’ambito dell’operazione nota con il nome di "Cento Passi". Tale insano gesto fu sventato grazie alla collaborazione con la giustizia di una persona vicina ad uno dei soggetti che aveva avuto l’incarico di compiere l’atto criminale. Solo tramite un imponente servizio di vigilanza ed alle attività tecniche di intercettazione, si riusci’ a scongiurare l’attentato che era stato organizzato. Nel corso dell’attività investigative furono sequestrate armi e munizionamento da guerra illegalmente detenute da uno dei destinatari odierni del provvedimento cautelare ed in quella circostanza furono rinvenuti anche quattro ordigni artigianali. L’attività investigativa, in prosieguo, ha permesso dl far luce su numerosi episodi estorsivi nei confronti di imprenditori e commerciami avvenuti nei Comuni di Grazzanise e Santa Maria La Fossa ad opera dei nuovi referenti di zona del clan, in particolare e emerso in maniera cristallina l’abitudine di richiesta estorsiva per alimentare le casse del clan da pagare in prossimità di Pasqua, Natale e Ferragosto. (ratei dai mille euro a cinque mila euro in base alla capacità produttiva dell’attività commerciale). Gli accertamenti hanno permesso di acclarare la consumazione di 27 estorsioni per le quali in ben dieci occasioni gli inquirenti hanno trovato successivamente Ia collaborazione delle vittime che hanno confessato di essere vessate da referenti del clan in determinati periodi dell’armo. A riscontro del fatto che l’attività estorsiva era fiorente e costituiva la principale fonte di alimentazione delle fila del clan, in data 13 agosto 2012 i militari traevano in arresto, su esecuzione di un decreto di fermo del P.M., Del Villano Romolo, per estorsione a danno di un imprenditore agricoli . ll gruppo criminale aveva la disponibilità di un corposo numeri di armi, alcune delle quali rinvenute in Cancello ed Amone presso l’abitazione in uso a Ianuario Alfonso, fratello di Ianuario Biagio, attualmente ritenuto referente di zona di quel centro del clan dei casalesi. Le indagini sono state compiute attraverso intercettazioni telefoniche ed interrogazioni di collaboratori di giustizia alcuni dei quali recentemente hanno iniziate a collaborare dopo i primi arresti compiuti sul territorio Nell’ambite dell’operazione é stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto UDB sala scommesse gestita da un prestanome del citato Cacciapuoti.





ELENC0 DESTINATARI DEL PROVVEDIMENT0 CAUTELARE:

1. Cncciapuoti Alfonso c1.’58

2. Conte Giuseppe cl.’67,

3. Coppola Luigi c1.’83,

4. Dc Biase Gaetano cl.’ 67, _ '

5. Del Villamo Romolo cl.’6l,

6. Diana Elio c1.’59,

7. Grosso Davide cI.’72,;

8. Ianuario Alfonso cl.’70, p

9. Ianuario Biagio cl.’ 77,

10. Martino Luisa c1.’63,

I1. Mercadante Antonio cl.’ 78, 1

12. Nobile Amerigo cl.’80, a [

I3. Santamaria Antonio cl.`75,

• I4. Palumbo Gerardo c1.’ 63, • •

I5. Scialdone Maria Curmine cl.’ 56,

16. Simonelli Giovanni c1.’68,

17. Tucci Gioacchino cl.` 57,