La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


email
procecere@alice.it
procecere@virgilio.it



Visualizzazioni secondo Google dal 2009

lunedì 13 maggio 2019

GIUSTIZIA E TRIBUNALI - PARALIZZATI GLI UFFICI DEI GIUDICI DI PACE MA DA OGGI E FINO AL 17 MAGGIO CI SONO ANCHE I GIUDICI ONORARI


La Giustizia è ancora ferma. All’astensione dalle udienze dal 6 maggio al 17 maggio proclamata dai Giudici di pace, si sono aggiunti dal 13 al 17 maggio i Giudici onorari VPO e GOT. Migliaia i processi che non si celebreranno. I motivi della protesta sono noti. I Giudici onorari (Giudici di pace, Got e VPO), da anni attendono risposte dai Governi che si sono succeduti, senza riscontro. Ogni volta che si forma un nuovo esecutivo viene loro promessa una riforma che poi non giunge mai o, come è accaduto con il precedente Governo, è stata predisposta una riforma punitiva ed anticostituzionale.
Gli interessati lavorano ormai da decenni, occupandosi di una gran mole del contenzioso penale e civile, senza alcuna tutela.
Come da sempre, anche nella riforma Orlando non sono previste tutele previdenziali, per malattia e maternità ed i giudici onorari percepiscono indennità forfettarie.
La riforma Orlando prevede, poi, un aumento delle competenze che importerà per i Giudici di pace un carico di lavoro notevole ed un impegno professionale e di studio che renderà il loro lavoro più gravoso. Gli stessi pur a disposizione e pur fieri di assumersi tali incombenze, sono preoccupati per quello che prevede la riforma in tema di corrispettivo del lavoro che sarà poco più di una mancia e che li lascerà, ancora una volta, senza tutele sociali.
Questo Governo nel contratto aveva previsto al punto 12), di occuparsi di riformare la riforma del Ministro Orlando, dai diretti interessati indicata come la “schiforma”.
Fatto sta che dopo l’istituzione di un tavolo tecnico, in data 7 marzo 2019 si era raggiunto un accordo di massima, con l’impegno di predisporre un testo di riforma da presentare entro un mese ma a tutt’oggi di tale testo non se ne ha notizia e tutto rimane nel limbo, nonostante che i tempi per rivedere la riforma Orlando stiano scadendo, visto che ciò dovrà essere fatto entro luglio p.v. e tale data è più che mai vicina.
I Giudici di Pace sono lavoratori “in nero” dello Stato che non paga contributi e non concede ferie.