Nelle prime ore della mattinata odierna, il ROS Carabinieri
di Napoli - Distaccamento di Caserta, ha eseguito un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, nei
confronti dell’imprenditore edile CILINDRO Raffaele, gravemente indiziato del
delitto di associazione per delinquere di tipo malioso. In particolare, l’indagato
e gravemente indiziato di avere partecipato alla fazione camorristica diretta
da ZAGARIA Michele, agendo in qualità di imprenditore legato al clan, con il
compito di finanziarlo attraverso dazioni di denaro periodiche, nonché di avere
avuto il compito di mantenere i contatti fra gli affiliati, di accompagnare ZAGARIA
Pasquale, fratello di Michele, a summit di camorra ed infine di aver ospitato,
presso la propria abitazione, il capo clan durante la sua latitanza. Nello
stesso contesto, é stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, ex
artt. 321 co. 2 del C.P.P., di beni mobili ed immobili nella disponibilità
diretta ed indiretta dell’indagato, nonché delle società a lui riconducibili,
stimabili in circa 1.500.000/00 euro. Gli elementi indiziari, basati su
intercettazioni telefoniche ed ambientali nonché sulla diretta osservazione dei
Carabinieri del ROS, sono stati integrati dalle recentissime dichiarazioni di
due collaboratori di giustizia, già appartenuti al clan dei casalesi, "gruppo
ZAGARlA" : si tratta di PELLEGRINO Attilio, detentore dal 2010 della cassa
del clan, e di CATERINO Massimiliano, uomo di estrema tiducia del capo clan ,
da lui incaricato di mantenere i rapporti con gli imprenditori di Casapesenna
(CE). Secondo quanto ritenuto nella ordinanza cautelare, le indagini hanno
consentito di documentare:
— gli stabili contatti dell’imprenditore CILINDRO Raffaele con
storici appartenenti al "clan ZAGARIA" con appartenenti al ristretto
nucleo familiare di ZAGARIA Michele, ovvero i fratelli Pasquale e Antonio
ZAGARIA;
— i frequenti viaggi a Venezia, apparentemente organizzati
per trascorrere serate in compagnia di altri imprenditori ed afiiliati presso
il casino del capoluogo veneto, ma in realta finalizzati a riciclare denaro per
conto del clan;
- il solido rapporto relazionale con l’imprendit0rc di Casapesenna
DONCIGLIO Raffaele, anch’egli recentemente colpito da un provvedimento restrittivo
emesso dal GIP dcl Tribunale di Napoli