La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 9 dicembre 2020

SANTA MARIA CAPUA VETERE - DOMANI MATTINA ALLE ORE 09,00 PARTE IL FLASHMOB DEI GIUDICI DI PACE - I MOTIVI DELLA PROTESTA

 Parte domani mattina la protesta dei giudici di pace della provincia di Caserta.  Le manifestazione che si sono svolte anche in altre città come Palermo e Milano, si svolgerà  anche a Santa Maria Capua Vetere.

Sarà un flash mob che inizierà alle ore 9.00 di domani dove sono stati invitati tutti coloro che svolgono un’attività di giudici di pace . Per l’occasione saranno presenti anche i giudici di pace di Palermo e Milano per dare man forte a quelli di Santa Maria Capua Vetere che indosseranno per protesta la toga e in mano una rosa rossa e il codice civile . Il tutto durerà  circa 15, 20 minuti in ragione del fatto che vi è anche una mancata tutela nei loro confronti per i giudici colpiti da covid 19  .

E’ inutile affermare che saranno presenti  tutti i giudici di pace e magistrati onorari del tribunale .

 Sono circa  1250  i giudici di pace sull’intero territorio nazionale che stanno subendo gli effetti della riforma 2016 targata Orlando e che a suon di scioperi cercano risposte, che tardano ad arrivare, dall’attuale governo.

I giudici di pace “sono i giudici di prossimità, i giudici territoriali, che amministrano il 70% del contenzioso nazionale interessandosi sia di quelli che sono i diritti più immediati dei cittadini sia con una competenza, ad esempio, nell’ambito delle convalide di espulsione degli stranieri”.

E l’importanza e la centralità della loro funzione non è garantita da tutele lavorative adeguate in quanto si trovano ad operare all’interno di “un regime di cottimo privo di assistenza e di previdenza” contro il quale hanno “sempre protestato perché è giusto che l’autonomia del magistrato sia garantita non solo attraverso la permanenza nelle funzioni, ma anche da una retribuzione adeguata e fissa”.