Che l’incendio di un impianto come quello di Santa Maria fosse
nell’aria o che si prevedeva non ci voleva certo la zingara per indovinarlo ,
anzi era già nell’aria, perché i servizi
giornalistici eseguiti per lo più da reti nazionali e regionali avevano in ogni
caso dato un campanello d’allarme per la saturazione dei siti di Santa Maria Capua
Vetere ma anche di altri ed essendo pieni di ecoballe . Ma perché si è giunti
a questo??
Tenteremo di dare una spiegazione.
L’impianto di Acerra divenuto
poi l’unico vero impianto che brucia le ecoballe è saturo e non ce la fa perché
brucia più del dovuto e quando giungono in quantità eccessiva va in tilt e le
ecoballe rimangono a terra come in questo caso a Santa Maria Capua Vetere. Ed allora
cosa si fa ?
Si possono incendiare!! Certo la risposta si potrebbe trovare
in un antico sonetto dei libri storici religiosi dove si recita “polvere siete
e polvere resterete” .Ma per fare tutto questo non bisogna farlo quando le
temperature sono alte , ma quando le stesse sono basse e soprattutto quando il
grado di umidità è alto e possa cadere
la pioggia tale da far dispendere nell’aria le particelle di diossina o di quant’altro
materiale tossico.
Ebbene a Santa Maria Capua
Vetere è successo proprio questo. Ma perché
l’anno fatto? Perché era saturo era
pieno di ecoballe e perché l’impianto di santa Maria Capua Vetere dal 2000 anno
di costruzione del Cdr ad opera di una delle società, la Fibe
facenti capo ad uno dei più grandi imprenditori ma chiaccherati d’italia Cesare Romiti, doveva dare corso a quel
progetto di risanamento dei rifiuti in Campania fatto da Silvio Berlusconi con
il benestare della destra sammaritana e dei fascisti sammaritani che fascisti non sono ma
sono soltanto plebaglia avallato dall’allora
governatore della Campania Antonio Bassolino.
Il tutto con il benestare in questo caso dei sindaci della città
che si sono susseguiti hanno acconsentito soprattutto all’accoglimento dei
rifiuti della Campania, per far piacere alla Regione Campania e a qualche
sindaco dei comuni vesusiani, ma anche napoletani, beneventani avellinesi e
salernitani e di tutta la Campania, nell’impianto
di Santa Maria Capua Vetere dove doveva essere lavorata l’immondizia di tutta la Campania così Santa
Maria Capua Vetere divenendo il vero water-close o in francese la Toilette
della Campania . Da 18 anni e fra poco ne saranno 19 per la morente area denominata industriale di
Santa Maria Capua Vetere, tutti e
nessuno escluso istituzioni , giornali , televisioni , lacchè , siti internet e
qualcuno che ha voluto scrivere o far vedere solo quello che gli conveniva nel
Cdr di Santa Maria Capua Vetere rosando, come si fa nei tavoli di schemen de
fer, addirittura per un sito, la cifra
di circa 22 mila euro sborsato dalle
casse comunali la ingente somma per uno pseudogiornalista in modo da scrivere
quello che gli passava l’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere, passando di fatto in quel cerchio che Dante Alighieri aveva posizionato e chiamato gli ignavi .
Ecco perché quella dicitura che alcuni cittadini sammaritani
meno male una piccola parte non ha capito perché a Santa Maria Capua Vetere e
qualche giornalista sammaritano addirittura si erge a paladino della vittoria
ma è uno di quelli che un giorno prese in giro un mio amico malato di sla
chiamandolo “Codardo”
Mi auguro soltanto una cosa che Santa Maria Capua Vetere si svegli da questo sonno torbido e spazzi via le persone che non hanno niente a che vedere con una antica città, perché queste persone per giunta quarantenni e trent’enni non hanno mai vissuto la città nei tempi addietro, perché potrebbero capire delle cose che non hanno voluto capire o che non capiscono .
Ecco perché vivo altrove perché non voglio essere considerato il cesso di Santa Maria Capua Vetere.
Adesso sono stanco . Buongiorno