La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 8 giugno 2015

CAMORRA A MARCIANISE - LA DDA DI NAPOLI FERMA CAMILLO BELFORTE

In data odierna, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marcianise, hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di :-
 BELFORTE Camillo di Pasquale, classe 1980, residente in Marcianise.
L’indagato si é reso responsabile di estorsione aggravata dalla metodologia maiiosa.
In particolare, l’ordinanza di misura cautelare ha accertato la sussistenza di una vicenda estorsiva., nonché di illecita concorrenza, consumata nel marzo del 2015, in darmo del titolare di un imprenditore, che distribuiva rotoli di carta per registratori di cassa e bilance ad opera di un appartenente al clan BELFORTE.
Il Gip nel provvedimento cautelare ha evidenziato la capacita di controllo del tenitorio da parte del sodalizio criminoso, in particolare come componenti della famiglia Belforte, anche dopo la scelta di collaborare con la Giustizia da uno dei due iratelli, Salvatore Belforte, capo storico della fazione camorristica, prosegue l’attivita illecita, facendo leva sulla circostanza che l’altro fratello Domenico, non ha aderito alla scelta collaborativa del fratello.
Occorre sottolineare come decisiva ai fini delle indagini e del1’acquisizione degli elementi di prova a carico dell’indagato e stata la denuncia della persona offesa, che ha consentito di ricostruire tutti i particolari della vicenda illecita, oggetto di imputazione.
La successiva attivita investigativa, svolta attraverso alcuni servizi di osservazione e controllo, ha consentito di accertare che BELFORTE Camillo sfruttando l’iniluenza criminale dell’omonimo clan aveva vietato al denunciante di svolgere la propria attivita lavorativa, rivendicando una sorta di monopolio nel comune di Marcianise.