La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 22 settembre 2020

Election day - Sfida fra titani. L’Italia adesso si è seduta al tavolo della roulette russa per salvarsi.


Quando ieri sera, da quel volpone di Bruno Vespa, ho visto il direttore del sole 24 ore annunciare l’apertura del giornale con un titolo che forse nessun direttore di giornali italiani, ho capito che dopo questo election day  con l’Europa e il parlamento europeo  si fa sul serio.

Per entrare nel vivo della discussione politica, dopo che tutti “hanno scherzato” con la dignità dei cittadini italiani  chiedendo voti da dappertutto e cercandosi di far votare il popolo italiano,  alcuni economisti hanno analizzato il vero problema che c’è oggi, quello che il nostro paese L’Italia è giunto ad un bivio o incrementare lo sviluppo istituzionale,  imprenditoriale e sociale o addirittura dichiarare forfait con un declino se non saranno in grado di poter portare a Bruxelles un programma valido affinchè l’Europa e tutti i maggiori rappresentanti potessero farci accedere ad un programma “Next Generation Eu “ che non è altro che l’anticamera per la richiesta di un Recovery fund. tanto annunciato da questo governo che c’è oggi in Italia .

E’ qui che si gioca la partita del governo Conte dove maggioranza ed opposizione se le sono date di santa regione  . Le sviolinate di alcuni rappresentanti istituzionali europei a favore del governo Conte e dell’Italia adesso non ci saranno più, perché dopo la parentesi dell’election day l’Europa aspetta risposte e progetti  ben precisi per dare 209 miliardi di euro di 81 a fondo perduto e 120 in prestito spendendoli in tre anni  (ahimè solo a pensare che questi li pagheranno i nostri figli, mi vengono i  brividi a pensarlo , perché noi stiamo pagando quelli della generazione prima di noi ) non sarà certo una passeggiata anche perché il Next generation è soltanto, per adesso,  un pezzo di carta e se non si faranno alcune riforme fin da subito , si rischia di fare la fine, che l’Italia, con qualche contributo assistenziale entrato nel progetto si scaverà la fossa da solo . Lo sanno tutti maggioranza ed opposizione del nostro paese perché l’Italia oggi sta giocando ad “una roulette russa” con   una pistola dove vi è  un solo colpo, se gli capita, si suiciderà dal punto di vista imprenditoriale, sociale ed istituzionale perché non avrà scampo.

 Non sono disfattista e  non penso in negativo, ma  come un impiegato di una pubblica amministrazione si trova a svolgere il suo compito con diligenza e  se non lo facesse certamente sarebbe messo alla porta, così i politici che ci governano, giunti ad un bivio , dove da una parte si va verso la vita e dall’altra si va verso il declino, sono obbligati a scegliere la vita .

A questo poi ci aggiungiamo che la borsa fino a qualche giorno fa aveva   dato segni di debolezza con segnali in negativo , la dice lunga  su come i mercati si stanno preparando e nello stesso tempo vogliono vederci chiaro. Il percorso da fare per non commettere errori  è arduo perché è vietato sbagliare . L’opposizione e per esso tutto il centro destra compreso Salvini e la Meloni, anche se il primo voleva vedere  un cambio di passo politico  chiedendo addirittura le elezioni perché con un 15 a 5 a livello regionale,  si poteva anche fare, ma visto che incombe  quel documento chiamato “Next Generation eu”, che per ora è soltanto una bozza, far precipitare l’Italia nel baratro non è certamente da auspicarlo, ecco il dietrofront di Salvini e la richiesta di ascolto.

 La partita si sa si gioca al sud dove anche se Campania e Puglia sono in mano al centrosinistra , ma ci sono ben tre regioni che non sono da poco in mano al centro destra,  quali appunto la Sicilia di Musumeci , la Calabria e la Basilicata , dove si dovrà sbloccare la decontribuzione del 30 per cento a favore di queste regioni  . Emilia Romagna, Toscana, per adesso Lazio, insieme alle due del sud rimangono  completamente accerchiate da  quelle del nord e del centro adriatico senza contare che la Sardegna  li guarda dal lato tirrenico.

Eppure non tutti i mali vengono per nuocere, perché la vita è fatta di piccoli passi, cosi come una ricostruzione di un centro destra viene appunto dalle sconfitte avute, perché è lì che si deve iniziare una ricostruzione politica .

Non sarà facile per il presidente De luca mantenere in un unico contesto i capi bastoni delle liste che aspettano la lottizzazione di una regione , ma tutto viene da un documento che si dovrà presentare all’Europa con progetti concreti in tutti i settori anche se il primo è appunto la credibilità dell’Italia e non della Regione Campania , Toscana, Puglia, Lazio  ed Emilia Romagna .

Hanno di tempo fino al 30 novembre e in questi due mesi con tutti gli annessi e connessi.