Più di 1/3 dei comuni della provincia
di Caserta ha passato la piena del coronavirus 2020. Sono in tutto 36 i comuni
interessati da questa non epidemia che sembra abbia esaurito, per adesso, la
propagazione del virus che rimane comunque in stand by poiché bisognerà vedere
cosa accadrà alla fine di maggio 2020.
Il lavoro svolto dall’equipe medica provinciale,
cittadina e regionale in collaborazione con gli ospedali dei Colli napoletani vale a dire Cotugno , Pascale e Monaldi, abbia
in ogni caso, con riverenza
professionale dato il la non solo a tutti
i medici regionali che magistralmente si
sono adoperati, ma anche a quelli provinciali affinché potessero dare credibilità ad una cura che per
certi versi è ancora bistrattata da alcuni professionisti della scienza medica soltanto
per invidia.
Si sa noi campani siamo stati un po
fortunati rispetto a quelli del nord, poiché il virus è giunto con dieci giorni
di ritardo ma in maniera un po blanda, considerando che nonostante la chiusura
di alcuni ospedali, ben 20, ci sono stati medici che a differenza di altri, nel
momento i professionisti campani sentivano
il bisogno di ricercare un farmaco, lo stesso ha prodotto gli effetti di un antinfiammatorio
“ bomba”, questo è stato individuato attraverso
la lettura delle molecole e di riferimenti chimici che potevano combattere la
sofferenza dei pazienti interessati al coronavirus.
Certamente non è merito del governatore Vincenzo
De Luca e neanche della sua task force questa importante scoperta scientifica, poiché
se alla fine di marzo 2020 ed inizi di aprile dello stesso anno, il dottor Paolo
Ascierto e l’epidemiologo Francesco Bonauguro che insieme e con coraggio, hanno
individuato la cura, certamente il governatore non dormiva sogni tranquilli,
anzì si stava autodistruggendo da solo . Alla umiltà e professionalità dei due
professionisti napoletani, si sono sommati anche altre professionalità mediche
campane e soprattutto casertane .
Vorrei ricordare un episodio
importante che è accaduto a Caserta quando nessuno , perché i giornalistucoli
casertani e soprattutto quelli che oramai vogliono assomigliare
sempre di più a dei veri attori nazionali, impersonando il volere di addetti stampa di politici, in sostanza facendo le veci di salvatori della patria, un vero e proprio copia ed incolla a livello nazionale, il dottor Angelo Iodice vero orgoglio casertano , sammaritano e portichese ha reso pubblico in che modo il reparto di malattie infettive e la terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta abbia operato nel nosocomio casertano. Il dottor Angelo Iodice, e si scorre il mio blog troverete il link della sua intervista, ha effettuato un vero e proprio screening medico all’interno del reparto ogni volta che sopraggiungevano i malati di covid 19. In sostanza 4 step che iniziava con “una messa in osservazione” del paziente per poi passare allo step un po’ più rigido, per giungere ad una semi terapia intensiva e poi alla terapia intensiva in modo da non oberare il reparto che andava in affanno. Così facendo e come gli ospedali dei colli napoletani, fra il personale medico e paramedico non si è riscontrato nessun caso di Covid 19 .
E’ inutile dire che ci sono stati
medici in provincia di Caserta fra cui quel sammaritano doc di Arturo Bolognese
professionista specializzato in malattie infettive che attraverso i suoi
messaggi suoi social ha dato una mano ad una conferma professionale ottemperata
nella nostra Campania.
E’ logico che anche altri medici hanno
contribuito alla riuscita di un controllo epidemico e virale nella nostra
regione.
Siamo sulla cresta dell’onda e non siamo
inferiori a nessuno, perché abbiamo umiltà associata alla professionalità e
schiettezza di risolvere le questioni e situazioni drastiche cosi come quelle
del 73 con il colera.
Avanti tutta !!! e…. non bisogna aver
paura perché ci vuole coraggio .