La prima
volta che lo incontrai fu nell’atrio del
palazzo dove mio padre e mia madre risiedevano fin dal 1965 . Erano pressappoco
le 20,30 di sera o forse poco dopo le 21,00. Il ricordo, che rimane un pezzo di storia
della mia vita, rimarrà per lungo tempo come un momento di gloria personale. Giulio Andreotti era lì davanti
a me nell’atrio del palazzo . Aveva
finito il giro di appuntamenti politici
nella sede di quel centro passato alla storia come “ Il Centro studi Campania Felix”
magistralmente condotto da Don Salvatore D’Angelo fondatore a Maddaloni
del Villaggio Dei ragazzi, dove tutti i
tesserati della Democrazia Cristiania e
soprattutto della provincia si recavano
per confrontarsi per ascoltare gli
interventi di Giulio Andreotti ; Paolo Cirino Pomicino, Nicola
Mancino , Alfredo Pozzi e tanti altri . Quella sera ero sovrapensiero, entrai
nell’atrio e lui con un sorriso mi guardò per mettermi a mio agio, salutò prima
lui , perché aveva inteso che risiedevo in quello stabile, avendo con la chiave del porticino . Lo sguardo
incredulo ma frastornato, mi fece pensare di
fermarmi per un attimo, ma poi
risposi al saluto aggiungendo “presidente “ .Le sue “gite” del fine
settimana a Caserta, si concludevano con
un ritiro spirituale al Villaggio Dei ragazzi dove Don Salvatore D’Angelo, all’epoca dei fatti insieme a Sua Eccellenza,
ora , Pietro Farina provvedeva affinchè
potesse trascorrere un fine settimana tranquillo.