La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 18 agosto 2011

PIEDIMONTE MATESE -PRATICAVA USURA - FERMATO IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE ONLUS ARCOBALENO E DIOPENDENTE DELL'ASL

Nella mattinata, in Piedimonte Matese (CE), la Squadra Mobile, a conclusione di una meticolosa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria C. V. (CE), ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio Gip presso il Tribunale sammaritano in relazione al reato di usura continuata, nei confronti di RAVONE Guglielmo, nato ad Alife (CE) il 2.9.1965, dipendente della ASL di Caserta presso la Direzione Sanitaria del presidio Ospedaliero di Piedimonte Matese (CE). Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno permesso di appurare come il RAVONE, che peraltro ricopre la carica di presidente della Associazione Onlus “Arcobaleno” di Piedimonte Matese (CE), aveva preteso il pagamento di tassi di interessi usurari, pari al 10% ed al 20% mensili, a fronte di prestiti effettuati ad alcuni colleghi, come lui dipendenti dell’Ospedale di Piedimonte Matese (CE). In particolare, secondo le indagini, il RAVONE, tra il 2009 ed il 2010, avrebbe prestato ad un’impiegata del nosocomio, in varie fasi, la somma di 35.000 euro, pretendendo il pagamento, a saldo degli interessi maturati, la somma di 270.000. Poiché la donna non era in condizione di pagare l’enorme somma, otteneva dalla stessa la stipula di tre polizze vita per un importo di 120.000 euro, nelle quali egli veniva indicato come beneficiario esclusivo. Secondo le risultanze investigative, inoltre, il RAVONE, agli inizi del 2010, aveva prestato 2.500 euro ad un altro dipendente dell’Ospedale, ricevendo nei 12 mesi successivi somme a titolo di interessi per l’importo complessivo di 5.000 euro, e neppure in questo caso la vittima era riuscita a restituire il capitale ricevuto in prestito.