La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 13 novembre 2018

CHE BRUTTA FINE HANNO FATTO I GIORNALISTI ITALIANI !!! IL GIORNALISMO E’ MORTO !!!!



Sono completamente disgustato o meglio provo vergogna di come una classe, quella giornalistica è stata presa di mira per  fake news pubblicate in questi giorni.
 Ma la mancanza di rispetto che viene denunciata in questi giorni dai nuovi personaggi politici e frutto anche di una esagerazione degli addetti della carta stampata nei confronti di episodi che da terza e quarta repubblica quando si ricattava il personaggio politico che aveva tanti soldi o perché quel personaggio non aveva preferito la casta perché non erano persone affidabili.
Per capire cosa succede in questi giorni agli addetti della carta stampata proviamo a dare una spiegazione.  
Qualche anno fa e c’è un filmato su you tube della trasmissione di Lilly Gruber che intervista l’imprenditore  De Benedetti che una volta preso di mira da Repubblica ha denunciato alla trasmissione “il ricatto” ( che forse non è un ricatto ma una elemosina) subito da Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro che chiedevano soldi per fare un giornale che non aveva credibilita’, stiamo parlando di 40 milioni di lire.
 Ma la cosa che mi ha fatto più rabbrividire che i colleghi (ma li chiamo giornalistucoli) nazionali compreso direttori di testate televisive rai, mediaset, la 7 compreso i giornalistucoli  della carta stampata, siano scesi a tale livello alzando quell’asticella  di soglia dell’informazione  mai permesso a chi fa giornalismo,  usando gli stessi vocaboli purtroppo di quei personaggi politici che oggi vogliono cancellare per sempre una informazione che informazione non è .
Vocaboli e termini che mai fino ad ora sono scritti sui giornali nazionali , tralasciando quello che sta accadendo. Il giornalismo è morto per sempre ad opera di facinorosi che oggi e da qualche annetto si cimentano sui social per trovare un po di notoriaetà non considerando che l’uso può essere un boomerang. Io ho creduto in internet per dare informazione e sono da dieci anni in rete . Ecco perché i capi politici scelgono preferendo i social ai giornali, perché il messaggio è diretto e non deve passare per nessuna redazione di giornali  
COME SIAMO CADUTI IN BASSO !!!
Ma la cosa che mi ha fatto più rimanere di sasso e come anche i programmi dalla rai danno il la per arrivare tali episodi.
Non voglio certamente fare una polemica, ma ho aspettato qualche giorno prima di parlare di un brigadiere dei carabinieri deceduto mentre faceva il proprio dovere .ma perché tutto questo . Adesso provo a farvelo capire perché è difficile digerire questa pillola, io lo digerita e ne parlo.
La signora Cucchi, per carità era legittimo denunciare ciò che ha subito il fratello e nessuno glielo contesta, ma permettetemi di dirlo, dopo sei passaggi televisivi fatti nelle reti nazionali( e fra questi c’è Fabietto il parolaio) senza contare i passaggi sui giornali degli amichetti delle lobbie, e dopo aver messo alla gogna un’arma dei carabinieri italiana  che quando  e di più sacro nel nostro paese, perché molti carabinieri hanno pagato con il loro sacrificio durante la guerra , la lotta alla criminalità organizzata e la microcriminalità, quello che ha fatto il brigadiere di Caserta  non è altro che un gesto di orgoglio che si ha nella divisa che indossi perché appartieni alla difesa dello stato e soltanto che ha indossato la divisa può capirlo come me. Ero nell’esercito e a 19 anni nel 1980 il 23 novembre partii da persano dove facevo il servizio militare con pale e picconi ed arrivammo a Laviano a mezzanotte di quel giorno e scavammo con le mani per salvare le persone.   Perché nessun giornalistucolo non ha menzionato nei suoi articoli il paradosso che è stato consumato a Caserta? Ha avuto paura di qualche lobbie giornalistica che lo metteva fuori la porta??
La conferma di tutto ciò che la conclusione di una ficton scritta ed ideata da Maurizio De Giovanni , I bastardi di Pizzofalcone , si vede un attentato eseguito dalla criminalità organizzata nei confronti di un intero commissariato che stava festeggiando in un ristorante dopo una operazione della DDA !!!
Ma fatemi il piacere…….. direbbe Totò.
E speriamo che qualcuno dell’arma dei carabinieri legga questo messaggio …..