La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 24 ottobre 2008

Inchiesta eco4 : Il Pm Milita deposita nuove prove per Conte e landolfi . Ma Mario Landolfi è colpevole o innocente ? Sono aperti i commenti.




Caserta. L’imprenditore Gaetano Vassallo sarà il principale accusatore per l’ex ministro Mario Landolfi e per l’ex sindaco Ugo Conte nel processo per lo scandalo all'Eco4 . Le sue dichiarazioni sono oro colato per i magistrati della DDA, ma non per gli avvocati difensori. Il pubblico ministero della Dda di Napoli Alessandro Milita ieri mattina ha depositato in udienza davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Napoli Enrico Campoli due informative di reato redatte dalla Guardia di Finanza di Mondragone a riscontro delle dichiarazioni di Gaetano Vassallo. La prima datata 10 ottobre 2008 riguarda la posizione del sindaco di Mondragone Ugo Conte, mentre l’altra quella del 22 ottobre 2008 riguarda la posizione dell’ex ministro Mario Landolfi. Gli avvocati difensori hanno chiesto termini a difesa e il gip ha rinviato l’udienza al 20 novembre 2008. Ieri mattina c’era il fior fiore di tutta la classe forense nazionale e campana nell’aula davanti al gip . Il processo per lo scandalo Eco 4 e i relativi favoritismi elettorali si svolto ieri mattina dove hanno partecipato anche gli indagati del procedimento penale. L’attenzione della dda di Napoli si è concentrata su i due personaggi del centro destra tanto è che il reato di abuso d’ufficio è al centro della disputa giudiziaria . Nastri e quant’altro sono stati depositati ieri mattina al giudice , poiché in base a queste prove potrebbero aprirsi nuovi scenari di politica giudiziaria . Diventa un vero e proprio giallo l’indagine relativa all’eco 4 che si è chiusa con 46 indagati già il 30 gennaio 2008 e sdoppiati in due procedimenti . Dall’avviso di conclusioni indagini emesso in data 30 gennaio 2008 e firmato dal pubblico ministero e sostituto procuratore della repubblica d Napoli della direzione antimafia Alessandro Milita sono riportati tutti i nomi degli indagati, ma ad alcuni di loro non è contestato il reato. Rimane il fatto che davanti al Gup di Napoli sono compari insieme all’ex sindaco del comune di Mondragone Ugo Conte anche Salvatore Andreozzi, Alessandra Beatrice con l’ex ministro Mario Landolfi , Vittorio Afragola, Alessandra Baetrice, Pietro Bonocuore , Raffaele Chianese, Elvira Chiari, Anna D’agostino, Amodio D’Agostino, Pietro D’agostino, Antonio D’angelo, Claudio di Biasio, Massimo de Francesco, Lorenzo Di Iorio, Mattia Di Lorenzo, Gnasso Daniela, Ilario Giovanni, Antonietta Lucci, Vincenzo Mesolella, Maria Rosaria Mercadante, salvatore Orabona, Maria Rosaria Noioso, Michele Pacifico, Carlo Pantalena, Vittorio Parrella, Luigi ponticelli, Ernesto Raio, Giovanni Romano, Massimo Romano, Aldo Schiavone , Carmine Tommasino, Giovanni Trapani. L’ordinanza fu emessa il 26 marzo 2007, dal Tribunale di Napoli, sezione del giudice per le indagini preliminari a firma del Gip dott. Alessandro Buccino Grimaldi, su richiesta del pm Alessandro Milita che ha portato all'applicazione di misure cautelari nei confronti di Salvatore Andreozzi, Claudio De Biasio, Vittorio Parrella, Giovanni Romano, Giovanni Trapani, Giuseppe Valente, Augusto La Torre, Salvatore Orabona, Giuseppe Frugnoli, Giacomo Frugnoli, Vincenzo Filoso, Gennaro Sorrentino, Giuseppe Diana, Francesco Bidognetti, Luigi Guida, Nicola Alfiero. Le ditte a cui sono contestati i fatti , secondo la procura, erano tutte società impegnate nel settore ambiente nelle province di Napoli e Caserta; il Consorzio denominato CE/4, con sede legale a Sessa Aurunca (Caserta), con finalità statutarie nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, è costituito da 20 Comuni della provincia di Caserta e la società ECO/4 S.p.A. è una società mista a prevalente capitale pubblico del CE/4. La vicenda giudiziaria si sviluppa in un ambito territoriale, quello campano, e in un contesto temporale interessato da una particolare emergenza nel settore dello smaltimento e della raccolta dei rifiuti solidi urbani. La gravità della situazione, ha portato il Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, dott. Guido Bertolaso, a paventare la richiesta di intervento da parte dell'esercito. Gli interessi delle organizzazioni malavitose operanti sul territorio in oggetto si sono concentrati in modo precipuo su attività riconducibili alla filiera dei rifiuti, il livello di crisi raggiunto e gli intrecci economico-malavitosi hanno portato all'istituzione della speciale Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il perdurare di tale emergenza ambientale potrebbe comportare gravi rischi per la salute dei cittadini, come ampiamente e recentemente denunciato dall'Oms.