SANTA MARIA CAPUA VETERE = Non ce l’ha fatta a stappare lo spumante dell’ultimo dell’anno il sindaco Giudicianni che è stato sfiduciato anche da parte di quei consiglieri che lo avevano aiutato a portare a termine l’ignobile ribaltone. Ma nel giorno dell’uscita dall’attuale scena politica dell’ex primo cittadino, altri due esponenti politici stanno leccandosi le ferite. Ci riferiamo a Paolo Romano e a Giovanni Campochiaro che è stato il traghettatore ufficiale ed il fautore di un ribaltone non compreso e non accettato mai dalla base. Ma nessuna paura. In maggioranza o all’opposizione un Campochiaro si troverà sempre.
E sono principalmente loro i responsabili di questo defenestramento (il sindaco era convinto che fino all’ultimo certi personaggi da lui beneficiati non gli avrebbero mai voltato le spalle) scaturito dalla loro politica del vivere giorno per giorno, del non rispetto delle regole democratiche e degli inciuci che si è dimostrata fatale per tutta la coalizione.
Certo il centro destra che per diciassette anni ha subito una sconfitta dietro l’altra, in silenzio, senza cercare scusanti, ora grazie a personaggi ben conosciuti in città, ha distrutto quel poco di serio e di credibile che si trovava ancora nel centro destra. Ma vi è qualcuno che suppone, facendo fantapolitica, che tutto ciò che è avvenuto poteva far parte di un piano ben congegnato per screditare agli occhi della pubblica opinione un centro destra in netto recupero e che avrebbe potuto dare fastidio al Pd. Ed artefice di tutto ciò sarebbe potuto essere Giovanni Campochiaro che con molta, forse troppa facilità transita da una maggioranza all’altra senza alcuno scrupolo o dignità politica.
E’ il centro destra ed i suoi attuali esponenti ? Forse fra non molto li troveremo dall’altra parte, dal momento che hanno dimostrato tutta la loro insipienza e scarsa lungimiranza politica facendosi coinvolgere, forse per interesse, in un’operazione squallida e non credibile. Ed alla fine l’inciucio non ha pagato.
Ora si aspetta il commissario prefettizio che dovrà guidare la città fino alle elezioni di primavera, mentre già hanno salutato i vari consulenti esterni ed il direttore generale che è stato il primo a lasciare.
“La mia posizione – ha dichiarato il presidente del consiglio comunale, Antonio Scirocco, uno dei sedici consiglieri dimessisi – è nota da tempo. Ho sempre sostenuto di essere del Pd e come tale mi sarei comportato. Non potevo non firmare le dimissioni in questo contesto politico che, certamente non mi appartiene”.
Lapidaria, invece, la dichiarazione del consigliere Paolo De Riso del nuovo Psi. “Chi tradisce una volta, tradirà sempre e l’appoggio a Giudicianni è venuto meno proprio da chi era stato l’artefice del ribaltone”.
Per Martino Valiante, un altro dei consiglieri di maggioranza la svolta era nell’aria. “Le pugnalate al sindaco sono arrivate da chi non ha ottenuto quello che aveva richiesto e soprattutto ritengo – ha detto Valiante – che la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le promesse non mantenute in merito ai concorsi appena svolti, ma vi è anche chi ha ottenuto quello che aveva richiesto e poi, lo ha pugnalato alle spalle”.
ANTONIO TAGLIACOZZI
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venerdì 31 dicembre 2010
IL DOTTOR GIUDICIANNI ATTACCA , MA NON SA CHE HA TRADITO PRIMA LUI
Una conferenza stampa squallida , per prendere ancora in giro chi scrive e i giornali , invece nascondono il fallimento totale di una vita amministrativa basata soprattutto ed esclusivamente su un tornaconto personale e familiare che dura da tre anni . Giancarlo Giudicianni sprizzava veleno da tutte le parti , ma nello stesso tempo accusava il colpo. Non siamo stati invitati e quindi le dichiarazioni non sono virgolettate, ma usciranno stamattina per chi legge sui giornali. Abbiamo saputo, però, che l’ex sindaco nella conferenza stampa se le presa con tre consiglieri comunali di cui uno che ricopriva una carica istituzionale. C’è una massima nel vangelo di cristo che dice “ Chi è senza peccato scagli la prima pietra" , ma stavolta il sindaco ha toppato perchè non è stato lui a lanciare la prima pietra e per quello che ha detto fioccheranno le denuncie penali. I tre con l’aggiunta di un quarto, sono Luigi Cioffi che secondo il sindaco, avrebbe chiesto dei lavori pubblici che dovevano essere eseguiti da cognato , Antonio Scirocco avrebbe ed anche ottenuto un provvedimento per un neo dirigente del comune immediatamente ritrattato dal fascio-comunista Giovanni Campochiaro che una volta entrato nella stanza del sindaco ha riferito al primo cittadino che Scirocco non poteva avere niente perché non faceva parte del Pdl, perché chi era della coalizione pidiellina poteva ottenere gli illeciti . Arturo D’addio aveva chiesto , sembra a detta del sindaco, un posto di lavoro per un familiare, Dario Mattucci non doveva firmare la sfiducia perché fa parte del Pdl e quindi ci saranno nuove ripercussioni per quello vche ha fatto. Insomma la conferenza stampa squallidissima dove erano presenti anche consiglieri comunali e persone da riempimento di stanza.
Ma una domanda sorge spontanea .Lui ha denunciato adesso questo , ma si dimentica come ha amministrato iniziando dalla gara di appalto della lettura dei contatori acqua a Santa Maria Capua Vetere data ad un suo parente, Zio Pasquale, dove una delibera gli ha fruttato centinaia di migliaia di euro. Il dottor Giudicianni deve ricordare, ma ha tradito prima lui e soprattutto quando nacque la Stu perchè alcuni mesi fa ebbe la brillante idea di formulare la proposta squallida quella di traghettare tutta la Procura della repubblica in via Olanda soltanto perché doveva quantificare la società di trasformazione urbana perché i responsabili era stato prima lui e i cognati dopo, cambiando a chiacchiere una destinazione d'uso Questo è un reato penale . la sua gestione è stata fallimentare con debiti fuori bilancio che non sono stati ancora approvati ms si aggirano intorno ai sette milioni di euro, perché tali sentenze sono adesso irrevocabili. Ma cosa facevano dormivano ? Eppoi parla anche di legalità, senza contare le cartelle esattoriali che sono giunte ai cittadini sammaritani con cifre stratosferiche. Quando ha fatto qualcosa lui edra tutto lecito , lo fanno gli altri allora è illecito. Scusate se è poco , ma sono stanco vado a dormire domani ci sono i botti di fine d’anno
SAN CIPRIANO - FERMATO FARNCESCO CATERINO FRATELLLO DI SEBASTIANO DOVEVA ESPIARE TRE ANNI DI RECLUSIONE
Gli Agenti della Sezione di Casal di Principe della Squadra Mobile di Caserta diretti dal Vice Questore dr. Alessandro TOCCO hanno inferto un altro colpo alla criminalità organizzata casalese arrestando nel pomeriggio CATERINO Francesco di anni 45 da S. Cipriano d’Aversa, colpito da ordine di carcerazione emesso dalla Procura genrale presso la Corte d’Appello di Napoli in data 13.12.u.s. dovendo egli espiare tre anni di reclusione a seguito di una condanna per associazione per delinquere di stampo camorristico nonché detenzione e porto abusivi di armi commessi nel 1991.
CATERINO Francesco è fratello del più noto CATERINO Sebastiano, elemento di spicco del clan dei casalesi, detto “levraiuolo” ucciso a 48 anni in un agguato di camorra nel marzo 2004 in pieno centro cittadino a S. Maria C.V. insieme al nipote della propria convivente DE FALCO Umberto 32enne, incensurato.
Anche la mamma ottantenne dei CATERINO, MAURIELLO Elvira, fu colpita dal medesimo provvedimento restrittivo, ma grazie alle precarie condizioni di salute ed alla veneranda età i suoi legali ottennero la sospensione dell’ordine di carcerazione.
L’uomo, che è stato rintracciato in Giugliano in Campania, ha nominato suo difensore di fiducia l’Avvocato Mauro IODICE del Foro di S. Maria C.V. e, dopo gli adempimenti di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Secondigliano a disposizione del Procuratore della Repubblica.
Caserta, 30 dicembre 2010.
CATERINO Francesco è fratello del più noto CATERINO Sebastiano, elemento di spicco del clan dei casalesi, detto “levraiuolo” ucciso a 48 anni in un agguato di camorra nel marzo 2004 in pieno centro cittadino a S. Maria C.V. insieme al nipote della propria convivente DE FALCO Umberto 32enne, incensurato.
Anche la mamma ottantenne dei CATERINO, MAURIELLO Elvira, fu colpita dal medesimo provvedimento restrittivo, ma grazie alle precarie condizioni di salute ed alla veneranda età i suoi legali ottennero la sospensione dell’ordine di carcerazione.
L’uomo, che è stato rintracciato in Giugliano in Campania, ha nominato suo difensore di fiducia l’Avvocato Mauro IODICE del Foro di S. Maria C.V. e, dopo gli adempimenti di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Secondigliano a disposizione del Procuratore della Repubblica.
Caserta, 30 dicembre 2010.
giovedì 30 dicembre 2010
SFIDUCIA GIUDICIANNI -L'INTERVENTO DI DARIO MATTUCCI
Comprendo l’amarezza e la delusione degli sconfitti, ma partecipo con soddisfazione al sentimento di liberazione sprigionatosi diffusamente in città.
S. Maria è finalmente libera dalla politica dell’opportunismo e dei ribaltoni, generata dal tradimento della volontà popolare di chi pensava, con indegne manovre di palazzo, di sovvertire la sovranità degli elettori.
E’ stata sconfitta una linea politica, che ho apertamente contestato dal primo momento, per il rifiuto di vedere il mio partito condannare i ribaltoni a Roma, salvo poi organizzarli ipocritamente a Santa Maria.
La coerenza e la dignità imponevano un atto forte, al quale non mi sono sottratto per la condanna di una politica di interessi che non onora la nostra città.
Adesso, chi è stato artefice di tale fallimento rassegni le dimissioni, così come mi aspetto che il coordinamento provinciale del PDL si esprima finalmente sulla linea politica da attuare nella nostra città in vista delle imminenti elezioni; si dica chiaramente se il PDL deve essere rappresentato dai “lealisti” o dai “ribaltonisti”, da chi nel Partito milita da sempre o da chi c’è venuto per convenienza, magari dopo lunghi trascorsi nelle amministrazioni di sinistra.
Il PDL può tornare a vincere solo se sarà credibile e in discontinuità con la precedente amministrazione; in caso contrario, gli stessi sconfitti di oggi si assumeranno anche la responsabilità dell’ennesima sconfitta elettorale.
Dario Mattucci
Componente Esecutivo Provinciale PDL
SANTA MARIA CV - L'IMPRENDITORE RINO CAPITELLI STRATEGA ANCH'ESSO DELLA DEFENESTRAZIUONE DEL SINDACO
Lo stratega della defenestrazione del sindaco Giudicianni ha un nome: Rino Capitelli figlio dell’indimenticabile Roberto che è stato uno dei pochissimi veri imprenditori dell’Antica Capua. E sulle orme del padre si muove anche Rino, anche lui imprenditore- insieme al fratello e alle sorelle- con un chiodo fisso: far risorgere Santa Maria Capua Vetere prima che la città raggiunga il punto di non ritorno. “La decisione di dare la spallata definitiva all’amministrazione Giudicianni- spiega – nasce sia da una esigenza sia da una amara postazione. L’esigenza è quella di invertire la rotta economico-sociale della nostra amata città che una volta era la capitale del commercio, della cultura e dello sport dell’intera Terra di Lavoro. La costatazione, invece, è davvero amarissima: mai Santa Maria Capua Vetere aveva vissuto, nella sua storia, una stagione così mortificante: crisi esponenziale dell’intero commercio, scuole chiuse per inagibilità, strade gruviera difficile da percorrere anche per un appassionato di motocross come il sottoscritto; vivibilità pari a zero, crescita dei fenomeni delinquenziali di micro e macro criminalità, strutture sportive fatiscenti abbandonate al loro triste destino e un tasso stellare di inoccupazione e disoccupazione forse anche superiore a quello che si registrava nell’immediato secondo dopoguerra. Una città, insomma, in ginocchio. E preda di una stretta cerchia di amministratori che, ignorando completamente il senso del bene comune, erano a caccia solo di prebende e di benefits personali…”
Da questa articolata e ineccepibile disamina, la volontà di voltare pagina. Con coraggio e determinazione. E d’altronde, nel caso degli ex amministratori, non si poteva correre nemmeno il rischio di gettare, insieme, all’acqua sporca anche il bambino. Semplicemente perché l’infante da salvare non c’è mai stato. “Comunque sia è già giunto il tempo di rimboccarci le maniche- aggiunge Rino Capitelli- e di chiamare a raccolta le professionalità e le energie positive di cui, nonostante tutto, dispone la nostra città. E una volta aggregate queste forze dare la stura a una progettualità in grado di far rivivere a Santa Maria Capua Vetere gli antichi fasti. Si potrebbe ricominciare un discorso che veda centrale il commercio in tutti i suoi settori cardine. Ma per fare questo è necessario un atto propedeutico: stoppare l’ondata di centri commerciali che ci hanno letteralmente invasi e restituire le vaste aree cittadine all’uso delle attività realmente produttive. Non abbiamo, infatti, bisogno di ulteriori case. La città elemosina lavoro stabile e dignitoso che non potrà essere assicurato ai nostri concittadini in gravi difficoltà economiche se non attraverso una politica di recupero del territorio. L’elenco delle priorità a cui mettere mano è sterminato: dalla difesa del Tribunale nella nostra città e nel centro storico all’effettivo radicamento delle facoltà universitarie che, oggi come oggi, non incidono minimamente sull’economia locale; dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-archeologico che in tante altre realtà, con minori poli attrattivi, è stato fatto fruttare al massimo alla viabilità strettamente connessa a un serio piano urbanistico e a un potenziamento dell’illuminazione in tutti i quartieri cittadini. Lo so lo stato dell’arte è davvero avvilente, ma una volta rispediti a casa faccendieri e affaristi, possiamo farcela. E’ questa sarà la grande e unica sfida che Santa Maria Capua Vetere giocherà con se stessa: o pigiare sul pedale dell’acceleratore e recuperare il tempo perduto, o rassegnarsi a diventare un paesotto stile hinterland partenopeo senza più memoria di se. E senza futuro…”
CASERTA - DOPO QUELLO DI SANTA MARIA CV IL CONSIGLIO COMUNALE SFIDUCIA IL SINDACO NICODEMO PETTERUTI CON IL VOTO DI PASQUALE CORVINO RITORNATO SUI SUOI PASSI DOPO LE BORDATE DI GIANLUIGI GUARINO
CHE BELLO ADESSO MANCA SOLO LA PROVINCIA DI CASERTA E COSI' TUTTI ALLE URNE
SANTA MARIA CV - SFIDUCIA AL SINDACO - INTERVENTO DI MARIA LIMARDI E DE EMILIA BORGIA . "ADESSO CONTA IL POPOLO SOVRANO"
Il Popolo Sovrano potrà democraticamente riprendere la parola recandosi alle urne ed avendo la possibilità di decidere delle future sorti politiche della nostra città, questo è l’ incontrovertibile risultato che possiamo registrare.Le dimissioni irrevocabili rassegnate ieri sera da parte di sedici Consiglieri Comunali hanno finalmente decretato la fine di un’esperienza politico -amministrativa da considerarsi - in ogni sua angolazione - assolutamente deleteria. Il nostro gruppo Consiliare, che più volte ha manifestato la propria avversione politica rispetto alla gestione amministrativa palesatasi sin dai suoi albori, ritiene di aver contribuito fortemente alla sconfitta di un’intera classe politica che ha malamente gestito la città in questi anni. Pur attraverso un breve transito nella maggioranza consiliare nei confronti della quale le scriventi hanno manifestato pubblicamente il proprio dissenso votando contro ordini del giorno e mozioni ritenuti pregiudizievoli per le sorti della nostra città, la nostra linea politica si è rivelata - senza dubbio alcuno – lungimirante e trasparente, al punto che (seppur con qualche ritardo) anche altri si sono allineati alle medesime posizioni con l’epilogo di ieri sera.Possiamo dire che è stato messo un punto a quella distanza siderale che si era venuta a creare tra le stanze del “potere politico”, inteso nella sua accezione più becera, e le esigenze più comuni ed impellenti della nostra collettività che, troppo spesso, neanche veniva incontrata da Colui il quale si ostinava a continuare ad affermare di governare per il “bene della città”. L’ex Sindaco Giancarlo Giudicianni - finalmente possiamo dirlo – dopo aver tradito ogni ideale politico, ogni partito, ogni principio democratico e persino il buon senso ed il buon gusto, dovrà confrontarsi con gli Elettori se vorrà continuare a rivestire la carica di Primo Cittadino. A nulla sono valsi gli innumerevoli proclami che gli hanno consentito di “galleggiare a vista” senza – però – mai approdare ad alcuna “terra promessa”.Questa volta, ne siamo certe, la nostra collettività si approccerrà alle urne in maniera più meditata e consapevole, memore della perpetrata “occupazione abusiva di pubbliche cariche”, perché nessuno aveva votato questa composizione di maggioranza e nessuno riusciva a comprendere come doveva essere tradotto il fantomatico principio “per il bene della città” che, a tutt’oggi, rimane un’incognita.La più totale assenza di una qualche programmazione politica che potesse dare sviluppo, respiro e speranza alle nuove generazioni, assoluta mancanza di ascolto nei confronti dei più deboli che sino alla fine si sono visti negare persino un bonus per il Santo Natale. Assoluta noncuranza anche di quel ceto borghese medio alto che rappresenta anch’esso il tessuto sociale di S.Maria C.V.. Auspichiamo vivamente che ciascuno tragga insegnamento da questa esperienza e che le diverse anime che componevano sino ad ieri la minoranza consiliare abbiano ad analizzare gli errori commessi.Era impensabile gestire e non governare, ignorando la sfiducia dilagante che aleggiava in ogni strada e rione. Rimaneva e rimane inconcepibile per noi - che realmente abbiamo creduto di dover rappresentare la nostra collettività – che un’intera classe politica (eccezion fatta per qualche unità rimasta fedele sino alla fine alle proprie convinzioni), non si sia mai concretamente espressa per prendere le difese del nostro territorio, dei nostri concittadini, del loro lavoro e delle loro Istituzioni.La parola al Popolo Sovrano che, democraticamente, deciderà delle proprie future sorti politico – amministrative.
Gruppo Consiliare Indipendente di opposizione
“Laica…mente” Maria Limardi ed Emilia Borgia
SANTA MARIA CAPUA VETERE - CONTINUA LO SCEMPIO DEI BUONI SPESA CON RISSA E BISTICCI
SANTA MARIA CAPUA VETERE = Per avere un buono pasto elargito dal comune si è combattuto fino all’estremo. Lo spettacolo di interi nuclei familiari impegnati nel presidiare gli uffici dei servizi sociali siti nell’ex Mulino Buffolano di via Albana, ha fatto il giro dei media mettendo così in evidenza l’impietoso stato di bisogno di una comunità che è alla continua ricerca di mezzi di sostentamento tanto meglio se ottenuti con l’inganno, l’imbroglio o la raccomandazione del politico di turno, del padrone del vapore che non ha alcuna remora nel gestire la disperazione e, diciamolo, la fame vera o presunta della povera gente.Ma a questo impegno economico e finanziario del comune, sono stati stanziati all’uopo qualcosa come trentacinquemila euro, non ha fatto riscontro la disponibilità di molti commercianti e dei negozi di alimentari che pur erano stati contattati e sollecitati dal comune a partecipare all’iniziativa. Sì perché non tutti hanno una fiducia cieca dell’ente comunale specialmente per quanto riguarda i pagamenti per cui i vari commercianti hanno deciso di non partecipare all’iniziativa che tanto clamore ha suscitato fra le fasce meno abbienti della collettività sammaritana tanto è vero che in più di una occasione si sono verificati incidenti fra i vari questuanti. Incidenti verificatisi sotto gli occhi degli addetti a servizi sociali che non hanno potuto fare altro che accogliere tutte le richieste senza poter fare alcun controllo. Così è capitato che in una famiglia sono stati dati più buoni pasti, che sempre le stesse persone beneficiano di cure termali, di viaggi organizzati da comune e di altre iniziative, mentre la povera gente, quella vera e che ha dignità ed ha vergogna di immischiarsi nella calca, resta fuori e non ottiene mai niente. Alla faccia della privacy e a danno di chi non vuole far conoscere il suo stato di indigenza.
Ma il buono pasto distribuito in occasione delle festività in che cosa consiste ?
Ribadiamo che il comune per questa iniziativa ha stanziato 35 mila euro per l’erogazione di buoni pasto del valore cadauno di 150 euro a cui vanno aggiunti 50 euro in più per ogni componente il nucleo familiare. Per cui una famiglia di due persone – è stato spiegato – avrà un buono di 200 euro, una famiglia di tre persone 250 e così via.
Per quanto riguarda la validità dei buoni, questa dovrebbe essere annuale, ma il tutto sarà concordato con quei commercianti che hanno aderito all’iniziativa lanciata dall’amministrazione. Questo è il modo di occuparsi del sociale a Santa Maria Capua Vetere, poi non importa se vi sono anziani soli e abbandonati, vi sono violenze in famiglia e tante altre situazioni di degrado che dovrebbero veramente interessare il servizio sociale inteso come servizio per le fasce meno abbienti. Invece, nella città del foro il servizio sociale è inteso come fabbrica di consensi e di clientele elettorali che possono essere foraggiate con il buono pasto o con la gita a Pompei. Siamo ancora agli anni ottanta e non si riesce e non si vuole uscire da questa situazione.
ANTONIO TAGLIACOZZI
FRODE CAROSELLO NEL SETTORE INFORMATICO IN CAMPANIA L’AGENZIA DELLE ENTRATE SCOPRE EVASIONE DA 11 MILIONI DI EURO
Undici milioni di euro sottratti al Fisco, di cui 8,5 mln di imposte dirette e più di 2 mln di Iva, con il classico sistema della “frode carosello”. È quanto emerso dalla complessa operazione antievasione messa a punto dall’Ufficio Antifrode della Direzione Regionale delle Entrate della Campania nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti informatici.Nel corso della verifica gli “007” dell’Agenzia delle Entrate campana hanno riscontrato l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti interposte negli scambi commerciali con fornitori comunitari e nazionali. L’obiettivo era sottrarsi agli obblighi fiscali relativi all’Iva e alle Imposte dirette, vantando falsi crediti nei confronti dell’Erario.La giostra delle società fantasma - Dall’esame dei rapporti commerciali intercorrenti tra la società verificata e i fornitori, emerge lo schema tipico della “frode carosello”. C’è un fornitore straniero (A) che vende prodotti a una società “cartiera” italiana (B), di fatto inesistente, la quale a sua volta li cede a una “società-filtro” (C), per il passaggio finale all’azienda italiana (D) che commercializza la merce. La società filtro, caratterizzata da gravi irregolarità (sede non in uso, assenza di attrezzature e di personale, di mezzi adatti al trasporto dei prodotti nonché di insegne o segnaletica indicante la sede), fa quindi da “schermo” tra le attività fraudolente e la vita operativa del vero soggetto economico interessato, dotato invece di una struttura effettivamente esistente e formalmente in regola dal punto di vista fiscale.Il meccanismo della frode - Questo, in sintesi, il meccanismo fraudolento ricostruito dai funzionari del Fisco:
Poiché la società cartiera (B) non versa l’Iva a debito delle cessioni effettuate, in quanto a monte ha acquistato da un fornitore straniero in regime “intracomunitario”, l’operazione risulta vantaggiosa per tutti i partecipanti. Grazie, infatti, alla nazionalizzazione di acquisti intracomunitari e all’utilizzo di fatture inesistenti emesse negli scambi commerciali, le società coinvolte hanno potuto non solo evadere le imposte, ma anche operare in regime di concorrenza sleale, immettendo sul mercato prodotti a prezzi altamente concorrenziali, a danno delle imprese corrette.I soggetti autori della frode sono stati segnalati all’autorità giudiziaria competente per i risvolti penali della vicenda. “Siamo soddisfatti – dichiara il direttore regionale Enrico Sangermano – dei risultati raggiunti. Grazie alla professionalità dei nostri funzionari e agli strumenti di indagine sempre più sofisticati a disposizione dell’Amministrazione, l’azione di contrasto all’evasione ha registrato, nel 2010, un trend di crescita molto significativo. Proseguiremo in questa direzione – aggiunge Sangermano – convinti che l’azione dell’Agenzia delle Entrate, insieme ad un cambiamento culturale nella società civile nei confronti del fenomeno dell’ evasione fiscale, favorisca ad una progressiva riduzione dei comportamenti fiscali non corretti da parte dei cittadini, a vantaggio dell’intera collettività”.
SANTA MARIA CV - SFIDUCIA SINDACO - IL DOTTOR GIUDICIANNI CONVOCA LA CONFERENZA STAMPA ALLA SEDER DEL PDL IN VIA MAZZOCCHI
CONVOCATA PER OGGI POMERIGGIO ALLE ORE 16,00 E PER SOLI GIORNALISTI INTIMI ED ESCORT, CHE A NATALE HANNO AVUTO IL REGALINO DALL'AMINISTRAZIONE COMUNALE CON I SOLDI DEI CONTRIBUENTI , LA CONFERENZA STAMPA DEL DOTTOR GIUDICIANNI EX SINDACO DEL COMUNE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE . DAPPRIMA SI ERA PENSATO DI CONVOCARLA SULLO STUDIO DELL'AVVOCATO , MA QUALCUNO SI E' OPPOSTO ED ALLORA E' STATA TRASLOCATA SULLA SEDE DEL PARTITO IN VIA MAZZOCCHI . OTTIMA IDEA. COSA DIRA' IL DOTTOR GIUDICIANNI ? SAREMO IN TREMENDA ATTESA .
SANTA MARIA CV . GAETANO RAUSO "ED ORA PENSIAMO ALLA CITTA'"
Per troppo tempo avevamo subito l’operato di questa disastrosa amministrazione e le sue incapacità. Molte persone si sono rese conto dei danni essa comunale e quelle precedenti hanno arrecato alla città, alla sua popolazione ed alle potenzialità occupazionali e sociali di un territorio che è assediato dalla speculazione e dall’affarismo. A dar voce alla protesta contro chi ha consentito sprechi di denaro pubblico, abusi edilizi, vessazioni contro chi non era allineato, progetti finalizzati allo sfruttamento del territorio sono state persone di buona volontà che hanno creduto nella possibilità di una svolta nel modo di gestire la Cosa Pubblica in questa città e, ieri, hanno dato la spallata definitiva per far andare a casa chi non era legittimato dal voto popolare ed intendeva il governo della città come un affare personale. Già il rifiuto di questa classe dirigente espresso chiaramente dal corpo elettorale, doveva far intendere al PdL che era necessario un cambiamento; il segnale lo doveva cogliere chiaro e non aderire ad uno scellerato progetto che l’opinione pubblica non ha capiuto. Non è stato facile per me contrappormi ad amici con cui avevo condivise aspre battaglie, né rinunciare a vantaggi, ma era necessario farlo per chi ha creduto ed ha lottato per far risorgere la città dalle ceneri di un disastro e dalla colonizzazione di affaristi e speculatori. Non c’è più bisogno di odio; oggi c’è bisogno di creare un progetto politico ed amministrativo che tenda al risanamento ed al rilancio del territorio, dell’economia e, soprattutto, dell’occupazione.Un grosso handicap lo pone questa legge elettorale che consente l’indiscriminato fiorire di liste ed il proliferare di candidati. I partiti hanno il dovere di scegliere chie proporre al Popolo, con attenzione e responsabilità.
Il candidato Sindaco dovrà essere scelto tra persone competenti ed animate da spirito di sacrificio e, soprattutto, pervase dall’amore per la città.Devo ringraziare i consiglieri e chi ha dato un contributo decisivo al raggiungimento delle sedici firme necessarie per mandare a casa questa Amministrazione; era difficile per molti, così come è stato difficile per me abbandonare una maggioranza in cui fui eletto e che si era rivelata assolutamente non rispondente alle esigenze di una città ingannata da false promesse di sviluppo e di buon governo. Molti professionisti ed imprenditori ci hanno aiutato a raggiungere questo risultato che ha sventato il realizzarsi di un ulteriore scempio del centro storico che già era programmato. La città attende risposte per i problemi che non sono stati risolti o che non si sono voluti risolvere. (Tribunale, ex Italtel, exTabacchificio,ex Mulino Parisi, Ospedale, ecc.). La città ha bisogno del ritorno alla legalità. Al sig. Prefetto rivolgo l’accorato appello di designare un commissario efficiente e super partes che aiuti la città a risolvere gli urgenti problemi che l’attanagliano e non ad acuirli.
Gaetano Rauso
SANTA MARIA CV - MONACO - :E' L'ERA DEL SINDACO GIUDICIANNI GIUNGE AL BIVIO DI NON RITORNO .
Cala il sipario sull’era Giudicianni. Dopo appena 5 mesi, caratterizzati dal vuoto assoluto appena dissimulato da proclami vani e offensivi per l’intelligenza dei sammaritani, si dissolve il sogno della destra cittadina e dei suoi capetti di appropriarsi dell’amministrazione contro il volere dei cittadini. Negli annali restano solo le cose fatte dal centrosinistra, malgrado l’insofferenza alle regole della dialettica e del confronto da subito manifestata dall’ex sindaco. Potrei usare toni trionfalistici. Non lo farò. Rispetto la dignità delle persone e non voglio infierire: anche l’esercizio di sensibilità, che Giudicianni e i suoi adepti si guardarono bene dall’avere la scorsa estate nei nostri confronti, disvela una differenza di approcci.
Cosa è mancato ai cocci assemblati da Campochiaro nella speranza di “mantenere” Giudicianni con la benedizione impartita da Romano e Garofalo? Difficile dirlo, quasi impossibile. L’opera di esegesi presupporrebbe che la pseudo maggioranza di una stagione (l’autunno … è sintomatico!) avesse dall’inizio dei contenuti diversi dalla mera gestione del potere. Tuttavia, a chi volesse cimentarsi con sì grande sforzo posso offrire copia degli atti di giunta di questi ultimi quattro mesi: una pioggia di sovvenzioni, patrocinii, festicciole e gite, condita da promesse. Panem et circenses: un programma da fine impero!
Il Giudicianni bis è finito così com’era nato. Una maggioranza raccogliticcia senza prospettive e senza valori, capace solo di appellarsi al “bene della città”, come a una categoria agognata, ma mai neanche intravista da lontano! Il PD, SEL e tutta l’opposizione consiliare, nessuno escluso, hanno conservato un atteggiamento ineccepibile. Mai un cedimento alle lusinghe delle sirene: non hanno trovato terreno fertile i falsi messaggeri di pace, pronti a carpire un consenso non come contributo a un progetto, ma solo per dimostrare che per ogni porta c’è sempre un grimaldello capace di aprirla. Con tutti noi è stato diverso!
Giudicianni è franato da sé, com’era inevitabile che fosse. Quando la politica cede il passo, cos’altro puoi attenderti. Una riprova? In quattro mesi di centrodestra, a differenza dei due anni e mezzo precedenti, non siamo mai riusciti a fare un consiglio comunale in prima convocazione. C’erano sempre pezze calde da applicare! Poi la malattia ha preso il sopravvento.
Cala, dunque, il sipario su una pagina non gloriosa di storia cittadina. Da subito bisogna chiamare a raduno tutti i cittadini di buona volontà, che vogliano contribuire a voltare pagina; a essere protagonisti di una rinascita, morale e programmatica, della nostra città. Il PD è a servizio di una progettualità seria, che abbia valori, contenuti e prospettive; che chiami a raccolta il mondo delle professioni, del commercio, delle attività produttive, insomma delle intelligenze cittadine, perché pongano a disposizione della collettività le loro storie personali e professionali.
Abbiamo scritto la parola fine sul Giudicianni bis targato Campochiaro/Romano/Garofalo, ma non è sufficiente. Adesso inizia l’opera di ricomposizione. La più difficile, ma anche la più entusiasmante.
Intanto, siamo sereni, noi sì! Abbiamo realizzato l’augurio espresso ai sammaritani: la fine di questa amministrazione restituisce la dignità alla politica nella nostra città.
Avv. Enrico Monaco – portavoce del PD
mercoledì 29 dicembre 2010
SANTA MARIA CV- SI RICOMPATTA LO ZOCCOLO DURO DEL CENTRO SINISTRA , MA L'OPERAZIONE POLITICA E' DI ALTA CLASSE - CARO BERLUSCONI VIENI A VEDER COME SI FA POLITICA IN CITTA'
Qualche giorno fa non ho avuto paura di scrivere che Luigi Di Muro il numero novanta della cabala non lo conosceva e se qualcuno scorre il blog di lato vedrà cosa ho scritto quando si presentò con Peppe Sagliocco, ma soprattutto con il nuovo simbolo di Fini – Futuro e liberta’, traghettato dall'avvocato Peppe Rinaldi . La sua capacità, e sia ben chiaro senza togliere a nessuno il merito di aver firmato una sfiducia al primo cittadino, è stata quella di riunire, come fa un grande politico , le forze politiche di un centro sinistra sfaldato ma ricompattato quando è stato eseguito il salto della quaglia dove Giovanni Campochiaro insieme al presidente Paolo Romano pensavano di mettere le mani sulla città. Luigi Di Muro è stato capace con il suo savoir affair di trovare anche il soggetto adatto con cui dialogare , in questo caso Bruno Graziano che faceva parte dello zoccolo duro del centro sinistra sammaritano. Infatti chi non aveva la propensione di andare a firmare davanti a Luigi di Muro, firmava davanti a Bruno Graziano. Una operazione certosina che rimanda in pista tutti i personaggi politici sammaritani pronti per la grande sfida elettorale che si svolgerà in primavera 2011. Tutti si sono mossi per cercare di sbrogliare un bando della matassa, poiché se si aspettava qualche ora, sicuramente c’era qualche ripensamento. L’operazione è andata in porto quando gli stessi consiglieri comunali di un finto pdl cittadino si cullavano sugli allori pronti ad essere ancora in prima linea anche nel giorno 29 dicembre. Sta di fatto è nessuno mi smentirà che Luigi di Muro è stato in grado di “ cancellare lo smacco “brutoriano” che aveva subito il padre artefice di una vittoria basata soprattutto su una grande campagna elettorale trasformata in una scacchiera .Non è escluso anche i consiglieri del pd che hanno rivendicato ciò che è accaduto a Giuseppe Stellato e cioè lo smacco del primo cittadino e di Giovanni Campochiaro , corso a casa sua nella giornata di domenica per dialogare ( già sapeva qualcosa ). Non si può d’altro canto non riconoscere il lavoro “ kamikaze" di Gaetano Rauso , che alla fine è stato premiato per il lavoro svolto, perchè ha sempre creduto nelle sue potenzialità . Le donne Maria Limardi ed Emilia Borgia che hanno combattuto mostrando gli artigli . Ma è stato il giorno del consigliere Luigi Cioffi come di Carlo Troianiello, Antonio Scirocco e tanti altri. Don Nicò per voi oggi è stata una bella giornata, perché i figli so piezz e core e come diceva Titina De Filippo quando recitava Filumena Marturano “ so tutti eguali !!!!” buona Giornata a tutti .
SEDICI CONSIGLIERI FIRMANO LA SFIDUCIA AL SINDACO - FINISCE L'ERA CAMPOCHIARO - MASTROIANNI - ROMANO - IN PRIMAVERA SI VA A VOTARE
SANTA MARIA CAPUA VETERE = ( di ANTONIO TAGLIACOZZI) Ed ora tutti contenti e tutti a casa Ad iniziare dal sindaco Giudicianni che ha subito la sfiducia di sedici consiglieri che hanno detto no alla sua amministrazione ribaltonista e faccendiera. Ha dichiarato, il primo cittadino, di sentirsi finalmente libero e non oppresso dalle pressioni e dalle beghe dei consiglieri. Ovviamente, soddisfatti i consiglieri di opposizione che alla fine hanno visti premiati i loro attacchi ai fianchi all’amministrazione di centro destra, non uscita dalle urne, ma da accordi ed intrallazzi di palazzo e come tale dissoltasi come neve al sole. Neanche il tempo di trastullarsi con la marmellata che il sogno è svanito. Addio progetti faraonici, consulenze milionarie, incarichi ai soliti noti. Tutto è finito. Si torna a casa. Chi ha fatto bene raccoglierà bene. Di tutti questi intrallazzi chi ne paga le conseguenze è senza dubbio la città alla quale il tanto osannato Campochiaro non è riuscito a dare tranquillità e sicurezza dal punto di vista politico, anzi secondo noi non ha fatto altro che danneggiare il centro destra con i suoi atteggiamenti e le sue prese di posizione. Ed ora dove andranno ?
Da domani aria nuova in comune con i mammasantissima con la coda fra le gambe pronti a strusciare nuovamente ventre a terra con chi avrà il potere dopo la tornata elettorale della prossima primavera. Si perché le elezioni dovrebbero svolgersi a maggio del prossimo anno dopo una breve gestione commissariale che farà piazza pulita di tutte quelle nomine sindacali che non hanno fatto altro che appesantire l’apparato burocratico e formare un vero e proprio potere all’interno del potere e del quale alla fine ha fatto le spese anche il povero sindaco che li aveva scelti e nominati.Infatti, in tutta questa vicenda, un ruolo essenziale, secondo noi, lo hanno svolto le recenti procedure concorsuali che hanno inasprito gli animi e l’astio contro il sindaco al quale è stato risposto, a promesse non mantenute, con una sfiducia che lo ha mandato a casa. Con chi il primo cittadino deve fare autocritica ? Innanzitutto con i suoi più stretti collaboratori che hanno fatto e disfatto a loro piacimento tutto nel comune. Si sono creati centri di potere, punti di forza, roccaforti di decisioni assunte senza alcun controllo e che alla fine sono state concause del fallimento politico di un’amministrazione mai accettata dalla base.L’opposizione ha votato compatta per le dimissioni e questi sono i sedici consiglieri che hanno impedito a Giudicianni ed ai suoi collaboratori di continuare a porre in essere i misfatti contro la città Scirocco, gli scontenti Cioffi e D’Addio, Rauso, Limardi, Borgia, Mattucci, Graziano, Rinaldi, Troianiello, Olimpo, Chirico, Pappadia, Adelini, Russo e Chirico. Hanno avuto uno scatto di orgoglio ed hanno rotto il giocattolo con tanti saluti a Paolo Romano, a Landolfi, Coronella, Caldoro, Zinzi e così elencando.
LA ECOLOGICAL SERVICE NON HA REQUISITI PER CONTINUARE - IL COMUNE RESCINDE IL CONTRATTO - ADESSO RISCHIA IL COMUNE DI CAPUA
“Questa lattina ha un sogno , da grande vuole fare la bicicletta”. A meno di 24 ore dalla realizzazione di uno spot pubblicitario che la Ecological Service, società aggiudicatrice per il comune di Santa Maria Capua Vetere dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, aveva preparato insieme al comune di Santa Maria Capua Vetere per invogliare i cittadini ad eseguire ancor di più la raccolta differenziata stabilizzata intorno al 47 per cento, si scopre che stamattina da il ben servito alla società revocando il contratto di appalto di cui ne era stata vincitrice sottoscritto per sette anni . Una doccia fredda per tutti compresi glia detti ai lavori , ma soprattutto i cittadini che ignari di cosa stava accadendo al comune si sono trovati stamattina di fronte ad una notizia scioccante .
Ma cosa succederà adesso, ma soprattutto per quale motivi il contratto è stato rescisso. Proviamo a dare una spiegazione .
Da notizie assunte in loco e più precisamente presso palazzo Lucarelli, sembra che la società appaltatrice non abbia più i requisiti oggettivi e soggetti per continuare il rapporto intrapreso con l’ente . In sostanza sembra che la Ecological Service sia stata vincitrice della gara d’appalto perché un’altra società la Ingica abbia avallato le credenziali alla Ecological service che si è avvalso dei requisiti oggetti e soggettivi che erano in possesso della Ingica . Alla stessa però sono venuti meno, per effetto di una procedura non chiara di aggiudicazione basata soprattutto su documenti probanti, requisiti basilari ma , qualcuno azzarda qualche inadempienza sia nei confronti della Ingica società che controllava , si fa per dire, la Ecological Service che sulle spese e stipendi andava a ruota libera, cioè senza controllo perchè pagava il comune. Per questi motivi il comune proprio ieri ha revocato l’appalto , ma già si profila all’orizzonte una serie di risoluzioni basate soprattutto su nuove società che già sono nate come funghi e qualche biscazziere tenta dimettere le mani, ma sembra che dovrà fare i conti con un terzo incomodo che è la giustizia divina. Ma non è tutto perché anche il comune di Capua dove l’Ecological Service ha vinto anche lì la gara d’appalto, rischia grosso perché avrà grossi gratta capi come li ha avuti Santa Maria Capua Vetere . Cosa succederà domani ???
SANTA MARIA CV -CALCIO A CINQIUE - LA GUARDIA DI FINANZA SI AGGIUDICA IL TORNEO
Santa Maria Capua Vetere = (di ANTONIO TAGLIACOZZI) La formazione della Guardia di Finanza ha vinto la seconda edizione del torneo di calcio a cinque intitolato alla memoria di Falcone e Borsellino. Le Fiamme Gialle hanno battuto con il punteggio dei sei a cinque la formazione degli avvocati della Camera Civile. Entrambe le squadre hanno dato vita ad un match combattuto e che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto il numeroso pubblico presente sugli spalti.
La finalina per il terzo posto, invece, è stata vinta dalla formazione dell’Organizzazione Penitenziaria Militare dell’Esercito Italiano che ha avuto la meglio sulla coriacea e combattiva formazione dei Carabinieri.
La manifestazione si è svolta sui campi di calcetto dell’ex caserma Mario Fiore e vi hanno partecipato otto squadre suddivise in due gironi in rappresentanza della Guardia di Finanza,, Magistrati, Organizzazione Penitenziaria Militare, Polizia di Stato, Avvocati della camera Civile, Avvocati della Camera penale, Carabinieri e comune di Santa Maria Capua Vetere.
Alla cerimonia di premiazione è intervenuto l’assessore comunale allo sport Lorenzo Stellato che ha consegnato trofei a tutte le squadre, all’avvocato Giulio Sferragatta della squadra degli avvocati della Camera civile, quale miglior realizzatore.
La coppa “Città di Santa Maria Capua Vetere” offerta dal Comune è stata consegnata alla compagine della Guardia di Finanza composta da Raffaele Cuccaro, Pierluigi Masciari, Vincenzo Raimondo, Francesco Iannotta, Antonio Diana, Andrea Di Francesco, Claudio Gatta, Gaetano Chiarolla e Angelo Ianniello.
Gli organizzatori del torneo, Ispettore capo Valerio Lucidi e il brigadiere capo Francesco Iannotta, soddisfatti e felici per come si è svolto il torneo che si è concluso fra lo scoppio di fuochi d’artificio e la bontà di un ottimo rinfresco,, hanno ringraziato tutti i partecipanti dando appuntamento per la prossima edizione del torneo.
Una menzione particolare va fatta alla squadra del comune di Santa Maria Capua Vetere capitanata dall’ottimo Armando De Luca che si è battuta con onore nelle partite disputate, ma non è stata assistita dalla buona sorte. Il capitano, comunque, con l’ausilio dell’inossidabile Vincenzo Motta ha promesso che la prossima edizione sarà quella buona per i colori del comune dell’antica Capua. Auguri !
SANTA MARIA CV - IL CASO VIA PEZZELLA GIUNGE IN ASSISE - MORTE TUA, VITAE MEA
RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE LA RETTA VIA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA SALVANDOSI L'ORGANO PIU' DELICATO DEL CORPO UMANO ?
Di solito il numero ventinove nella cabala napoletana rappresenta un parte del corpo che molto cara ad ognuno di noi , perché è un organo che se si tocca fa male e passa i guai tuoi . Oggi manco a farlo apposta è fissato , in seconda convocazione il consiglio comunale di Santa Maria Capua Vetere, dove i consiglieri dovranno esprimersi e quindi votare molti punti all’ordine del giorno che riguardano soprattutto l’invio di documentazione probante di alcune sentenze del tribunale civile , divenute irrevocabili, ahimè perse dall’ente e per il quale il comune è stato condannato a pagare all’attore fior di milioni di euro , alla corte dei conti sede regionale di Napoli per sperpero di denaro pubblico . Una di queste ne abbiamo già dato lettura qualche giorno fa nella vistosa documentazione inviataci e pubblicata su indirizzo del consigliere comunale di opposizione Gaetano Rauso, ma c’e un’altra sentenza, che se dovesse essere applicata, registrare uno scandalo irreparabile .
Provate ad immaginare che una lunga arteria a due corsie con tanto di spartitraffico serva ad alimentare un percorso obbligato per giungere in un luogo, il tribunale , dove migliaia di magistrati giornalmente percorrrono giorno e notte per giungere sul posto di lavoro. Ebbene questa arteria, tutti sanno che è un strada comunale con tanto di parcheggi. Per effetto di una sentenza civile la strada comunale diventa privata, perché un ente senza gara di appalto e con un affidamento fondato sulla parola tra un imprenditore e un ex sindaco costruisce a sue spese detta strada perché doveva costruire palazzi per civili abitazioni percorrendo quello che si chiama “il nuovo senso urbanistico della città”. Il discorso non fa una grinza, ma questa arteria dall’oggi al domani rischia di essere non più di proprietà del comune ma potrebbe ritornare al legittimo proprietario perché il comune è stato inadempiente sia in sede civile che amministrativa . A Santa Maria Capua vetere per soldi si fa tutto e il caso “via Pezzella” sarà in assise stasera . Ecco perché oggi molti consiglieri si salveranno l’organo più delicato del corpo umano, in che modo? Molto semplice andranno a votare per l’invio per la documentazione alla corte dei conti mandando nel baratro più completo gli ex amministratori che negli ultimi 15 anni hanno governato a Santa Maria Capua Vetere. Ma c’è un’altra tegola che cadrà vistosamente sul collo degli amministratori comunali , e questa farà ancor più male.
martedì 28 dicembre 2010
AIR AVELLINO - PEPSI CASERTA 79-68 FINALE
NEL TERZO QUARTO + 12 , LA PEPSI DOPO AVER CANCELLATO IL -9, CADE NELL'ULTIMA FRAZIONE DI GIOCO.
GUARDA IL TABELLINO
http://195.56.77.210/game/64236.html
GUARDA IL TABELLINO
http://195.56.77.210/game/64236.html
TRIPLICE OMICIDIO PAPA - BUONANNO MINUTOLO . LA DDA CHIUDE IL PUZZLE FERMATO ANCHE FRANCESCO BARBATO
Nella serata di ieri, la Squadra Mobile di Caserta ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per omicidio aggravato continuato dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia, nei confronti del pregiudicato, organico al clan “dei casalesi – gruppo SCHIAVONE”, BARBATO Francesco, alias O’ Sbirro, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 21.11.1979,.
La misura restrittiva si riferisce al triplice omicidio di PAPA Giovanni Battista, MINUTOLO Modestino e BUONANNO Francesco, avvenuto l’8 Maggio 2009, su mandato di SCHIAVONE Nicola, figlio di Francesco “Sandokan”, che, per tale motivo, veniva arrestato il 15 giugno 2010 dalla Squadra Mobile di Caserta a seguito della emissione, da parte della D. D. A. di Napoli, di un provvedimento di fermo.
Secondo le risultanze investigative, le vittime, pregiudicati organici alla stessa consorteria criminale, erano state eliminate per uno sgarro, avendo richiesto somme di denaro a titolo estorsivo ad un’impresa casearia, riconducibile alla stessa famiglia SCHIAVONE, agendo, peraltro d’intesa con esponenti dell’ala BIDOGNETTI.
Le meticolose indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura Antimafia, hanno fatto piena luce sulla vicenda, delineando inequivocabilmente anche il ruolo di BARBATO Francesco, che partecipava alle riunioni in cui veniva decisa la eliminazione di PAPA, MINUTOLO e BUONANNO.
In relazione allo stesso delitto, la Squadra Mobile ha già tratto in arresto, oltre a SCHIAVONE Nicola, VARGAS Roberto, DI MARTINO Eduardo, DELLA CORTE Nicola, DELLA CORTE Francesco e LAISO Salvatore. Questi ultimi due sono divenuti poi collaboratori di giustizia, mentre LAISO Crescenzo, fratello di Salvatore, anch’egli componente del gruppo che aveva partecipato al triplice omicidio, veniva assassinato a sua volta il 20 aprile 2010 in un agguato dalla chiara matrice camorristica.
BARBATO Francesco era stato già arrestato il 12 ottobre scorso dalla Squadra Mobile di Caserta in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura Antimafia di Napoli per associazione di stampo mafioso.
Le indagini della Polizia, infatti, ne avevano delineato il ruolo apicale nell’ambito dell’organizzazione camorristica guidata da SCHIAVONE Nicola, di cui era diventato uno dei più fidati luogotenenti, ruolo confermato oltre che dalle dichiarazioni concordanti di diversi collaboratori di giustizia, proprio dalla partecipazione alle più importanti decisioni del clan, tra cui la eliminazione dei tre affiliati PAPA, MINUTOLO e BUONANNO.
CONCORSO VIGILI - MODIFICATI NUOVAMENTE I TERMINI DEL CONCORSO - CHI BISOGNAVA FAVORIRE '????
SANTA MARIA CAPUA VETERE = E’ nato sotto una cattiva stella il concorso per la copertura di un posto di istruttore amministrativo, categoria “C1” che era stato in precedenza sospeso per dare esecuzioni alle procedure relative alla mobilità da altri comuni. I termini del concorso sono stati nuovamente modificati con determinazione dirigenziale numero 166 del 23 dicembre scorso a causa di problemi tecnici che hanno fatto slittare al 29 dicembre prossimo la pubblicazione degli ammessi agli orali, mentre la prova orale si svolgerà il giorno seguente e cioè il 30 dicembre prossimo e giorni seguenti con inizio alle ore nove
In precedenza, infatti, con proprio atto, il dirigente del settore personale, comunicò che il dipendente del comune di Lauro di Avellino che era nelle liste di mobilità dell’ORMEL di Napoli aveva rinunziato al suo trasferimento al comune di Santa Maria Capua Vetere in quanto aveva sottoscritto un contratto di lavoro con il comune di Somma Vesuviana. Quindi, le procedure di mobilità si chiusero negativamente per cui è stato necessario riaprire le procedure per la copertura del posto di istruttore amministrativo. Fu anche pubblicato il calendario delle prove: quella scritta si è svolta regolarmente il giorno 23 dicembre alle ore nove presso l’aulario della seconda università degli studi di Napoli – facoltà di giurisprudenza sito alla via Raffaele Perla, mentre la prova orale che doveva svolgersi il 27 dicembre e seguenti alle ore nove presso la sala consiliare comunale sita alla via Albana palazzo Lucarelli è stata spostata al trenta dicembre alla stessa ora e nella stessa sede di quella comunicata in precedenza. E già su questa tempistica e sulle procedure esistono molte riserve e già le opposizioni stanno affilando le armi per impugnare detti provvedimenti.
Ma chi ha già impugnato alcune procedure relative alla mobilità già è uscito allo scoperto ed ha attivato la magistratura per vedersi riconoscere il suo diritto ad essere inserito nei ruoli del comune usufruendo della mobilità esistente per il personale del consorzio di bacino per i rifiuti di Caserta. Ma a corollario di tutte queste procedure concorsuali che hanno creato malcontento e malumori fra gli stessi appartenenti alla maggioranza politica che amministra la città, vi è una iniziativa che sarà portata avanti dalle opposizioni per chiarire la validità o meno di una deliberazione, diciamo quella madre, dalla quale sono scaturite tutte le procedure concorsuali.
Ci si riferisce alla deliberazione numero 242 del nove novembre scorso sottoscritta da tutti gli assessori ad eccezione di Gerardo Di Vilio e relativa all’approvazione dell’aggiornamento ed integrazione della pianta organica dell’ente e alla individuazione delle posizioni organizzative. Orbene, fanno notare dai banchi della minoranza, l’atto potrebbe essere inficiato in quanto manca il parere in ordine alla regolarità tecnica del dirigente di riferimento che è stata sostituito con quello del direttore generale. E’ tutto legittimo ? Le opposizione stanno approntando un dossier per vederci chiaro in questa situazione e se del caso, impugnare l’atto innanzi alla magistratura amministrativa che se dovesse accogliere la loro richiesta potrebbe portare anche all’annullamento di tutti gli atti derivanti e scaturenti dalla deliberazione dell’aggiornamento della pianta organica.
ANTONIO TAGLIACOZZI
“Quattro chiacchiere letterarie” Quattro come gli anni che compie la Libreria Spartaco – Interno 4
Quattro come gli elementi della natura. Quattro come i giocatori del pokerino del sabato
Quattro come Il segno dei quattro di Arthur Conan Doyle. Quattro come i quattro cantoni
Quattro come gli amici al bar di Gino Paoli. Quattro come i salti in padella
Quattro come Quattroruote e Quattromura. Quattro come le ossa di un uomo molto magro
Quattro come i pianeti rocciosi del sistema solare. Quattro come le stagioni
Quattro come nel film Quattro matrimoni e un funerale
Quattro come le corde di violino, violoncello, viola, contrabbasso, ukulele
Quattro come i Fantastici Quattro. Quattro come i Beatles…
COMPLEANNO CON......
Mercoledì 29 dicembre 2010, ore 18.15
Antonio Pascale
autore di “Questo è il paese che non amo”
(ed. minimum fax)
Presenta la prof.ssa Laura Baldi
letture da “Il gattopardo”
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
(ed. Feltrinelli)
a cura del prof. Sergio Iorio e del prof. Silvio Laudisio
letture da “Gli italiani”
di Luigi Barzini
(ed. Mondadori)
a cura di Nicola Di Monaco
letture da “Con due libri nella tasca”
di Robert Louis Stevenson
(ed. Spartaco)
a cura dell’attrice Lucia Ferillo
… e si continua…
Giovedì 30 dicembre 2010, ore 17.30
Luciano Vasapollo
curatore, con Ivonne Farah, “Pachamama. L’educazione universale al Vivir Bien”
(ed. Natura Avventura)
Presentano
l’editore Domenico Vasapollo
il giornalista Ignazio Riccio
il prof. Paolo Graziano
• Mercoledì, 29 dicembre 2010, la Libreria Spartaco – Interno 4, di via Martucci a Santa Maria Capua Vetere, compie quattro anni. Quest’anno si festeggia, a partire dalle 18.15, con “Quattro chiacchiere letterarie”. Protagonista Antonio Pascale, autore di “Questo è il paese che non amo” (ed. minimum fax). In questo libro Pascale, una delle voci più amate e originali del panorama letterario di oggi, fa i conti con il nostro paese e ci mette davanti alle responsabilità che abbiamo rimandato per tutti questi anni: ammettere i nostri limiti, fare la fatica di crescere, e provare a immaginare un’altra Italia. Presenta Laura Baldi, prof.ssa del liceo classico “Cneo Nevio”.Ma non mancheranno altre “incursioni letterarie”, con letture tratte da “Il gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a cura di Sergio Iorio e Silvio Laudisio, docenti del liceo “Cneo Nevio”; “Gli Italiani” di Luigi Barzini (ed. Mondadori) a cura di Nicola Di Monaco; “Con due libri nella tasca. Vademecum per scrittori affamati e lettori esordienti” di Robert Louis Stevenson, con introduzione di Antonio Pascale (Edizioni Spartaco), a cura dell’attrice Lucia Ferillo.
• Giovedì, 30 dicembre 2010, ore 17.30, sarà la volta dell’economista e studioso del Sud America Luciano Vasapollo. Organizzata in collaborazione con l’Osservatorio Meridionale di Cestes-Proteo, la discussione verte sul volume collettaneo “Pachamama”, che nell’idioma degli indigeni boliviani significa “Madre Terra”. È un libro che racconta la cultura antichissima dei “popoli naturali” delle Ande, una cultura ecologica, profondamente spirituale, improntata ai valori della solidarietà e del Vivir Bien. Una risposta preziosa in tempi di crisi, che indica un modello di sviluppo socio-economico a misura d’uomo. Presentano Domenico Vasapollo di Natura Avventura Edizioni, Ignazio Riccio, direttore di “Fresco di Stampa” e collaboratore del “Mattino”, Paolo Graziano, ricercatore dell’Osservatorio Meridionale di Cestes-Proteo.
EMERGENZA RIFIUTI - LA PROVINCIA DI CASERTA CESSO D'ITALIA
Non desidero essere al centro di una polemica da telenovela spagnola , ma ciò che si è venuto a creare nella provincia di caserta lo scrissi già tempo fa , ve ne faccio omaggio per ricordarvi, cliccate sul link
Ma una domanda sorge spontanea . Perchè dobbiamo attivarci per eseguire una raccolta diferenziata , quando da Napoli giunge di tutto ?????
http://prosperocecere.blogspot.com/2010/11/la-regione-campania-sentenzia-la.html
Ma una domanda sorge spontanea . Perchè dobbiamo attivarci per eseguire una raccolta diferenziata , quando da Napoli giunge di tutto ?????
http://prosperocecere.blogspot.com/2010/11/la-regione-campania-sentenzia-la.html
SANTA MARIA CV - PALAZZO MARIOTTI E' STATO DEFINITIVAMANTE ABBATTUTO
SANTA MARIA CAPUA VETERE = Finalmente ci siamo. Quello che restava dell’ex palazzo Mariotti è stato definitivamente spianato dalle ruspe e ben presto nell’area ad angolo fra via Mazzocchi e via Avezzana sarà costruito un nuovo immobile che riqualificherà e darà maggiore visibilità ad una zona della città quanto mai degradata. A distanza di oltre tre anni, quindi, la telenovela relativa alla vicenda dell’abbattimento e ricostruzione dell’ex Palazzo Mariotti si avvia a conclusione essendo state superate tutte le pastoie burocratiche che alla fine hanno permesso alla ditta di poter realizzare il progetto che avrà caratteristiche di funzionalità e modernità al servizio dell’intera città.
In precedenza, il TAR della Campania (Tribunale amministrativo regionale) accolse il ricorso presentato dalla società “GLD costruzioni” di Aversa, ditta proprietaria dell’immobile, contro la Soprintendenza ai beni culturali e alle belle arti di Napoli e Caserta, relativamente al blocco dei lavori di ristrutturazione del palazzo sottoposto a vincolo. Una vittoria per la ditta che, fra burocrazia, interferenze politiche, ordinanze e ricorsi alla magistratura ordinaria, sta combattendo dal 2007 per cercare di risolvere una intricata vicenda all’italiana che ha mandato in tilt tutto un quartiere del vecchio centro storico della città intasato da un rudere che rischiava di crollare da un momento all’altro.
La vicenda del cosiddetto “Palazzo Mariotti” ha inizio nel 2007 quando la “GLD costruzioni” presenta un progetto per l’abbattimento e la ristrutturazione dell’immobile ed inizia materialmente i lavori. Apriti cielo ! E’ un’opera che non s’ha da fare. Il palazzo è….. storico e, quindi, la Soprintendenza che fino ad allora non sapeva nemmeno l’esistenza dell’immobile, lo …vincola nonostante che il comune già avesse espresso tutti i pareri previsti dalla legge.
Blocco dei lavori, polemiche politiche, intervento di avvocati, ingegneri, della magistratura e quando sembrava che tutto poteva riprendere ed iniziò anche la demolizione, nuovo stop, denunzia per il proprietario e tutto bloccato con grave pericolo per la incolumità pubblica dal momento che le mura diroccate rischiavano di crollare sulla pubblica via. Tanto accanimento non si è visto né per l’operazione tabacchificio, né tantomeno per l’ex mulino Parisi per i quali alcuni parlavano di tutela in quanto i due immobili erano da considerare come archeologia industriale.
Poi, la sentenza del Tar, che mise ordine nella paradossale vicenda del cosiddetto “Palazzo Mariotti” ed ora la ripresa dei lavori che conferiranno all’angolo fra via Avezzana e via Mazzocchi quel decoro che da troppo tempo manca in un quartiere storico della città.
ANTONIO TAGLIACOZZI
lunedì 27 dicembre 2010
SANTA MARIA CV- OPERAZIONE FACCIA D'ANGELO - NUOVE PROVE ALL'ORIZZONTE . ASCOLTATI NUOVE PERSONE - CI SARANNO NUOVE DENUNCIE.
Santa Maria Capua Vetere è oramai chiusa nella morsa della direzione distrettuale antimafia . L’arresto bis e la convalida dell’ordinanza nei confronti di Franco Cecere vuole confermare come i giudici applicano il codice penale e la sua procedura, ma vuole significare anche come la città del foro è tenuta costantemente sotto osservazione dalla Dda di Napoli che la guardano a vista. Non a caso la vicenda ancora non si è chiusa poiché molte persone sono state ascoltate come informati sui fatti , ma non è escluso che da queste dichiarazioni rese possano venir fuori nuove prove a carico degli indagati a cui è stato contestato lo stesso capo di imputazione della prima ordinanza.
ESTORSIONI CON IL METODO CAMORRISTICO . TRASFORMATI I DECRETI DI FERMO IN ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE PER APPARTENENTI AL CLAN DEI CASALESI
Nella giornata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, a conferma del decreto di fermo del P.M. eseguito il 14 dicembre 2010, nei confronti di sei indagati gravemente indiziati di appartenenza al clan “dei casalesi”, ed in particolare ai gruppi riconducibili alle fazioni SCHIAVONE e del noto latitante ZAGARIA Michele, operanti in Cancello ed Arnone ed in molte altre località della provincia di Caserta.I reati contestati sono: associazione per delinquere di tipo mafioso nei confronti di tutti gli indagati, estorsione aggravata e continuata nei confronti di tre indagati, nonché detenzione illegale di armi da fuoco nei confronti di uno di essi.Numerose sono state le estorsioni accertate, nel corso delle indagini, in danno di imprenditori e operatori commerciali dall’estate scorsa sino ad ora.Alla base dei provvedimenti una complessa ed articolata attività d’indagine, avviata nel luglio 2010 e condotta attraverso attività tecniche, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, corroborata dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia e dalle dichiarazioni di alcuni operatori commerciali taglieggiati che, di fronte all’evidenza delle prove acquisite dai Carabinieri , non hanno potuto fare altro che confermare la propria condizione di vittime del racket, al fine di non incorrere nell’accusa di favoreggiamento.Nel corso dell’indagine è emersa la persistente vitalità del clan “dei casalesi” (ed in particolare del gruppo del noto latitante Zagaria Michele) che, nonostante i numerosi e recenti provvedimenti restrittivi eseguiti anche a carico di elementi apicali del citato sodalizio, non ha mai avuto momenti di stasi, mantenendo sempre la propria aderenza e controllo del territorio: infatti, sia per conto della famiglia BIDOGNETTI (prima) sia per conto della famiglia SCHIAVONE chee per conto del gruppo di ZAGARIA Michele (attualmente), sono sempre continuate le estorsioni, gli atti intimidatori e le altre attività criminose tipiche dei gruppi camorristici.
Aspetto peculiare dell’attività investigativa in argomento è stato l’aver individuato le c.d. “nuove leve”, ovvero soggetti non ancora noti alle cronache giudiziarie, affiliatisi proprio mentre era in corso la presente indagine,che operavano per conto e quale diretta promanazione dei referenti di zona riconducibili alle famiglie SCHIAVONE e ZAGARIA. Inoltre, è stato accertato che, allo stato attuale, nel comune di Cancello ed Arnone (non più “feudo”, come in passato, della fazione BIDOGNETTI per via degli arresti che hanno interessato i propri referenti), vi è la concomitante presenza di soggetti legati sia agli SCHIAVONE che al latitante ZAGARIA Michele.Il ruolo di capo-zona per conto di ZAGARIA MICHELE era stato assunto da un noto pregiudicato del luogo, SANTAMARIA Antonio, sorvegliato speciale di P.S. Non a caso, alcune richieste estorsive sono state dal predetto avanzate proprio spendendo il nome di ZAGARIA Michele.
Qui di seguito si riportano le generalità dei soggetti destinatari dell’o.c.c. in carcere, tutti di Cancello ed Arnone ad eccezione di MIGLIOZZI Mario:
- SANTAMARIA Antonio, cl.’75;
- DE ROSA Ferdinando, cl.’88;
- CIOFFO Antonio, cl.’87;
- IANUARIO Salvatore, cl.’74;
- RUOCCO Antonio, cl.’67;
- MIGLIOZZI Mario, cl.’58 (di Castel Volturno).
SANTA MARIA CAPUA VETERE - E' SCATTATO IL PIANO ANTIRAPINE NELLA CITTA' DEL FORO
SANTA MARIA CAPUA VETERE = ( di ANTONIO TAGLIACOZZI) E’ scattato in città il piano antirapine messo a punto dagli agenti del locale commissariato della Polizia di Stato, diretti dal vice questore, primo dirigente, Arturo Compagnone, su precise disposizioni diramate dal questore di Caserta, Guido Longo al fine di prevenire azioni criminose in occasione delle festività del mese di agosto. Agenti di polizia, con torce e pistole in pugno, con l’ausilio di personale di una ditta, stanno procedendo ad ispezionare palmo a palmo la rete fognaria cittadina con particolare riferimento a quei tratti adiacenti agli istituti di credito, alle gioiellerie ed alle sedi delle succursali della Posta ubicate in varie zone della città. Non a caso il comune ultimamente è stato condannato a risarcire un gioielliere che tre anni fa subì un furto messo a segno attraverso la rete fognaria. Questa attività, che di solito viene ripetuta in occasione di lunghi ponti festivi, in precedenza ha avuto ottimi risultati, tanto è vero che ultimamente, nel corso di un controllo furono rinvenuti arnesi da scasso e barili in alcuni cunicoli che attraversano corso Garibaldi.
Ed il pericolo per le banche e le gioiellerie, viene proprio dal sottosuolo dal momento che vari colpi sono stati messi a segno da bande specializzate che hanno usato la fitta rete di cunicoli che attraversa il centro cittadino. Colpi milionari sono stati messi a segno ai danni della Posta centrale di piazza della Resistenza, ai danni della gioielleria Veccia, mentre assalti attraverso le fogne sono stati portati ai danni della Banca di Sconto e Conti Correnti.
In tutte queste occasioni non sono stati scoperti i colpevoli, né tantomeno si è riusciti ad individuare il punto di ingresso degli uomini talpa nelle fogne. E per evitare altre infiltrazioni indesiderate, tutti i punti nevralgici delle fogne sono stati blindati con rete metalliche elettrosaldate e si è cercato di bloccare ogni via d’accesso.
Ma resta sempre il mistero di come i malviventi – è convinzione comune a tutti gli investigatori che si tratta di veri e propri professionisti del mestiere – siano riusciti a penetrare nel ventre della città. Una teoria che sembra essere la più seguita è quella che i malviventi addirittura si siano introdotti nelle fogne di Santa Maria Capua Vetere, partendo dal collettore dei Regi Lagni sito a Teverola. Seguendo il canale che porta le acque reflue della città, gli uomini talpa sarebbero giunti fino nel centro della città per poi, seguendo piantine dettagliate delle fogne, sarebbero giunti all’obiettivo.
Questi controlli sono oramai diventati di routine e nell’approssimarsi delle festività gli agenti del commissariato con i tecnici comunali effettuano l’ispezione che anche per questa volta sembra non aver evidenziato nulla di particolare.
SANTA MARIA CV - CASO DI STALKING IN CITTA' - FERMATO IMPRENDITORE IL GIORNO DI NATALE
Accusato di stalking l'imprenditore Vincenzo Addario è stato trattenuto dalle forze dell'ordine è tradotto in detenzione carceraria . Già da stamane l'imprenditore sammaritano è stato ascoltato dal gip di Santa Maria Capua Vetere Maurizio Santise sulla richiesta di custodia cautelare da parte del pm Marta Coreggia della procura della repubblica di Santa Mariua Capau Vetere. L'episodio è accaduto il 24 dicembre alle ore 15,00, ma Vincenzo Addario nel corso dell'interogatorio di concvalida ha rimanmdato al mittente, in questo caso la moglie , le accuse formulategli.
Questi i capi di imputazione
A)Reato p. e p. dall’art. 572 c.p., perché, mediante continue percosse con calci e schiaffi e pugni nei confronti della moglie D’ADDIO Claudia e minacciando la moglie con un coltello, dicendole di volerla ammazzare e che l’avrebbe cancellata dalla faccia della terra e spintonando violentemente il figlio ADDARIO Gerardo che si frapponeva al padre e gli afferrava il braccio facendo cadere a terra il coltello, introducendosi al1’interno dell’abitazione coniugale sita in Capua alla via Parisi, rompendo il vetro della porta d’ingresso blindata, rompendo la porta della camera da letto e quella del bagno , maltrattava la moglie offendendone il decoro e la dignita e ponendola in uno stato di
sofferenza morale e psichica da renderne la vita impossibile e causandole lesioni come da referti medici agli atti.
In Capua fino al 24.12.2010
b) Del reato p. e p. dagli artt. 81 cpv c.p. 582 -577 c.p., ponendo in essere la condotta sub 1), colpendo con calci e schiaffi la moglie D’ADDIO Claudia cagionava alla stessa lesioni personali guaribili in giorni sette, come da referto medico agli atti e ponendo in essere la condotta sub 1) cagionava al iiglio ADDARIO Vincenzo, lesioni personali come da referto medico agli atti
Con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti della moglie e del figlio
In Capua il 24.12.2010
Con recidiva reiterata
Rilevato che il provvedimento restrittivo e stato eseguito nei casi consentiti dalla legge e comunque al di fuori delle ipotesi di cui al1’art. 389 co.1 c.p.p. con tempestiva trasmissione del relativo verbale e conduzione dell’arrestato presso la Casa Circondariale di Napoli S. Maria C.V.
CASERTA - CARABINIERI IN PRIMA LINEA CON GLI STUDENTI CONTRO I FUOCHI ILLEGALI
Dalla fine del mese di novembre 2010 e fino alla pausa natalizia, anche quest’anno il Comando Provinciale Carabinieri di Caserta ha organizzato un ciclo di conferenze per sensibilizzare gli studenti sulla pericolosità dei fuochi d’artificio, problematica particolarmente avvertita in tutta la provincia.
L’iniziativa intrapresa in accordo con gli istituti scolastici interessati, raccoglie, con il passare del tempo, sempre maggiori adesioni ed ha suscitato nel corrente anno l’interesse anche di Amministrazioni comunali.
Il ciclo di conferenze si è sviluppato attraverso 18 incontri presso scuole elementari, medie e superiori di varie località, tra cui Caserta, Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Trentola Ducenta, San Marco Evangelista, Parete, Capua e Vairano Scalo, nonché presso le Case Comunali di Curti e San Marco Evangelista.
Nel corso delle conferenze, tenute da un militare “artificiere antisabotaggio” del Comando Provinciale di Caserta, sono stati evidenziati i pericoli derivanti dall’utilizzo di manufatti pirotecnici nonché i rischi connessi alla presenza sul territorio nazionale di residuati bellici inesplosi. Al termine di ogni incontro sono stati distribuiti agli studenti opuscoli contenenti utili notizie sui pericoli, sulla prevenzione e sulle conseguenze penali in tema di “pirotecnìa”.
Sono state inoltre illustrate le varie tipologie di materiale pirotecnico attualmente in circolazione ed eseguite dimostrazioni pratiche con le attrezzature in dotazione, tra cui il “robot” per la rimozione di ordigni.
Alle conferenze hanno partecipato complessivamente circa quattromila utenti.
Nel frattempo l’attività di contrasto alla vendita ed all’utilizzo di materiale pirotecnico del genere proibito da parte dei Carabinieri della provincia di Caserta ha fatto già registrare il sequestro di alcuni significativi quantitativi. I controlli proseguiranno senza sosta per tutto il periodo delle festività natalizie e di capodanno.
domenica 26 dicembre 2010
CASERTA. PORTONE NUOVO ALLA PIETRO GIANNONE - E' UNA INIZITIVA DEI GENITORI
MAURIZIO GALLICOLA |
La scuola media “Pietro Giannone” di Caserta avrà un nuovo portone d’ingesso.
Non lo pagherà né la scuola e nemmeno l’amministrazione comunale, sarà donato da un gruppo di mamme di alunni della scuola media casertana sita in via Giannone, che hanno deciso di agire piuttosto che parlare, scrivere, chiedere, sperare, auspicare o aspettare.
Una trentina di mamme, tutte casertane e con a cuore la propria città, che conoscono e si incontrano davanti al portone della scuola mentre aspettano i figli che escono. Mamme che si rivedono e si ritrovano nelle file ai colloqui, che condividono i problemi di chi vive a Caserta.
UN GRUPPO DI PARTECIPANTI |
Insieme hanno deciso di fare qualcosa per la scuola, cominciando dal portone d’ingresso, decidendo di sostituire con uno nuovo, quello vecchio di legno che mostra tutti i segni degli anni e degli interventi di riparazione.
Le promotrici dell’iniziativa, Cristina Grillo, Mariella Mazzitelli, Paola Rossi, Stefania Pizzuti e Francesco Gorirossi, unitamente al presidente del Gap (genitori, allievi ed ex professori della media Giannone) presieduto dall’avvocato Maurizio Gallicola e poi con l’aiuto della presidente del FAI (Fondo Ambiente Italiano) Donatella Cagnazzo, hanno organizzato una serata di beneficenza che è stata ospitata nella sede del Tennis Club di Caserta in via Laviano.
Il circolo presieduto da Massimo Rossi, che da qualche anno dedica serate alla presentazione di libri o a dibattiti su argomenti d’attualità, ha ceduto la club house del sodalizio per una causa diversa da quella dominante dello sport e dalle racchette.
E’ nata così l’idea di organizzare una serata ricreativa con qualcosa da consumare ed un po’ di musica per ritrovarsi insieme. Ai partecipanti è stato chiesto di versare una sorta di offerta o tassa di partecipazione, finalizzata alla raccolta di fondi per la causa.
Entusiasmante la risposta, ben quattromila gi euro raccolti che depurati dalle spese sostenute, serviranno per dare una nuovo porte di ingresso alla scuola media “Giannone” guidata dalla preside Maria Bianco, che ha partecipato alla serata, accogliendo la insolita e lodevole iniziativa.
“La cosa è nata un pò per gioco - spiega Cristina Grillo una delle promotrici - ed un po’ anche per guardarci intorno e per vedere quanti siamo quelli che credono davvero nella nostra città e nel suo futuro. Pensiamo ai nostri figli, vogliamo che Caserta non sia più considerata solo luogo di degrado, ma una cittadina viva e vivbile, dove i giovani possano crescere e trascorrere serenamente le loro ore di studio e di libertà”.
Un’idea nata per gioco, fra le varie chiacchierate fuori scuola delle mamme e concretizzatasi a Natale, quando la solidarietà tocca la vetta più alta.
Altre idee sono in cantiere sempre e solo per la città. “Per la nostra Caserta, senza ambizioni di primati - precisa Cristina Grillo - di riconoscimenti o di fini politici”.
SANTA MARIA CV - DAL BENESSERE ALLA POVERTA' RELEGATO IN UN BASSO
SANTA MARIA CAPUA VETERE = Questo che stiamo buttando giù non è un articolo o un servizio, ma un appello, un appello accorato a chi ha a cuore la sorte del prossimo, alle associazioni di assistenza, ai servizi sociali sia del comune che dell’ASL, alle associazioni parrocchiali, affinchè la comunità sammaritana dimostri fino in fondo la sua sensibilità e carità cristiana nei confronti di un nostro concittadino meno fortunato degli altri che vive in una condizione di estremo disagio. Condizioni di disagio aggravate dalle sue non perfette facoltà mentali che lo stanno trascinando verso un’autodistruzione che una società moderna e civile non può consentire.
Stiamo parlando di Domenico Sica, 66 anni, da una vita da tutti conosciuto e ben voluto proprio per quel suo carattere tranquillo e mansueto, con quei suoi due cani che dividono con lui quel poco di cibo che la carità della gente gli procura.
Ora Mimì è abbandonato in un basso nella centralissima piazzetta De Simone. In un porcile pieno di animali e di escrementi, con un puzzo insopportabile, senza nessun aiuto materiale, senza alcun riparo dal rigore dell’inverno e per giunta malato e solo al mondo.
La sua vita è uno strazio, fra sporcizia, cattivi odori ed animali di tutti i tipi che gli fanno compagnia in questo tugurio che divide con un’altra persona pure malandata.
Di loro nessuno si interessa se non qualche privato ed il parroco del Duomo che fanno l’impossibile per far vivere al povero Mimì un’esistenza degna di questo nome.
Ma delle istituzioni, nemmeno l’ombra. I servizi sociali comunali non intervengono (esistono in città, si fa per dire, solo per dare buoni natalizi e per curare un bacino elettorale di questo o quell’assessore), l’Asl nemmeno a parlarne e così numerose persone nelle stesse condizioni di Mimì vivono nell’indigenza più assoluta, nello squallore in attesa che qualche anima buona si ricordi di loro e gli offra un tozzo di pane ed una bevanda calda. Ma non è possibile, non è giusto che l’esistenza di nostri concittadini debba consumarsi nella più totale assenza di chi è preposto alla difesa e all’assistenza dei più deboli. E’ una vergogna che dovrebbe far arrossire i nostri politici che sanno solo riempirsi la bocca della parola sociale, senza poi tramutarla in un’azione utile per chi ha bisogno. Si dirà, Mimì è un soggetto difficile da gestire. D’accordo, ma esistono strutture specializzate, case famiglia che operano proprio su questi casi difficili e non vediamo perché il comune pronto a spendere migliaia di euro per cose inutili non possa spendere qualche cosa per questo nostro concittadino. Siamo a Natale, facciamo in modo che anche per Mimì sia un Natale di solidarietà e di recupero di una condizione umana che sta perdendo per l’incuria ed il menefreghismo delle istituzioni che lo ignorano insieme a tante altre persone meno fortunate delle altre.
Ed alcuni cittadini stanno approntando una denunzia contro ignoti per abbandono di incapace. Proprio per sollecitare le istituzioni ad uscire allo scoperto e ricercare sul territorio quei casi urgenti e necessari di aiuto.
ANTONIO TAGLIACOZZI
Stiamo parlando di Domenico Sica, 66 anni, da una vita da tutti conosciuto e ben voluto proprio per quel suo carattere tranquillo e mansueto, con quei suoi due cani che dividono con lui quel poco di cibo che la carità della gente gli procura.
Ora Mimì è abbandonato in un basso nella centralissima piazzetta De Simone. In un porcile pieno di animali e di escrementi, con un puzzo insopportabile, senza nessun aiuto materiale, senza alcun riparo dal rigore dell’inverno e per giunta malato e solo al mondo.
La sua vita è uno strazio, fra sporcizia, cattivi odori ed animali di tutti i tipi che gli fanno compagnia in questo tugurio che divide con un’altra persona pure malandata.
Di loro nessuno si interessa se non qualche privato ed il parroco del Duomo che fanno l’impossibile per far vivere al povero Mimì un’esistenza degna di questo nome.
Ma delle istituzioni, nemmeno l’ombra. I servizi sociali comunali non intervengono (esistono in città, si fa per dire, solo per dare buoni natalizi e per curare un bacino elettorale di questo o quell’assessore), l’Asl nemmeno a parlarne e così numerose persone nelle stesse condizioni di Mimì vivono nell’indigenza più assoluta, nello squallore in attesa che qualche anima buona si ricordi di loro e gli offra un tozzo di pane ed una bevanda calda. Ma non è possibile, non è giusto che l’esistenza di nostri concittadini debba consumarsi nella più totale assenza di chi è preposto alla difesa e all’assistenza dei più deboli. E’ una vergogna che dovrebbe far arrossire i nostri politici che sanno solo riempirsi la bocca della parola sociale, senza poi tramutarla in un’azione utile per chi ha bisogno. Si dirà, Mimì è un soggetto difficile da gestire. D’accordo, ma esistono strutture specializzate, case famiglia che operano proprio su questi casi difficili e non vediamo perché il comune pronto a spendere migliaia di euro per cose inutili non possa spendere qualche cosa per questo nostro concittadino. Siamo a Natale, facciamo in modo che anche per Mimì sia un Natale di solidarietà e di recupero di una condizione umana che sta perdendo per l’incuria ed il menefreghismo delle istituzioni che lo ignorano insieme a tante altre persone meno fortunate delle altre.
Ed alcuni cittadini stanno approntando una denunzia contro ignoti per abbandono di incapace. Proprio per sollecitare le istituzioni ad uscire allo scoperto e ricercare sul territorio quei casi urgenti e necessari di aiuto.
ANTONIO TAGLIACOZZI
sabato 25 dicembre 2010
SAN NICOLA LA STRADA OMICIDIO CANGIANO AL BAR TROPICAL - INASPRIMENTO DELLA PENA PER BUTTONE E TROMBETTA
Lo scorso 24 dicembre, la Squadra Mobile di Caserta ha dato esecuzione all’o.c.c.c. Nr. 56615/05 RGNR e Nr. 28/08 Mod. 16, emessa il precedente 21 dicembre scorso dalla Corte di Assise - III^ Sezione di Santa Maria C. V., per concorso nell’ omicidio di CANGIANO Michele nato a Maddaloni (CE) il 6.6.1961, assassinato in un agguato di stampo camorristico il 22 agosto 2000 in San Nicola la Strada (CE), nei confronti di:
1. BUTTONE Bruno, nato a Marcianise (CE) il 20.5.1972, pregiudicato;
2. TROMBETTA Luigi, nato a Marcianise (CE) il 19.10.1956, pregiudicato,
entrambi esponenti di spicco del clan “BELFORTE” operante in Marcianise (CE) e comuni limitrofi.
La misura restrittiva era stata richiesta dalla Procura Antimafia di Napoli a seguito della condanna alla pena dell’ergastolo emessa il 15 dicembre scorso, in primo grado, per il delitto in argomento, dalla stessa Corte di Assise di Santa Maria C. V. (CE).
Il CANGIANO, pregiudicato per associazione di stampo camorristico, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, armi e rapina, elemento di primo piano del Clan “BELFORTE”, con il ruolo di esattore e trafficante di stupefacenti nonché referente nell’area di San Marco Evangelista (CE), veniva assassinato a colpi di pistola nella serata del 21 agosto 2000, all’esterno del Bar Tropical ubicato in Via Italia a San Nicola L. S.
Le indagini della Polizia di Stato, avviate immediatamente, attraverso la ricostruzione delle ultime ore di vita della vittima, permettevano di individuare i responsabili, mandanti ed esecutori materiali, del delitto ed accertarne il movente.
In particolare, la eliminazione del CANGIANO era scaturita dalla volontà di BUTTONE Bruno, nato a Marcianise (CE) il 20.5.1972, FRONCILLO Michele, nato a Marcianise (CE) il 12.5.1975 - poi divenuto collaboratore di giustizia - e TROMBETTA Luigi, nato a Marcianise (CE) il 19.10.1956, di eliminare colui che ambiva a soppiantarli nella reggenza del clan “BELFORTE”.
L’incarico di attuare il progetto omicidiario veniva affidato ad un altro affiliato del clan, SALZANO Ciro, nato il 10.2.1979, a sua volta assassinato qualche tempo dopo, il quale aspirava al ruolo di capo zona della vittima.
CANGIANO Michele fu attirato in una vera e propria trappola mortale.
Infatti, secondo la meticolosa ricostruzione della Squadra Mobile di Caserta, confermata dalla acquisizione dei tabulati relativi al traffico telefonico delle utenze cellulari in suo possesso, mentre il SALZANO concordava un appuntamento presso il bar Tropical di San Nicola con la vittima, altri due affiliati del clan, IOVINELLA Giuseppe, nato a Napoli il 19.2.1966, e MUSTO Michele, nato a San Marcellino (CE) il 12.5.1953, lo intrattenevano sino all’arrivo della vettura a bordo della quale si trovava il killer.
CANGIANO Michele, attinto mortalmente al torace dai colpi di pistola, prima di spirare, ebbe il tempo di urlare un insulto - “bastardo” - al suo carnefice.
L’esecutore materiale veniva poi identificato in CAPUOZZO Francesco, esponente di rilievo del clan “VATIERO-CARDARELLI” della zona “delle case nuove” di Napoli.
Per tale delitto, infatti, nel giugno del 2007, venivano arrestati dalla Squadra Mobile di Caserta, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Procura Antimafia, oltre agli esponenti del clan “BELFORTE” BUTTONE, FRONCILLO, TROMBETTA, IOVINELLA e MUSTO, anche il capoclan VATIERO Gaetano, nato a Napoli il 9.11.1963, a cui SALZANO Ciro aveva chiesto aiuto per la esecuzione dell’omicidio.
SALZANO Ciro, trafficante di cocaina per conto dei “BELFORTE”, riforniva abitualmente il clan “VATIERO-CARDARELLI” i cui esponenti, pertanto, fornirono il supporto richiesto.
Peraltro, pochi mesi dopo l’omicidio, la Squadra Mobile aveva già arrestato l’autista del killer, il pregiudicato PIANELLI Gianluca, nato a Napoli il 10.2.1979, grazie alle impronte lasciate sulla vettura utilizzata per il raid omicida.