Cala il sipario sull’era Giudicianni. Dopo appena 5 mesi, caratterizzati dal vuoto assoluto appena dissimulato da proclami vani e offensivi per l’intelligenza dei sammaritani, si dissolve il sogno della destra cittadina e dei suoi capetti di appropriarsi dell’amministrazione contro il volere dei cittadini. Negli annali restano solo le cose fatte dal centrosinistra, malgrado l’insofferenza alle regole della dialettica e del confronto da subito manifestata dall’ex sindaco. Potrei usare toni trionfalistici. Non lo farò. Rispetto la dignità delle persone e non voglio infierire: anche l’esercizio di sensibilità, che Giudicianni e i suoi adepti si guardarono bene dall’avere la scorsa estate nei nostri confronti, disvela una differenza di approcci.
Cosa è mancato ai cocci assemblati da Campochiaro nella speranza di “mantenere” Giudicianni con la benedizione impartita da Romano e Garofalo? Difficile dirlo, quasi impossibile. L’opera di esegesi presupporrebbe che la pseudo maggioranza di una stagione (l’autunno … è sintomatico!) avesse dall’inizio dei contenuti diversi dalla mera gestione del potere. Tuttavia, a chi volesse cimentarsi con sì grande sforzo posso offrire copia degli atti di giunta di questi ultimi quattro mesi: una pioggia di sovvenzioni, patrocinii, festicciole e gite, condita da promesse. Panem et circenses: un programma da fine impero!
Il Giudicianni bis è finito così com’era nato. Una maggioranza raccogliticcia senza prospettive e senza valori, capace solo di appellarsi al “bene della città”, come a una categoria agognata, ma mai neanche intravista da lontano! Il PD, SEL e tutta l’opposizione consiliare, nessuno escluso, hanno conservato un atteggiamento ineccepibile. Mai un cedimento alle lusinghe delle sirene: non hanno trovato terreno fertile i falsi messaggeri di pace, pronti a carpire un consenso non come contributo a un progetto, ma solo per dimostrare che per ogni porta c’è sempre un grimaldello capace di aprirla. Con tutti noi è stato diverso!
Giudicianni è franato da sé, com’era inevitabile che fosse. Quando la politica cede il passo, cos’altro puoi attenderti. Una riprova? In quattro mesi di centrodestra, a differenza dei due anni e mezzo precedenti, non siamo mai riusciti a fare un consiglio comunale in prima convocazione. C’erano sempre pezze calde da applicare! Poi la malattia ha preso il sopravvento.
Cala, dunque, il sipario su una pagina non gloriosa di storia cittadina. Da subito bisogna chiamare a raduno tutti i cittadini di buona volontà, che vogliano contribuire a voltare pagina; a essere protagonisti di una rinascita, morale e programmatica, della nostra città. Il PD è a servizio di una progettualità seria, che abbia valori, contenuti e prospettive; che chiami a raccolta il mondo delle professioni, del commercio, delle attività produttive, insomma delle intelligenze cittadine, perché pongano a disposizione della collettività le loro storie personali e professionali.
Abbiamo scritto la parola fine sul Giudicianni bis targato Campochiaro/Romano/Garofalo, ma non è sufficiente. Adesso inizia l’opera di ricomposizione. La più difficile, ma anche la più entusiasmante.
Intanto, siamo sereni, noi sì! Abbiamo realizzato l’augurio espresso ai sammaritani: la fine di questa amministrazione restituisce la dignità alla politica nella nostra città.
Avv. Enrico Monaco – portavoce del PD