e con una struggente pieta' è un dolce dolore nel petto ,
il cuore invoca subitanea morte , inattesa questa morte nel sonno.
Per tutti quelli che coraggio vano , sostengono la lunga fatica del vivere.
Ragazzi acerbi , vetrai della mia terra! come vi amo questa mattina nel plumbeo freddo
che vi circonda.
LA VITA E' UN DONO DI DIO E LA MIA CONTINUERÀ' SEMPRE ANCHE SE CI SONO PERSONE CHE CREDONO DI POTERMI AFFOSSARE DAL PUNTO DI VISTA GIORNALISTICO
Questo blog è stato istituito secondo le normative vigenti che salvaguardano il diritto sancito dalla Costituzione italiana garantito per la libertà di pensiero che c'è nella nostra nazione.
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sabato 31 ottobre 2015
SANITÀ: ZINZI G. (FI), SBLOCCO PRESTAZIONI ONCOLOGICHE ASL CE È MISURA TEMPORANEA.
Per l’esponente di Forza Italia servono
misure strutturali. "Lo sblocco delle prestazioni diagnostiche per i
pazienti oncologici dell’Asl di Caserta è senz’altro un’ottima misura anche se,
vista la gravità del problema, fa tristezza, per chi come me ci ha lavorato con
spirito di servizio, assistere alle entusiastiche vanterie di alcuni
consiglieri regionali di centrosinistra”.
Lo afferma il consigliere regionale campano
di Forza Italia, presidente della Commissione Terra dei Fuochi, Gianpiero Zinzi, per il quale “c’è poco
da entusiasmarsi”.
“La circolare della struttura commissariale
che riapre i cordoni della borsa – spiega Zinzi
– è una misura assolutamente temporanea ed è chiaro che servono invece
interventi strutturali che sappiano coinvolgere tutti i livelli istituzionali e
sociali. Col diritto alla salute -
conclude Zinzi – non si scherza, non
si naviga a vista”.
CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA
I Carabinieri della stazione di Cellole (CE), in quel centro, hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma - ufficio esecuzioni penali, nei confronti di De Gennaro Maria, cl. 1970, del luogo. L’ordinanza scaturisce a seguito delle reiterate violazioni per falsità materiale, tentata truffa e ricettazione commessi in roma nel mese di luglio del 2007. La donna, pertanto, dovrà scontare la pena di anni 2, mesi 11 e giorni 28 di reclusione.
La stessa è stata accompagnata presso la casa circondariale femminile di Pozzuoli (NA) a disposizione della competente A.G.
NASCE IL COFFEALAB DI VIA SAN CARLO A CASERTA INAUGURAZIONE MERCOLEDI’ 4 NOVEMBRE ALLE ORE 21.00
Laboratori di musica, danza, canto, teatro, pittura, fotografia, poesia,
benessere e buon gusto
Nel cuore storico di Caserta avrà sede il CoffeaLab, la nuova realtà
associativa che il prossimo 4 novembre alle 21 al Coffea di via San Carlo
presenterà al pubblico i suoi laboratori. Una serata evento aperta a tutti in una location storica di Caserta.
Una quota parte dei
contributi associativi del CoffeaLab sarà sempre devoluta in beneficenza.
Tra i primi ad usufruirne: gli “Amici di
Mutiene” organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che da due anni
opera a sostegno dei Missionari dell’ordine dei frati Minori Francescani
impegnati da cinque anni nella Repubblica Democratica del Congo.
Il Coffea di via San Carlo ad offrire
alcuni dei suoi spazi ai laboratori del CoffeaLab con l' obiettivo di ampliare
la sua natura di luogo d'aggregazione e cultura nel cuore storico della città.
I laboratori che prenderanno il via a novembre saranno quelli dedicati
alla musica, alla pittura, alla letteratura, alla fotografia, allo sport oltre
che all'avvicinamento alla conoscenza del vino, del caffè e dei dolci.
E fervono i preparativi per la
presentazione del 4 novembre, quando al pubblico saranno illustrati i percorsi
formativi tra musica, danze e degustazioni. La serata, infatti, vedrà momenti
live di poesia, pittura ispirata alla musica e degustazioni a cura dei docenti
del Coffea Lab.
LA CITTA ' SOTTO LA CITTA' 2 - TUTTI POSSONO PARTECIPARE AL BANDO ( compreso gi impiegati della pubblica amministrazione) LO DICE LA LEGGE ANCHE SENZA PARTITA IVA
Articolo 5 — Esercizio di arti e professioni.
Nota:
Per I’ entrata in vigore vedasi I‘art. 3 del DPR n. 24/79.
In vigore dal 23/02/2003
Modificato da: Decreto-Legge del 24/12/2002 n. 282 Articolo 5
Per esercizio di arti e professioni si intende l'esercizio
per professione abituale, ancorché’ non esclusiva, di qualsiasi attività di
lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di società
semplici di associazioni senza personalità giuridica costituite tra
persone fisiche per l‘esercizio in forma associata delle attività stesse.
Non si considerano effettuati nell‘esercizio di arti e professioni
le prestazioni di servizi inerenti ai rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa di cui a1l’art. 49 del D.P.R. 29 settembre 1973,
n. 597, nonché' le prestazioni di lavoro effettuate dagli associati
nell'ambito dei contratti di associazione in partecipazione di cui
all‘articolo 49, comma 2, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui
al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, rese da
soggetti che non esercitano per professioni abituale altre attività di
lavoro autonomo. Non si considerano altresì effettuate nell'esercizio di arti
e professioni le prestazioni di servizi derivanti dall’attività di levata
dei protesti esercitata dai segretari comunali ai sensi della legge 12
giugno 1973, n. 349, nonche' le prestazioni di vigilanza e custodia rese da
guardie giurate di cui al regio decreto-legge 26 settembre 1935, n. 1952.
CAMORRA A SESSA AURUNCA - ORDINANZA CAUTELARE PER TRE ESPONENTI DI SPICCO DEL CLAN MUZZUNI
In data 29 ottobre 2015, a conclusione di attività d’indagine
condotta da militari del Nucleo Operativo —-Aliquota Operativa della Compagnia
Carabinieri di Sessa Aurunca, venivano eseguite nr. 3 O.C.C. nei confronti di
DI LORENZO Gaetano, esponente di spicco del locale clan degli Esposito cd.
"muzzoni",ESPOSITO Vincenzo figlio dello storico capo clan Mario,
esponente di spicco del locale clan, e D’ANGELO Carlo, giovane appartenente al
citato Clan, “figura emergente".
L’attività d’indagine scaturisce da una serie di estorsioni
subite da un imprenditore locale, dedito all’attività di macellazione di carni,
che denunciava le crescenti "pressioni" subite da vari esponenti
della locale consorteria criminale per il pagamento della "tassa della tranquillità”
o, addirittura, per far gestire la propria attività al sodalizio (tramite prestanome)
e l'imprenditore diventare un semplice dipendente.
A seguito della denuncia venivano poste in essere una serie
di complesse attività investigative, anche di natura tecnica e con servizi di
osservazione, che permettevano di individuare i responsabili e definire per ciascuno
le singole responsabilità personali.
L’attivita’ estorsiva posta in essere si sviluppava in più
fasi e, in una delle ultime occasioni, dopo precedenti richieste,
l’imprenditore veniva convocato al cospetto dell’allora reggente del clan ESPOSITO, DI LORENZO
Gaetano, con modalità tipiche del metodo mafioso. Infatti, lo stesso veniva
costretto a cambiare macchina e veniva privato di dispositivi di comunicazione
prima di essere condotto in un luogo, individuato ad hoc dal clan, all’interno
di un‘abitazione in aperta campagna dalla quale era facilmente individuabile l’eventuale
presenza di forze dell’ordine.
Con l’arresto di DI LORENZO (il 31.10.2014) e la latitanza di
un altro esponente di spicco del clan, GALLO Vincenzo, in assenza di soggetti
apicali dell’associazione criminale, la richiesta estorsiva riprendeva ad opera
del citato ESPOSITO Vincenzo con le stesse modalità in precedenza indicate, ma
in altra abitazione ubicata in un vicolo del centro storico di Sessa Aurunca
(al1’epoca dei fatti nella disponibilità della convivente di un appartenente al
clan dei muzzoni deceduto) e già confiscata e nel possesso dell’Agenzia
Nazionale per i Beni confiscati alla mafia.
Qui l’ESPOSITO reiterava la richiesta di denaro in rate
mensili da 2.000 euro e rimandava la consegna della prima tranche a qualche
giorno dopo mediante l’invio di emissari che puntualmente si recavano presso l’azienda
della vittima dalla quale si faceva consegnare la somma pattuita in contanti,
venendo tratti in arresto, in flagranza di reato, da militari del Nucleo
Operativo della Compagnia di Sessa Aurunca .
AVVOCATO INTASCA 417 MILA EURO - LA GF GLI CONTESTA IL REATO DI PECULATO E CHIEDE IL GIUDIZIO ABREVIATO
In data odierna Ufficiali di PG del Nucleo di Polizia Tributaria
- GdF di Napoli hanno dato esecuzione ad
un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso da GIP di Napoli, su richiesta
della Procura della Repubblica di Napoli - Sezione reati contro la Pubblica Amministrazione,
nei confronti dell’avvocat0 Raffaello Bianco, ex amministratore unico della SEPSA
("Societa per l’esercizio di Pubblici Servizi Anonima"), ente
partecipato dalla Regione Campania, per l’imprto di 417.000 €, somma che il
predetto avvocato Bianco, nel tempo, ha indebitamente intascato, depauperando
le casse della Regione Campania.
Le attività investigative sono partite da una segnalazione
dello scorso marzo 2015 dell’amministratore unico dell’ Ente Autonomo Volturno
srl (E.A.V.), che controlla interamente la citata società di gestione del trasporto
pubblico locale regionale, il quale ha
denunciato anomalie nelle procedure di liquidazione di rimborsi e trasferte
operate in favore del medesimo Raffaello Bianco.
Gli accertamenti della Guardia di Finanza sono stati
orientati, in particolare, sulla verifica delle modalità seguite dagli uffici
amministrativi preposti al riconoscimento ed al pagamento delle diarie e delle
spese per le attività istituzionali della S.E.P.S.A..
Sulla base dei riscontri effettuati dai militari del Nucleo
PT, e emerso che, mentre per i dirigenti dell’E.A.V. veniva condotta
un’adeguata istruttoria opportunamente documentata sull’effettiva sussistenza
delle finalita istituzionali in relazione alle spese che venivano sostenute,
per converso, nel caso del predetto amministratore unico pro tempore della S.E.P.S.A.,
si é seguita una prassi avulsa da ogni logica di trasparenza amministrativa.
Le indagini hanno rivelato, infatti, che l’avvocato Bianco
attestava le proprie spettanze a titolo di diarie 0 di rimborsi-spesa su un
foglio bianco da lui stesso siglato 0 emettendo fattura nei confronti della società
amministrata. In entrambi i casi, oltre a mancare i giustificativi di spesa,
non veniva neanche indicata l’attivita istituzionale cui afferivano le pretese indennità.
In buona sostanza, potendo nella sua veste di amministratore
unico attestare le indennita e le spese nonché liquidarle firmare il relativo
mandato di pagamento, nel periodo 2005/2010 il Bianco si è appropriato
illecitamente della somma complessiva di denaro pari ad oltre 417.000 di euro.
Nei c0nH·0nti dell’indagat0 e stata avanzata richiesta di
giudizio immediato.
PD PROVINCIALE - Raffaele Vitale: Irresponsabile sfiducia Sglavo
“La sfiducia del capogruppo in consiglio provinciale Angelo Sglavo è l’ennesimo atto di irresponsabilità messo in atto da chi non ha ancora compreso che gli avversari da battere sono all’esterno e non all’interno del partito. Chi evidentemente, per meri fini personali, ha interesse a trasformare ogni aspetto della vita politica provinciale in un campo di battaglia. Non hanno compreso però che questa guerra non potrà avere nessun vincitore. L’unico sconfitto sarà il Partito democratico in tutte le sue articolazioni territoriali perché non avremo più credibilità agli occhi degli elettori. Non vengano poi a chiedere la sfiducia del segretario e della segreteria quando i risultati elettorali non saranno soddisfacenti perché saranno loro, a cui piace fare solo guerre interne, i principali responsabili di questo processo”. Lo dichiara il segretario provinciale del Partito democratico Raffaele Vitale che annuncia: “Convocherò immediatamente i consiglieri provinciali per un incontro chiarificatore”.
venerdì 30 ottobre 2015
CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA
I carabinieri del Comando Stazione di Mignano Montelungo hanno deferito in Stato di Libertà, per inosservanza alle prescrizioni della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo soggiorno e per violenza e resistenza a P.U., un 54enne del luogo già sottoposto sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. L’uomo, in stato di alterazione psicofisica (per uso di sostanze alcoliche) dopo aver minacciato di morte il titolare di un esercizio commerciale del posto, raggiungeva la sala attesa della vicina stazione ferroviaria ove con un pugno frantumava la vetrata del portone d’ingresso. I carabinieri, giunti sul posto, unitamente al magistrato di sorveglianza e personale del 118, venivano aggrediti verbalmente con frasi oltraggiose riuscendo a bloccarlo ed a accompagnarlo presso la propria abitazione.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Reparto Territoriale di Aversa (CE), in quel centro, hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal g.i.p. presso il Tribunale di Napoli nord, in accoglimento risultanze investigative prodotte da dall’Arma, nei confronti del pregiudicato Aprile Luciano, cl. 1982, del luogo, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari. L’uomo è ritenuto responsabile di furto aggravato e tentata estorsione, commessi il 12 ottobre 2015, in Aversa. L’arrestato è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE).
I Carabinieri della Stazione di Maddaloni (CE), in quel centro, hanno proceduto all’arresto di Di Tommaso Massimo, cl. 1979, del luogo, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare per la detenzione domiciliare, emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli, dovendo il medesimo espiare una pena detentiva di anni 1, mesi 3 e gg. 24, poiché riconosciuto responsabile del reato di tentata rapina, commesso in Napoli nell’anno 2005. L’uomo, pertanto, è stato accompagnato presso il proprio domicilio e posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Capua, in Pietramelara (CE), nell’ambito di predisposti servizi volti a prevenire e reprimere la commissione di reati in materia di stupefacenti, hanno proceduto all’arresto, in flagranza reato per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio, diCotugno Paride, cl. 1996, del luogo.
Nella circostanza, i militari dell’Arma, nel corso della perquisizione domiciliare eseguita a carico del giovane hanno rinvenuto, in un magazzino, kg. 2,411 di piantineessiccate di marijuana,per un valore commerciale di euro 16.500,00 circa e vario materiale idoneo per la coltivazione ed il confezionamento della sostanza stupefacente. Le piante ed il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro, mentre l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizionedella competente Autorità Giudiziaria
Prosegue l’attività di controllo dei Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese che ha portato, nel corso della notte, all’arresto di uno spacciatore di stupefacenti nell’ambito di un’operazione volta proprio al contrasto del fenomeno di spaccio.
A Piedimonte Matese i carabinieri del Nucleo Operativo hanno proceduto all’arresto di Cancelmo Pasquale Junior 19enne del luogo. Il giovane è stato controllato dai militari dell’Arma mentre a bordo di una Peugeot 206 faceva rientro dall’area del napoletano dove si era recato unitamente ad altre quattro persone per rifornirsi di stupefacente. L’autovettura notata mentre effettuava sorpassi azzardati sulla SS 372 è stata bloccata con a bordo cinque giovani di cui tre donne. A seguito del controllo e delle successive perquisizioni personali è stata rinvenuta e sequestrata della sostanza stupefacente occultata sulla persona del Cancelmo. Il ragazzo ha cercato di disfarsi di 200 g. di hashish, parzialmente diviso e ben nascosto, a cui si aggiungeva un involucro di stupefacente del tipo cocaina per ulteriori 10 g. Lo sarebbe stato sicuramente destinato al “mercato locale”, aree scolastiche e non solo. L’arrestato, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.
I Carabinieri della stazione di Castel Volturno (CE), in via Gramsci di quel centro, hanno proceduto all’arresto del pregiudicato ghanese Quainoo Ralph cl. 1992, responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, nel corso di uno specifico servizio hanno accertato l’attività di spaccio posta in essere dal ghanese e, a seguito perquisizione personale e domiciliare, hanno rinvenivano e sequestrato 11,4 g. di sostanza stupefacente del tipo marijuana confezionata in 20 involucri. L’arrestato è stato trattenuto presso le camere sicurezza dell’Arma in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.
LA CITTA' SOTTO LA CITTA' - ECCO L' EVENTO IDEATO DA MARIO TUDISCO SILURATO DAGLI STESSI SUOI CONSIGLIERI E ADESSO SI SCIACQUANO LA BOCCA
C’era
una volta la citta sotto la citta’ quella vera , quella che con sole 4950 euro
desto incredulita’ per la strada intrapresa da parte dei cittadini . Oggi
invece quell’evento nato nel 2011 su un progetto dell’allora assessore alla
cultura Mario Tudisco che teneva a cuore le sorti di una citta’ la quale
poteva diventare capitale della cultura europea sta per diventare
un vero e proprio business per coloro invece vogliono “azzupparci” soltanto
il pane e rendere una città in preda ai nullafacenti e volare, forse,
ai Caraibi per una vacanza premio con i soldi dei contribuenti. Si
proprio così a Santa Maria Capua Vetere giungeranno se il presidente della
Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca firmerà il progetto per la
elargizione di 250 mila euro destinati a far ingrassare chi invece vuole
una città non vivibile, si proprio così 250 mila euro , 245mila volte di più di
quella spesa nel lontano 2011 quando la partecipazione a questo evento si
basava soprattutto su un volontariato, perché chi ha partecipato credeva
in una città migliore , ma solo a chiacchiere, perché di quell'evento invece
si è constatato che è stato soltanto un successivo business per coloro che
hanno avuto sempre fame e mai si sono alzati alla mattina alle 6.00 per poter
lavorare dignitosamente .
In
quel periodo, e parliamo del 2011, rimasto soltanto un lontano ricordo
per alcuni, ma per altri rimane il primo progetto fattivo , ci fu un
riconoscimento che molti non ricordano o fanno finta di non ricordare . Fu la
provincia di Caserta che nell’agenda annuale riconobbe attraverso una
recensione a pagina 74 come lo testimonia la foto che è affianco al post.
Qualcuno
forse lo ha dimenticato . Dimenticando anche che un evento così
importante non è stato neanche dato spazio a livello regionale e nazionale con
un piccolo servizio di un minuto e mezzo dove assessori e personaggi
politici di grido si lavavano la bocca dell’evento ideato da Mario
Tudisco . queste persone che si sono completamente dimenticate del lavoro
svolto dall’assessore e da quanti gli sono stati vicino quando andò via via per
le sue condizioni fisiche peggiorando, tanto è che molti consiglieri gli
girarono le spalle addirittura chiedendogli le dimissioni . Questa è
Santa Maria Capua Vetere quando una persona non gli va più a genio lo buttano
nell’immondizia e lo stanno facendo pure con me .
Nessuno
di loro sui è alzato in piedi e gfli hanno dedicato una strada, una aula , una
sala Mario Tudisco è morto e non c’è più e sperano anche in me così mi tolgono
di torno .
Sono
stato fin troppo in silenzio, ma adesso inizierò a pubblicare tutto quello che
so e i fatti accaduti in questi quattro anni perché purtroppo ci sono molti
verbali in queste ultime indagini dove Santa Maria Capua Vetere è chiamata
spesso in causa .
Che
munnezza Santa Maria ecco perché mio padre andò via .
giovedì 29 ottobre 2015
CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA
I Carabinieri della stazione di Piedimonte Matese (CE), a conclusione di un’attività d’indagine scaturita dalla denuncia presentata da una giovane donna di S. Potito Sannitico (CE), hanno deferito, in stato di libertà, tre persone, due catanesi e uno svizzero domiciliato a Catania, ritenuti responsabili di truffa in concorso. I militari dell’Arma hanno accertato che i predetti, avevano creato un falso annuncio su di un sito internet, concernente la vendita di un elettrodomestico da cucina di una nota marca, per l’importo complessivo di euro 260,00. La denunciante, attirata dall’allettante offerta, aveva subito provveduto al versamento, su una carta prepagata intestata a uno dei deferiti, dell’intero importo senza però mai ricevere l’oggetto acquistato.
I Carabinieri della stazione di Castel Volturno (CE), in via Giovanni Pascoli di quel centro, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla VII sezione penale della Corte d’Appello di Napoli nei confronti di Bocchetti Luigi,cl. 1970, del luogo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento restrittivo è scaturito a seguito dell’inosservanza, da parte dell’uomo, delle prescrizioni imposte dalla predetta misura.
L’arrestato è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE) e posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maddaloni (CE), in Santa Maria a Vico (CE), durante lo svolgimento di un servizio di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, hanno proceduto all’arresto, in flagranza di reato per furto aggravato, di Sivo Michele, cl. 1978, di Maddaloni e Razzano Angelo Pasquale, cl. 1988, di San Felice a Cancello (CE) . I militari dell’Arma, nel transitare nei pressi di un centro sanitario dismesso, ubicato sulla via nazionale Appia all’altezza di Santa Maria a Vico, hanno sorpreso i due mentre erano intenti ad asportare vario materiale di proprietà del predetto esercizio. L’intera refurtiva, ammontante a circa due quintali di alluminio, è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario. Gli arrestati, invece, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, innanzi alla competente Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri della stazione di Castel Volturno (CE), in quel centro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla VII Sezione penale della Corte d’Appello di Napoli, nei confronti di Schettino Rosa,cl. 1984, del luogo. La donna era già sottoposta agli arresti domiciliari per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento restrittivo è scaturito a seguito dell’inosservanza alle prescrizioni imposte dalla predetta misura da parte della stessa.
Schettino Rosa è stata accompagnata presso il carcere femminile di Pozzuoli (NA) e posta a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Due cittadini bulgari sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, dai Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Caserta - che hanno agito congiuntamente alla Compagnia Carabinieri di Mondragone - nel corso di un servizio di prevenzione all’illecito impiego di manodopera nel settore agricolo.
33 i lavoratori partiti dal centro domizio, che condotti in agro di Villa Literno, su due furgoni avevano iniziato l’attività di raccolta di prodotti agricoli
A fermare tutto ci hanno pensato i militari dell’Arma - che avevano seguito i mezzi di trasporto - procedendo all’identificazione dei lavoratori.
Di questi ben 30 sono risultati essere di nazionalità bulgara, mentre i restanti tre cittadini ucraini clandestini, tutti in “nero”.
Dalle prime indagini i militari apprendevano che i lavoratori - il giorno prima - erano stati contattati dai conducenti dei mezzi e pattuito con gli stessi il prezzo della prestazione (35 euro giornaliere) decurtato di 4 euro per le spesse di trasporto.
I due furgoni, così come previsto dalla normativa vigente in materia di intermediazione illecita di manodopera, sono stati sottoposti a sequestro.
Dai dati catastali si è risaliti al proprietario del fondo agricolo.
Il servizio dell’altro giorno, rientra in una più vasta operazione di contrasto al “caporalato” – partita dall’inizio di giugno - coordinata dal Comando Provinciale Carabinieri di Caserta, dal Gruppo Carabinieri Tutela del Lavoro di Napoli e dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Caserta che - dalle prime luci dell’alba - stanno riversando in tutto l’agro casertano un vasto spiegamento di uomini e mezzi – anche con l’ausilio di elicotteri -
I numeri – come al solito impietosi - parlano di 78 aziende controllate che, complessivamente, avevano alle dipendenze oltre 400 lavoratori di cui ben 312 totalmente in nero, 22 cittadini extracomunitari clandestini e 2 minori illecitamente impiegati.
Particolare attenzione è stata rivolta, anche, all’aspetto sicurezza sui luoghi di lavoro, infatti sono ben 33 i datori di lavoro denunciati all’Autorità Giudiziaria per la specifica violazione, altri 4 per violazione alle norme in materia di immigrazione e 2 per violazione alla normativa sul lavoro minorile.
Complessivamente sono state contestate sanzioni amministrative “per lavoro nero ammontanti a euro 1.140.000,00 circa.
I dati evidenziano un larghissimo utilizzo di manodopera - completamente in nero - (principalmente est europeo – bulgari e rumeni - e italiani) mentre – rispetto agli altri anni - è in calo quella extracomunitaria e clandestina, “soppiantata” – come detto – da bulgari e rumeni - perlopiù donne – che - per i datori di lavoro – sono sicuramente più affidabili degli extracomunitari.
I carabinieri del Comando Stazione di Macerata Campania, unitamente ad ispettori specializzati addetti ai controlli dei servizi pay per view ed all’uopo nominati ausiliari di polizia giudiziaria, nel corso di specificoservizio finalizzato al contrasto della clonazione delle tessere per la pay tv, “Mediaset Premium” e “Sky”, hanno eseguito numerosi controlli ad esercizi pubblici ubicati nei comuni di Macerata Campania (Ce), Portico di Caserta (Ce) e Recale (Ce). Nel corso dei predetti controlli sono stati deferiti in Stato di Libertà, per violazioni in materia di diritto d’autore, un 62enne titolare di un bar in Portico di Caserta, una 48enne, una 42enne, un 40enne ed un 37enne titolare di quattro distinti bar in Macerata Campania; una 43enne proprietaria di un ristorante in Portico di Caserta; un 36enne socio cassiere del club Napoli di Racale (Ce) ed un 24enne titolare di un circolo privato, anch’esso ubicato in Recale.
I predetti, intestatari di schede per servizi di visione satellitare e via cavo, nella serata di ieri, in occasione dell’incontro di calcio tra squadre del campionato di serie A, e più nello specifico durante la partita di calcio Napoli – Palermo, sono stati sorpresi mentre permettevano, all’interno dei propri esercizi commerciali, la visione, a terzi, di contenuti audiovisivi ad accesso condizionato, concessi a pagamento da “mediaset premium” e “sky”. Le apparecchiature, consistenti in cam, schede e decoder, sono state sottoposte a sequestro penale.
GUARDIA DI FINANZA NAPOLI: DEFINITIVAMENTE CONFISCATO AI CASALESI UN PATRIMONIO ILLECITO DI 20 MILIONI DI EURO.
Un altro duro colpo è stato definitivamente inferto alle ricchezze illecite nel tempo accumulate
da una delle consorterie criminali più pericolose dell’area casertana.
Nei giorni scorsi, infatti, il Nucleo di polizia tributaria di Napoli ha confiscato beni immobili,
mobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro a 10
esponenti di spicco del clan dei Casalesi - fazione “Bidognetti”.
Il provvedimento è stato emesso dalla Corte di Appello di Napoli nei confronti di CIRILLO
Bernardo, DI MAIO Francesco, FIORETTO Giosuè, INCANDELA Angela, LETIZIA Armando,
LETIZIA Giovanni, PELLEGRINO Giuseppe, SCIORIO Biagio Sabatino, TAMBURRINO
Maria, VEROLLA Nicola, tutti coinvolti nell’operazione “DOMINUM” che, nel 2008, portò
all’arresto di 19 esponenti dell'organizzazione criminale facente capo a Francesco Bidognetti
detto 'Cicciotto e mezzanotte' nonché alla denuncia a piede libero di numerosi altri affiliati.
Tra i nomi dei soggetti destinatari del provvedimento di confisca emerge soprattutto quello di
Giovanni LETIZIA, sicario nell’ala stragista del clan, già noto alle cronache per essere stato
condannato in via definitiva per la cosiddetta strage di Castel Volturno del 2008, ove persero
la vita sotto colpi di mitra sei immigrati africani, vittime innocenti della camorra.
Le indagini a suo tempo svolte dal GICO di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale
di Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Roma e sotto la direzione della DDA
partenopea, avevano consentito di accertare che il fine del sodalizio criminale era quello di
gestire le attività estorsive, di imporre il metodo mafioso nella gestione monopolistica di
determinate iniziative imprenditoriali, come, ad esempio, la distribuzione dei videopoker, del
caffè e della pubblicità.
In tale contesto, erano state individuate e sottoposte a sequestro preventivo nel 2011 su
disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ingenti disponibilità patrimoniali e
finanziarie illecitamente accumulate nel tempo da diversi soggetti riconducibili, anche in virtù
di legami familiari, al capoclan Francesco Bidognetti, il quale, nonostante fosse recluso da
oltre un decennio, continuava a tenere le fila dell’organizzazione criminale ed a coordinare le
attività illecite perpetrate dalla compagine, soprattutto sul litorale domizio e nei territori
dell’agro aversano.
I beni colpiti da confisca, costituti da 24 fabbricati e 1 terreno (ubicati nei comuni di Casal di
Principe, Castel Volturno, Giugliano in Campania, Lusciano, Mugnano di Napoli, Trentola
Ducenta) nonché da 8 automezzi e 2 rapporti finanziari, saranno definitivamente acquisiti al
patrimonio dello Stato.
mercoledì 28 ottobre 2015
GUARDIA DI FINANZA CASERTA - LA PROCURA SOSPENDE IL DIRIGENTE DEL SETTORE ECOLOGIA DEL COMUNE DI CASERTA
In data odierna Militari della Compagnia della GdF di
Caserta, hanno dato esecuzione all'ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di
S. M. Capua Vetere, applicativa della misura interdittiva della sospensione
dall'esercizio dei pubblici uffici, per la durata di mesi sei, nei confronti
di: SORBO CARMINE (nato il 16.7.1952 in Santa Maria Capua Vetere) dirigente del
Settore Ecologia del Comune di Caserta. Le indagini, coordinate dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria C.V., hanno consentito di
acquisire un grave quadro indiziario a carico del dirigente comunale per i
delitti di peculato, peculato d'uso ed abuso di ufficio (artt. 314, commi 1 e
2, 323, cp). In particolare, le indagini, delegate alla Compagnia della Guardia
di Finanza di Caserta, hanno consentito di accertare il reiterato indebito
impiego per finalità private, da parte del Sorbo, di un'autovettura di
proprietà del Comune di Caserta, in dotazione al predetto settore ecologia e la
contestuale indebita utilizzazione, nelle medesime circostanze, dell'attività
lavorativa di un ispettore ecologico, dipendente della medesima amministrazione
comunale, con mansioni di autista. La attività investigativa, svolta attraverso
servizi di osservazione, pedinamento e controllo, con contestuale esecuzione di
video riprese, anche con l'ausilio di attività tecniche di intercettazione
telefonica, ha consentito di documentare come, da oltre un anno, il Sorbo
utilizzasse sistematicamente l'autovettura in questione -servendosi, in un
primo periodo, anche dei buoni carburante messi a disposizione dalla
Amministrazione comunale- per finalità completamente avulse dalle proprie
funzioni istituzionali, disponendo che il prefato dipendente comunale, alla
guida del veicolo, lo accompagnasse in trasferimenti di carattere personale,
effettuati anche al di fuori dell'ambito strettamente provinciale e regionale,
e che lo stesso si mantenesse costantemente a disposizione dei componenti del
suo nucleo familiare per lo svolgimento delle più svariate incombenze private,
quali l'accompagnamento presso esercizi commerciali, presso stazioni
ferroviarie e aereo portuali. La sistematicità delle condotte rilevate,
attraverso le quali la pubblica funzione ed il bene pubblico sono stati piegati
ad interessi privati -la cui gravita oggettiva si apprezza in relazione altresì
allo stato di dissesto finanziario in cui versa da anni il Comune di Caserta ha
indotto il G.I.P. in sede, condividendo l'assunto accusatorio, ad inibire al
Sorbo l'esercizio delle pubbliche funzioni per la indicata durata di mesi sei.
GUARDIA DI FINANZA - I FINANZIERI SCICO E LA DDA DI NAPOLI ESEGUONO DUE ORDINANZE NEI CONFRONTI DI DUE IMPRENDITORI
Nelle prime ore della mattinata odierna, militari della Guardia
di Finanza appartenenti alla Compagnia di Marcianise ed allo SCICO di Roma,
hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
G.l.P. presso il Tribunale di Napoli nei confronti di:
l) CAMPOMAGGIORE Pietro, nato il 03.01.1958 a Marcianise;
2) CAMPOMAGGIORE Michele, nato il 28.07.1963 a Marcianise.
L’attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Napoli, e stata tesa disarticolare il Clan Belforte, in
particolare i soggetti che hanno reinvestito in attività ` illecite,
soprattutto usura i proventi dell’organizzazione criminosa
Le indagini, nell’ambito delle quali risultano indagate altre
persone, hanno permesso di acquisire gravi indizi di reato nei confronti degli
arrestati, responsabili di concorso esterno in associazione maliosa ed usura
aggravata dall’utilizzazione del metodo camorristico, posti in essere in danno
di vari imprenditori locali (molti dei quali attivi nel settore delle vendite di
auto usate).
In particolare, le investigazioni hanno dato riscontro a
diverse dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, portando alla
luce l’esistenza di un’intensa attività usuraia perpetrata in modo sistematico
e quotidiano attraverso continue richieste di denaro in danno delle numerose
vittime.
Le pressioni esercitate sulle persone offese, soggette a
gravi e frequenti atti di intimidazione, le ponevano in una condizione di paura
e totale soggezione. A causa del timore di subire gravi ritorsioni, gli
imprenditori usurati, a fronte dei prestiti ricevuti,
dovevano corrispondere interessi elevatissimi in una spirale
perversa che li ha portati in una situazione di grave dissesto finanziario e
sul ciglio del fallimento.
Le vittime, seppur inizialmente reticenti perché costrette al
silenzio, a seguito delle indagini svolte dalla Fiamme Gialle, poste di fronte
ai fatti, hanno confessato di essere da decenni vittime degli appartenenti al
clan camorristico.
Grazie alla proficua collaborazione dei finanzieri di Marcianise
e di Roma, attraverso l’esecuzione di perquisizioni, sequestri, intercettazioni
telefoniche ed ambientali,
appostamenti e pedinamenti, sono state raccolte plurime risultanze
probatorie attestanti i rapporti esistenti tra le vittime ed i loro oppressori.
Sulla base dei dati raccolti, e stato quindi dettagliatamente
ricostruito il "giro d’affari" della consorteria criminosa e,
attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria, sono stati
determinati gli interessi usura ad applicati, che, in alcuni casi, harmo
raggiunto la soglia del 60% -70% mensili.
L’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce le vicissitudini
di diversi imprenditori operanti in provincia di Caserta entrati da anni nel
vortice usurario dell’associazione per delinquere oggetto del provvedimento. In
particolare, avvalendosi di societa di rivendita di auto usate, i sodali
obbligavano le loro vittime (altri imprenditori in difficoltà economiche
operanti nel medesimo settore) ad acquistare autovetture ad
un prezzo doppio rispetto a quello di mercato, costringendoli a corrispondere
mensilmente delle quote. Questo allo scopo di dissimulare l’esistenza degli
interessi usurari celati dietro le compravendite, rivendevano, a prezzi
bassissimi, le auto in precedenza acquista terzi medesimi usurai.
Sulla base: di quanto sopra, l’Autorità, Giudiziaria ha disposto
il sequestro preventivo noi‘ confronti degli indagati, di soggetti appartenenti
al loro nucleo familiari e di prestanome, di immobili, disponibilità finanziarie,
quote societarie e beni mobili per un valore complessivo di oltre 4.000.00
euro. Ai fini della confisca, sono stati quindi sottoposti a vincolo cautelare 20
appartamenti, 6 terreni e la somma di € 294.000.
martedì 27 ottobre 2015
DROGA IN PROVINCIA DI CASERTA - LA CAMORRA IMPRENDITORIALE VIENE SMASCHERATA DA CARABINIERI, POLIZIA , MA SOPRATTUTTO DALLA DDA DI NAPOLI
Nelle prime ore della mattinata
odierna, nell’ambito di un’a1ticolata indagine coordinata dai magistrati della
Procura della Repubblica di Napoli- Direzione Distrettuale Antimafia, gli
agenti della Polizia di Stato di Caserta ed i Carabinieri della Compagnia di
Santa Maria C.V. hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa
dall’Ufiicio GIP del Tribunale di Napoli, in conformità con la richiesta
formulata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia,
nei confronti di 19 indagati, gravemente indiziati a vario titolo di aver
costituito un’associazione per delinquere iinalizzata allo spaccio di sostanze
stupefacenti (art. 74 DPR 309/90) e detenzione e spaccio al dettaglio di
sostanze stupefacenti (art. 73 DPR 309/90).
Il presente procedimento e il
seguito di una complessa indagine svolta dai Carabinieri della Stazione di Grazzanise
relativa ad attività estorsive poste in essere ai danni di commercianti attraverso
l'imposizione di gadget pubblicitari e lo sviluppo di indagini affidate alla
Squadra Mobile di Caserta, volte a ricostruire le attività e l’organigramma di un
nuovo gruppo operativo¥c1iminale riconducibile al "clan dei casalesi”.
L’indagine, condotta dal novembre
2013 ad oggi, attraverso attività tecniche e dinamiche, nonché videoriprese dei
momenti dello spaccio hanno consentito, come ritenuto dal GIP nell’ordinanza di
custodia cautelare, di:
— dare piena contezza
dell‘esistenza di due gruppi criminosi ben organizzati, di cui uno diretto da
ALAMARO Luigi, alias "Salvatore" operante sulla piazza di spaccio di Napoli
e dintorni e l'altro facente capo a PACIFICO Ettore e CHIAROLANZA Vincenzo,
operante a Casal di Principe e Villa Literno;
- accertare che il gruppo facente
capo a ALAMARO Luigi alias Salvatore, dedito alla distribuzione della sostanza
stupefacente in prirnis cocaina ed avente le proprie basi operative nelle zone
di Napoli, Sant'Antimo, Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Aversa ed
altri comuni limitroii, si avvaleva di diverse persone, coinvolte nell'illecito
traffico che coadiuvavano l'ALAMARO nella capillare distribuzione dello
stupefacente destinato sia ad assuntori, sia ad altri spacciatori delle zone di
Caserta (come il gmppo dei fratelli Paciiico).
- far emergere che il gruppo
Pacifico - Chiarolanza si rivolgeva all'ALAMARO per approvvigionarsi della
droga che provvedeva poi a vendere nella zona di Casal di Principe, Villa
Litemo, Grazzanise e Bellona, ove il gruppo si avvaleva di una fitta rete di
pusher.
- constatare che numerosi
soggetti, di entrambi i gruppi, sia quello operante in Napoli che quello con
sede in Casal di Principe, sono inseriti stabilmente o hamio legami di parentela
con esponenti di spicco dei Clan Camorristici di riferimento delle rispettive zone,
ovvero il Clan dei Casalesi attraverso la figura di PACIFICO Dionigi, gia braccio
destro di DE FALCO Vincenzo detto "il fuggiasc0”, storico capo del Clan dei
Casalesi f`mo alla pxima guerra di camorra e con il Gruppo napoletano dei
"girati", opposto agli scissionisti in quanto l’indagata DEL SOLE
Rosa é cognata di RICCI Gcnnaro detto "0’ mellone", ritenuto capo
emergente della piazza di spaccio di Scampia per conto dei c.d.
"girati" del gruppo Leonardi della Vanella Grassi ucciso a colpi
d’arma da fuoco nell’agosto 2012 nell’ambito della faida che vedeva la fazione
degli "girati" opposta a quella degli "scissionisti";
- appurare che lo stupefacente
del gruppo Pacifico - Chiarolanza era sorvegliato da un cittadino tunisino, destinatario
dell’odierna ordinanza, in un immobile in Villa Literno di proprietà di
CHIAROLANZA Vincenzo. Tale immobile era stato precedentemente sottoposto a sequestro
penale ed affidato in giudiziale custodia al CHIAROLANZA, in quanto vi iii
riscontrata la presenza di un bunker, costruito per ospitare l'eventuale latitanza
di soggetti di vertice del Clan dei Casalesi, come emcrso in altre indagini di Questa
Procura Distrettuale (cfr. ordinanza di custodia cautelare in carcere n.
29998/14 RGNR, n. 36014/12 RG GIP e n. OCC n. 102/15, a carico di 42 persone,
tra cui CHIAROLANZA Vincenzo).
- nel corso dell’attivita sono
state arrestate in flagranza di reato 7 persone, deferite all’Autorita
giudiziaria o amministrativa 8 persone e sequestrata sostanza stupefacente di
vaxio tipo, portando alla contestazione di complessivi circa 700 episodi di spaccio.
I 19 provvedimenti restrittivi
eseguiti consistono in 15 custodie cautclari in carcere e 4 gli arresti
domiciliari.
ELENCO ARRESTATI
Custodia cautelare in carcere:
1. ALAMARO Luigi, nato a Napoli
il 28/01/1991;
2. BAAZAOUI Abdelmonam, nato in
Tunisia il 16/07/1985;
3. CHIAROLANZA Vincenzo, nato a
Villa Litemo il 18/11/1962;
4. DE VIVO Marco, nato a Napoli
il 14/06/1979;
5. DEL SOLE Carrnela, nata a
Napoli il 16/07/1989;
6. DEL SOLE Rosa, nata a Napoli
il 24/05/1984;
7. DELLA CORTE Domenico nato a
Villa Litemo il 23/07/1992;
8. FRASCOGNA Guido, nato a
Grazzanise il 18/12/1974;
9. GRAVANTE Cristina, nata a
Formicola il 13/10/1964;
10. IMBRIANI Rosaria, nata a
Napoli il 05/11/1978;
11. NECCI Franco, nato a Capua il
22/07/1976;
12. OREFICE Addolorata, nata a
Napoli il 14/09/1972;
13. PACIFICO Ettore, nato a
Napoli il 07/07/1987;
14. PACIFICO Giuseppe, nato a
Napoli il 01/11/1985;
15. RUSSO Domenico, nato a
Ferrara il 15/07/1981;
Custodia cautelare agli arresti
domiciliari:
16. ATTIANESE Ciro, nato a
Castellammare di Stabia il 06/02/1983;
17. BENCIVENGA Fabio, nato a
Santa Maria C.V. il 10/07/1994;
18. DELLA CIOPPA Michele, nato a
Caserta il 28/06/1984;
19. DELLA VOLPE Luisana nata ad
Aversa il 10/07/1985;
Giovedì 29 ottobre ore 21.30 al CLUB DAY TWENTY 9 di CASERTA SIMONA DE ROSA in Trio incontra BENITO GONZALEZ pianista e compositore icona del panorama jazz internazionale
Dopo diverse esibizioni e collaborazioni a New York, i due artisti si incontrano nuovamente a Caserta, al club jazz dell’Associazione Feelix che in appena 4 mesi di attività conta già oltre 700 iscritti.
“Un consenso che premia la scelta di creare a Caserta, nell’ambito delle attività di promozione sociale dell’Associazione Feelix– commenta il presidente dell’associazione Pasquale Iaselli – una realtà per condividere musica, teatro, arte, letteratura, e tutte le espressioni del feeling. Al Day Twenty 9 ci si sente a casa, tra amici e passioni comuni da condividere, e siamo orgogliosi di mettere a disposizione un luogo raro in cui l’acustica è un’esperienza unica”.
Notizie sugli artisti:
Benito GonzalezAffermata stella sulla scena jazz mondiale, Benito Gonzalez è stato riconosciuto come pianista e compositore caleidoscopico per suoi album “Punto di partenza” (Christian McBride, Antonio Sanchez, René McLean, Ron Blake) e “Circles” (Ron Blake, Myron Walden, Azar Lawrence, Christian McBride, Jeff "Tain" Watts).
In tour con Kenny Garrett per circa sette anni, Gonzalez ha inoltre condiviso il palco con Curtis Fuller, Faraone Sanders, Bobby Hutcherson, Christian McBride, Ignacio Berroa, Roy Hargrove, René McLean, Steve Turre, Hamiet Bluiett, Antonio Sanchez, TK Blu, Nicholas Payton, Azar Lawrence e Jackie McLean.
domenica 25 ottobre 2015
RISPOSTA DI ANTONELLA CLERICI A LIVELLO NAZIONALE - CASA CLERICI APRE IL SUO RISTORANTE NELLA TERRA DEI FUOCHI A MARCIANISE AL CENTRO COMMERCIALE CAMPANIA CON PRODOTTI CAMPANI
V
La famosissima conduttrice , dottoressa in cucina oltre che plurilaureata Antonella Clerici ha presentato ai giornalisti accreditati il suo primo punto di ristorazione in Italia. La sua è stata una scelta , come lei stessa ha dichiarato per consentire un po a tutti un pasto semplice e nello stesso tempo calibrato al prezzo di circa 15 euro. I numerosi chef che l'hanno accompagnata nella breve conferenza stampa hanno offerto una piccola degustazione ai presenti in un clima di leggera e calda accoglienza. In questo punto di ritrovo oltre ai piatti che saranno degustati a partire da lunedi 26 ottobre , da chiunque ne abbia voglia, la Clerici ha offerto la possibilità di acquistare gadget con un tocco suo personale come ad esempio grembiuli da cucina, T shirt e accessori vari , E per finire segnaliamo che è possibile anche dare lettura alle sue più importanti ricette che sono a disposizioni ai lati della cucina.
venerdì 23 ottobre 2015
ROMA. OPERAZIONE DAMA NERA - CORRUZIONE: ARRESTATI IMPRENDITORI, DIRIGENTI E FUNZIONARI DELLA DIREZIONE GENERALE DI ANAS SPA. COINVOLTI ANCHE UN AVVOCATO ED UN POLITICO, GIÀ SOTTOSEGRETARIO DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA ALLA FINE DEGLI ANNI ‘90.
Dalle prime ore dell’alba, circa 300 finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno
eseguendo n.10 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Roma,
nei confronti di n.5 dirigenti e funzionari di ANAS SPA (Direzione Generale di Roma), n. 3
imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, n.1 avvocato e n.1
politico, già sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e Presidente della Regione
Calabria alla fine degli anni ‘90.
Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta delle risultanze delle investigazioni
esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla
Procura della Repubblica di Roma.
Sono 31 gli indagati coinvolti nell’odierna operazione di polizia, convenzionalmente
denominata DAMA NERA, che ha consentito di disarticolare una vera e propria cellula
criminale, costituita da dirigenti e funzionari “corrotti” di ANAS SPA i quali - abusando dei
poteri derivanti dall’incarico ricoperto nell’ambito della predetta azienda pubblica - sono
riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo
nazionale, in alcuni casi con l’intervento di un “colletto bianco” (un avvocato di Catanzaro) e
del citato esponente politico.
Nel dettaglio, gli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata)
della G. di F. di Roma, mutuando moduli investigativi utilizzati per il contrasto alla criminalità
organizzata, hanno condotto complesse ed articolate attività investigative, poste in essere
attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, integrate dalle classiche,
ma sempre efficaci, attività di polizia giudiziaria (appostamenti e pedinamenti), all’esito delle
quali sono stati accertati determinanti indizi di reità in ordine a plurime fattispecie di reato,
quali associazione per delinquere, corruzione per l’esercizio della funzione e per atto
contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e voto di scambio.
Figura centrale è risultata la ACCROGLIANÒ Antonella – Dirigente Responsabile del
Coordinamento Tecnico Amministrativo di ANAS SPA – vero e proprio deus ex machina
all’interno del sodalizio, che ha visto la fattiva compartecipazione di ulteriori dirigenti
dell’azienda pubblica, quali DE GROSSI Oreste (Dirigente Responsabile del Servizio
Incarichi Tecnici della Condirezione Generale Tecnica), LAGROTTERIA Sergio Serafino (Dirigente Area Progettazione e Nuove Costruzioni) nonché di funzionari “di rango minore”,
quali PARLATO Giovanni e FERRANTE Antonino, tutti oggi destinatari di provvedimento
restrittivo.
Sul punto, assolutamente evidenti ed inequivocabili gli immorali principi che ispirano la
ACCROGLIANÒ nello svolgimento del suo incarico dirigenziale:
(a) tanto da offrire, in un esplicito do ut des, il suo sostegno ad un altro dipendente
ANAS (“…come si dice… sono una sua ammiratrice io… UNA SUA SPONSOR…
spero di esserlo anche in futuro…”);
(b) ovvero a far intendere, ai sodali PARLATO Giovanni e FERRANTE Nino, i suoi
illeciti propositi (“…speriamo di tenerci forte come abbiamo fatto fino ad adesso..
e di fare tutti un saltino in avanti per poterci aiutare... perché quello è poi lo
scopo.. capito? che chi.. io sono stata abituata in questo modo.. chi cresce, chi fa
un salto in avanti, si porta gli altri dietro.. QUESTA È LA SCUOLA…”), soprattutto
in relazione al recente cambio del top management di ANAS S.p.a.
Le conversazioni captate hanno consentito di far emergere come nel gruppo valesse la
regola per la quale “...SE VIAGGI DA SOLO NON FAI NIENTE... chi ha cercato di
viaggiare da solo, POI L'HANNO AZZOPPATO… perché, poi, alla fine, non ti riconoscono
più...”: in altre parole, trattavasi di un vero e proprio “sistema” criminogeno, specializzato e
consolidato da anni.
La condotta illecita posta in essere si è concretizzata nello sblocco di contenziosi in essere
con l’ANAS (ex art. 31-bis della cd. Legge MERLONI, ora previsto dall’art. 240 del c.d.
Codice degli Appalti), nella velocizzazione delle pratiche inerenti i relativi pagamenti, nella
disapplicazione di penali ed, ancora, nel favorire l’ottenimento di fondi illecitamente
maggiorati. In altri termini, le investigazioni esperite hanno consentito di accertare come i
predetti dipendenti pubblici si siano esclusivamente occupati di curare e favorire
l’interesse particolare di imprenditori con cui, per ragioni d’ufficio, si interfacciavano, a
completo discapito dell’interesse generale, riguardante la corretta edificazione di opere
pubbliche strategiche per la collettività.
Per l’illecito servizio prestato, è stato ampiamente documentato come i dipendenti
dell’Azienda abbiano ottenuto provviste corruttive in danaro ovvero richiesto l’assunzione
di persone “a loro vicine” e/o l’affidamento di lavori in sub appalto a soggetti agli
stessi riferibili. Meritevole di menzione è il linguaggio criptico utilizzato nel descrivere le
dazioni di denaro, definite alternativamente “libri”, “topolini” o
“medicinali/antinfiammatori”.
Allo stato, gli autori degli episodi di corruzione, nei confronti dei nominati pubblici ufficiali,
sono stati identificati in:
BOSCO LO GIUDICE Concetto Albino e COSTANZO Francesco Domenico, noti
imprenditori di origini catanesi, oggi destinatari di provvedimento restrittivo, a cui sono
riferibili le società di rilievo nazionale TECNIS SPA e COGIP INFRASTRUTTURE SPA,
entrambe con sede legale a Tremestieri Etneo (CT).
Pienamente coinvolto nell’illecito rapporto di corruttela è risultato il politico MEDURI Luigi
Giuseppe, anch’egli oggi tratto in arresto, già Presidente della Regione Calabria, dal
gennaio 1999 all’aprile 2000, Deputato nella XIV legislatura (Margherita Ulivo) e, dal
maggio 2006 al maggio 2008, Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture (Governo
PRODI), oscuro faccendiere che, da un lato, ha sostenuto le illecite richieste degliimprenditori BOSCO LO GIUDICE e COSTANZO, dall’altro, si è interessato per la
corresponsione di indebite provviste di denaro da parte di questi ultimi in favore dei
dipendenti pubblici investigati ed ha, altresì, richiesto all’ACCROGLIANÒ l’assunzione e/o
la riconferma dell’impiego presso ANAS SPA di due geometri di suo diretto interesse.
Più nel dettaglio, la ACCROGLIANÒ veniva interessata dai predetti imprenditori siciliani
e, per conto degli stessi, dal MEDURI, non solo per la velocizzazione dei pagamenti
conseguenti all’iscrizione di “riserve” nelle contabilità di cantiere, risolte attraverso il
meccanismo del cd. “accordo bonario”, ma, anche e soprattutto, per l’ottenimento
dell’autorizzazione alla cessione di un ramo d’azienda (in realtà una vera e propria
cessione del contratto d’appalto, normativamente non lecita), concernente la
realizzazione della cd. Variante di Morbegno, in Lombardia, provincia di Sondrio.
In sintesi, emergeva come:
le aziende facenti capo ai predetti imprenditori catanesi, in A.T.I., risultassero
aggiudicatarie di un appalto dell’ANAS SPA, per un importo pari a oltre € 145 milioni
di euro, per la progettazione e l’esecuzione della Variante di Morbegno, dallo svincolo
di Fuentes allo svincolo del Tartano;
il COSTANZO Domenico ed il BOSCO Concetto intendessero cedere il ramo
d’azienda (in realtà, come detto, l’appalto), relativo alla realizzazione della citata
Variante di Morbegno, in favore di un’altra società con sede a Sondrio;
tale cessione fosse condizionata all’autorizzazione dell’appaltante ANAS SPA,
attraverso la cd. presa d’atto.
In relazione all’espletamento di tali “pratiche”, venivano documentati plurimi episodi di
corruzione, concretizzatisi in 6 dazioni di denaro, dal dicembre 2014 all’agosto 2015, per
un totale pari ad almeno €150.000,00;
VIDONI Giuliano - anch’egli destinatario di provvedimento restrittivo - titolare della
VIDONI SPA, con sede legale a Travagnacco (UD), importante azienda operante nella
realizzazione di opere pubbliche, aggiudicataria di appalti con l’ANAS SPA, nel periodo
tra il 2006 e il 2014, per un importo totale pari a oltre € 275 milioni di euro.
In particolare, la ACCROGLIANÒ si attivava per l’adozione degli atti finalizzati al
pagamento ed all’erogazione dei corrispettivi contrattuali in favore della società VIDONI
SPA, in via privilegiata rispetto ad altre imprese realizzatrici, facendosi indebitamente
promettere, quale corrispettivo, l’assunzione di un soggetto “di suo interesse” presso una
società del gruppo riconducibile all’imprenditore friulano: assunzione, poi, effettivamente
avvenuta nel febbraio 2015;
DE SANCTIS Francesca e DE SANCTIS Girolamo, titolari della DE SANCTIS
COSTRUZIONI SPA, con sede legale a Roma, destinatari di avviso di garanzia.
RICCIARDELLO Giuseppe, titolare della RICCIARDELLO COSTRUZIONI SRL, con
sede legale a Roma, destinatario di avviso di garanzia.
Ulteriore episodio corruttivo accertato ha riguardato l’esproprio di un terreno da parte di
ANAS SPA, in relazione al quale è stata documentata la corresponsione di una provvista
corruttiva, per un importo pari a € 50.000,00, materialmente effettuata da parte del legale
catanzarese Avv. Eugenio BATTAGLIA, oggi destinatario di provvedimento restrittivo, per
conto dei proprietari del cespite, identificati nei fratelli Giuseppe e Saverio SILVAGNI,
anch’essi di origini calabresi ma da tempo dimoranti a Roma, destinatari di avviso di
garanzia.
Sempre nel corso delle indagini, è stato altresì individuato un gravissimo episodio,
assolutamente esplicativo dello spessore criminale della dirigente pubblica ACCROGLIANÒ Antonella. È stato rilevato, infatti, come quest’ultima avesse “consigliato” ai titolari di
un’azienda, aggiudicataria di un appalto pubblico in Calabria, di subappaltare alcune opere a
ditte facenti capo ad imprenditori già noti alle cronache giudiziarie per contiguità alla
criminalità organizzata di stampo ‘ndranghetista, i quali avrebbero garantito la necessaria
sicurezza in un territorio ad alta densità mafiosa.
In particolare, la ACCROGLIANO’, nei rapporti corruttivi con la DE SANCTIS SPA, in ordine
alla realizzazione di opere pubbliche nel comune di Palizzi (RC), non solo richiedeva
l’assunzione di operai/geometri, ma esercitava inequivoche pressioni affinché la fornitura del
calcestruzzo ovvero il movimento terra - attività notoriamente di interesse quasi esclusivo
delle cosche di ‘ndrangheta in quei territori - venisse affidato a persona di fiducia della
ACCROGLIANÒ stessa, che avrebbe così garantito la sicurezza del cantiere da interventi o
pressioni di gruppi criminali egemoni nella zona di competenza.
Da ultimo, ad aggravare ulteriormente il già fosco quadro indiziario, è emerso un chiaro
episodio di voto di scambio, concernente la promessa di assunzione lavorativa in ANAS
S.p.a. ovvero in società collegate, effettuata dalla ACCROGLIANÒ Antonella in favore di un
soggetto calabrese, in cambio del sostegno elettorale fornito al fratello, candidato (non
eletto) alle elezioni regionali in Calabria dello scorso Novembre 2014.
In ultima analisi, sulla scorta dei consistenti elementi probatori raccolti, in data odierna, i
finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – G.I.C.O. hanno dato esecuzione ai
seguenti provvedimenti emessi dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica di Roma:
ordinanza di custodia cautelare personale – in carcere ed agli arresti domiciliari – a firma
del GIP dr.ssa Giulia PROTO, nei confronti di:
1. ACCROGLIANÒ Antonella – cl. 1961 – carcere;
2. DE GROSSI Oreste – cl. 1956 – carcere;
3. LAGROTTERIA Sergio Serafino – cl. 1967 – carcere;
4. PARLATO Giovanni – cl. 1967 – carcere;
5. FERRANTE Antonino – cl. 1961 – carcere;
6. BATTAGLIA Eugenio – cl. 1962 – domiciliare;
7. BOSCO LO GIUDICE Concetto Albino – cl. 1963 – domiciliare;
8. COSTANZO Francesco Domenico – cl. 1962 – domiciliare;
9. MEDURI Luigi Giuseppe – cl. 1942 – domiciliare;
10. VIDONI Giuliano – cl. 1945 – domiciliare;
per i reati di associazione per delinquere [art. 416 c.p.], corruzione per l’esercizio della
funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio [artt. 110, 318, 319 e 321 c.p.], induzione
indebita a dare o promettere utilità [art. 319 quater comma 1 e 2 c.p.] e voto di scambio
[artt. 110 c.p. e 96 comma 1 e 2 DPR n. 361/1957];
sequestro per equivalente delle somme corruttive allo stato accertate nei confronti di tutti
i dipendenti pubblici infedeli, fino a concorrenza di € 200.000,00.
Oltre 90 le perquisizioni effettuate in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli
Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo, con il supporto anche dei
Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza alle sedi di Bari, Arezzo, Catanzaro,
Catania, Gorizia, Cosenza, Padova, Messina, Siracusa, Udine, Torino, Vercelli e Venezia
ELEZIONI SINDACI ASL - ANTONIO PAPA ELETTO DL PD
"L'elezione di Antonio Papa nel collegio dei sindaci dell'Asl è una vittoria del Partito democratico e dei suoi sindaci che hanno scelto di esser rappresentati da una persona che, oltre essere un buon amministratore, è anche un addetto ai lavori e quindi può dare un fattivo contributo nell’affrontare una materia così complessa". E' il commento del segretario provinciale del Partito democratico Raffaele Vitale al termine delle operazioni di voto per il collegio dei sindaci dell'Asl. "E' una vittoria soprattutto politica - aggiunge il segretario dem - perché il centrodestra non è riuscito a presentare nemmeno un proprio candidato. Ai sindaci democratici va il mio ringraziamento per la compattezza e il gioco di squadra. Spero sia solo il primo passo verso un ritrovato protagonismo che ci accompagni verso le prossime elezioni amministrative, in cui contiamo di incrementare la nostra pattuglia".
E' soddisfatto per l'incarico ricevuto il primo cittadino di Santa Maria la Fossa Antonio Papa: "Ringrazio i colleghi che hanno partecipato alla votazione scegliendomi all'unanimità per questo importante e delicato incarico. Da addetto ai lavori conosco bene i problemi della sanità, sono pronto ad affrontare questa nuova sfida con grande spirito di abnegazione. Spero di poter dare il mio contributo per affrontare le tante problematiche che affliggono un settore così delicato e importante per la vita dei cittadini".
GUARDIA DI FINANZA CASERTA: SCOPERTA FRODE FISCALE PER 15 MILIONI DI EURO.
La Guardia di Finanza di Marcianise ha scoperto l’esistenza di una vasta e complessa “frode carosello” per
un giro milionario di fatture false, che ha interessato diverse imprese operanti in numerose regioni italiane.
L’attività investigativa ha avuto inizio a seguito di un’accurata analisi di rischio effettuata nei confronti di una
ditta di trasporti ubicata a Maddaloni (CE), che, omettendo di presentare la prevista dichiarazione dei redditi,
risultava completamente sconosciuta al fisco.
Nel corso degli accertamenti è stato rilevato che, per tutte le annualità oggetto di verifica, sebbene priva di
personale e reale struttura organizzativa, la predetta società aveva acquistato ingenti quantitativi di bevande
e prodotti alcolici da oltre 20 fornitori dislocati su tutto il territorio nazionale, presentando loro “lettere
d’intento mendaci” (per oltre 3 milioni di euro) che ne attestavano falsamente lo status di “esportatore
abituale”.
E’ stato riscontrato che l’impresa in questione (c.d. missing trader) rivestiva il ruolo di mero “filtro” con altri
soggetti imprenditoriali. Infatti, una volta ricevute le fatture dai propri fornitori, essa rivendeva la merce solo
cartolarmente, attraverso falsi documenti fiscali emessi nei confronti di soggetti diversi da quelli reali, non
provvedendo mai a versare le imposte dovute all’erario. Le indagini hanno coinvolto anche una società di
Bacoli (NA), che aveva il “compito” di immagazzinare i prodotti acquistati ed utilizzare le false fatture per
incrementare artificiosamente i propri costi.
Tale stratagemma fraudolento permetteva agli amministratori delle due imprese di sfruttare a proprio
vantaggio le previsioni normative in materia di IVA. Infatti, la merce veniva acquistata in esenzione d’imposta
perché dichiaratamente destinata all’esportazione, ma di fatto veniva rivenduta sul territorio nazionale a
prezzi di mercato notevolmente inferiori rispetto a quelli applicati da analoghi operatori del settore, con
evidenti effetti distorsivi sulla libera concorrenza.
Gli accertamenti eseguiti dai finanzieri hanno consentito di sottoporre a tassazione i profitti illecitamente
nascosti al Fisco. In particolare, a seguito di una minuziosa analisi dei flussi finanziari registrati sui conti
correnti bancari intestati alla compagine societaria, le Fiamme Gialle hanno ricostruito il reale giro d’affari,
che ammontava ad oltre 15 milioni di euro di profitti sottratti a tassazione, per complessivi 7,3 milioni di euro
di imposte evase.
Gli amministratori delle società coinvolte sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria
Capua Vetere e dovranno rispondere dei reati di “Omessa presentazione della dichiarazione dei redditi”,
“Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” ed
“Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.
L’attività investigativa testimonia ancora una volta il costante presidio economico-finanziario esercitato dalla
Guardia di Finanza sul territorio della Provincia di Caserta, con il primario obiettivo di arginare il dilagante
fenomeno dell’evasione fiscale e tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legalità.
CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA
I Carabinieri della stazione di Vairano Scalo (CE),hanno arrestato, in quel centro, in flagranza di reato per evasione, Picone Giuseppecl. 1977,residente a San Tammaro (CE). L’uomo, già sottopostoagli arresti domiciliari presso il sir (struttura intermedia residenziale) di quella frazione Marzanello dal 21 settembre 2015, è stato sorpreso dai militari dell’Arma a circa 2 km dalla citata struttura.L’arrestato è stato trattenuto presso le camere di sicurezza dell’Arma in attesa del giudizio direttissimo.
I Carabinieri della stazione di Gricignano di Aversa (CE), in quel centro, hanno dato esecuzione all’ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli nei confronti della pregiudicata Verde Assunta, cl. 1984, del luogo. La donna dovrà espiare una pena residua di anni 1 e mesi 4 di reclusione perché riconosciuta colpevole del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti commesso nel 2009 in Gricignano di Aversa.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta hanno arrestato De Felice Germano cl. 1992 residente a Caserta, responsabile di tentata estorsione e lesioni personali. Nella circostanza, i militari operanti dell’Arma, su richiesta pervenuta al numero di pronto intervento 112, sono sopraggiunti in via San Leucio dove hanno sorpreso l’arrestato mentre inveiva animatamente nei confronti del padre, profferendogli parole ingiuriose e minacciose e colpendolo con un pugno. L’uomo, recatosi presso il pronto soccorso dell’ospedale di Caserta, è stato riscontrato affetto da “trauma contusivo emitorace sinistro e gomito sinistro”. Dalla prima ricostruzione dei fatti, il dissidio risulta scaturito dalle continue e minacciose richieste di danaro che il giovane ormai da anni avanza nei confronti dell’anziano genitore. L’arrestato, pertanto, è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Comando Stazione di Villa Literno hanno tratto in arresto per “furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale” BOCCHINO Nicola, cl. 78, del posto. L’uomo, dopo aver forzato il cancello e la porta d’ingresso di una masseria di proprietà di un 47enne del posto, s’introduceva all’interno asportando una caldaia, due trapani ed un flessibile. L’uomo, compiuta l’azione delittuosa, si allontanava a bordo di un’autovettura, venendo inseguito dai militari dell’Arma, prontamente giunti sul posto. Abbandonato il veicolo, Bocchino cercava di fuggire a piedi, ma veniva raggiunto ed immobilizzato dai militari operanti. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa di rito direttissimo.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maddaloni hanno tratto in arresto, in San Felice a Cancello, Korolenko Sergii cl. 87 ucraino, in atto sottoposto al regime domiciliare presso la propria abitazione, in esecuzione dell’ordinanza di sostituzione della predetta misura con la custodia cautelare in carcere, emessa dalla Corte di Appello Penale di Napoli. Il provvedimento in questione è scaturito a seguito di dettagliata attività informativa, espletata e opportunamente documentata da quel Comando, dalla quale sono emerse gravi violazioni alle prescrizioni imposte dalla misura cui era sottoposto il Korolenko.
A carico dell’uomo, in data 06.11.2013, veniva eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché ritenuto responsabile del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, operante nel comune di San Felice a Cancello. L’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
I Carabinieri della stazione di Vairano Scalo (CE), in Pietravairano (CE), via Roma, hanno arrestato, in flagranza di reato per omicidio colposo, il marocchinoGARRAOUI ADlL, cl.1978, residente a Pietravairano. Nella circostanza, l’uomo, nel transitare a velocità sostenuta in via Roma a bordo dell’autovettura in uso, ha investito il Castrillo Francesco, cl. 1945, del luogo, causandone la morte. La vittima, al momento dell’impatto, era ferma a margine della carreggiata. Sul posto è immediatamente intervenuto personale del servizio 118 che ha constatato il decesso di Castrillo. Gli immediati hanno consentito di constatare la positività all’alcoltest da parte dell’arrestato. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro, mentre GARRAOUI è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.