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giovedì 30 luglio 2015

CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA


In Marcianise (Ce), i carabinieri della locale Compagnia, nell’ambito di uno specifico servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato, in flagranza, Nocera Andrea, cl.1989 del posto, perché ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma hanno trovato il 26enne in possesso di 50 grammi di marijuana suddivisa in 68 dosi, 35 grammi di hashish suddivisi in 15 dosi, 13 grammi di cocaina suddivisa in 7 dosi e 2 banconote da euro 20. Il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

In Teverola (Ce), i carabinieri della locale Stazione hanno rintracciato ed arrestato Muka Fitnete, cl.1968 di origini albanese, perché destinataria di un’ordinanza di misura cautelare emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Napoli, poiché ritenuta responsabile dei reati di associazione per delinquere, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. L’arrestata è stata accompagnata presso la propria abitazione, in regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

In Mondragone(Ce), i Carabinieri della locale Stazione hanno arresto Filosa Angelo cl.1965 del posto, perché ritenuto responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari. I militari dell’Arma hanno sorpreso il 50enne fuori dal proprio domicilio senza un giustificato motivo. L’arrestato è stato accompagnato presso la propria abitazione, sempre in regime degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo dinnanzi l’Autorità Giudiziaria.


In San Felice a Cancello (Ce), i carabinieri della Stazione di Cancello, nell’ambito di un servizio per la tutela degli animali, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria una 52enne del posto che pratica l’attività di pascolo, perché ritenuta responsabile del reato di abbandono e maltrattamenti di animali. I militari dell’Arma, coadiuvati dal Nucleo Provinciale delle Guardie Zoofile di Caserta, hanno ispezionato un terreno di proprietà della donna, dove hanno trovato 4 cuccioli di razza meticcia, tutti legati ad una corda, tenuti in pessime condizioni igieniche, senza acqua né cibo e con la coda e le orecchie tagliate. I cuccioli sono stati affidati ad un canile.

mercoledì 29 luglio 2015

OMICIDIO IBELLO - LA PROCURA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE CHIEDE ED OTTIENE DUE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

In data 28 Luglio e.m., l'Ufficio GIP presso il Tribunale di S. M. C. Vetere, su conforme richiesta della Procura, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di BUONOCORO Pasquale (ci. 95) e FRANCIOSA Immacolata (ci. 75), nei cui confronti il Pubblico Ministero di turno di questa Procura aveva disposto decreto di fermo, in data 27 luglio e.m., avendoli ritenuti gravemente indiziati dell'omicidio, preterintenzionale, di IBELLO Raffaele. La morte di quest'ultimo veniva accertata a seguito di una chiamata alla centrale telefonica operativa dei CC di Mondragone, con la quale si richiedeva l'intervento di una pattuglia in via Como di quel centro, dove era in corso una lite. Giunti sul posto i militari dell' aliquota Radiomobile e della locale Stazione, unitamente col personale del 118, prestavano soccorso ali' IBELLO -riverso per terra e privo di sensi- e lo trasportavano immediatamente presso la clinica Pineta Grande di Castel Volturilo, dove decedeva poco dopo. Le
indagini avviate immediatamente consentivano il rinvenimento, parte in un cassonetto dell' immondizia e parte dietro un muro di cinta, del bastone in alluminio utilizzato dalla FRANCIOSA per colpire la vittima. Venivano altresì immediatamente raccolte preziose testimonianze rese da alcuni dei presenti, vicini di casa dell' IBELLO. Ciò ha permesso di acclarare che non si era trattato di un semplice malore che aveva colpito il malcapitato, tesi che, in un primo momento gli indagati avevano cercato di accreditare agli inquirenti, bensì di una violenta aggressione di cui essi stessi si erano resi protagonisti. La FRANCIOSA ed il BONOCORO, infatti, colpivano la vittima, con reiterati calci e con un bastone in alluminio sul dorso e sulla schiena, sino a lasciarla per terra priva di sensi. Il BUONOCORE rimarrà ristretto presso la casa circondariale di S.M.C.V. mentre la FRANCIOSA nel carcere femminile di Pozzuoli.

SEQUESTRATO IL PORTO TURISTICO DI ROMA. IN MANETTE IL PATRON MAURO BALINI E 3 SUOI COMPLICI. VINCOLATI BENI MOBILI, IMMOBILI, QUOTE SOCIETARIE E CONTI CORRENTI PER OLTRE 400 MILIONI DI EURO. Arrestato, questa mattina, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, BALIN

Arrestato, questa mattina, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, BALINI Mauro, noto imprenditore operante nel settore turistico ed immobiliare, nonché Presidente del Porto Turistico di Roma, ubicato in Ostia Lido. Tradotti in carcere, assieme a lui, su ordine del GIP del Tribunale di Roma, AMICUCCI Massimo, SODANO Edoardo, e CAPOGRASSI Sergio, avvocato con studio nella Capitale. I 4 arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, riciclaggio, impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori. Altre 9 persone sono state denunciate a piede libero. Numerose le perquisizioni presso i domicili delle persone coinvolte, le sedi di diverse società e gli studi professionali di due avvocati e di un commercialista. Nell’operazione - eseguita dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma sotto la direzione della Procura della Repubblica della Capitale - sono stati sequestrati beni mobili e immobili, quote societarie e conti correnti bancari ed il diritto di superficie su oltre 1300 beni demaniali, siti all’interno del porto turistico di Ostia (posti barca, parcheggi, strutture amministrative, commerciali e aree portuali) nonché, per alcuni di essi, il relativo diritto di utilizzo. Il valore commerciale di tutti i beni sottoposti a sequestro è stimato in oltre 400 milioni di euro. Le indagini, avviate nel 2012, per una ipotesi di bancarotta, hanno consentito di accertare come i quattro complici avessero scientemente portato al fallimento la A.T.I. S.p.a., società che aveva curato la realizzazione del Porto Turistico di Roma e che, sino al 2008, era concessionaria dell’infrastruttura, appartenente, peraltro, ad un gruppo di imprese riconducibili (direttamente e/o indirettamente) alla figura dello stesso BALINI Mauro. Proprio quest’ultimo, con la complicità di fidati collaboratori e professionisti e grazie a “prestanomi” e “società schermo”, aveva realizzato un complesso schema societario volto a distrarre fraudolentemente ingenti risorse, patrimoniali e finanziarie, in pregiudizio della fallita A.T.I. S.p.a., dei creditori e dell’Erario, per un passivo finale di oltre 155 milioni di euro. Al BALINI è stato, inoltre, contestato il reato di trasferimento fraudolento di valori, per aver intestato a società apparentemente terze, il prestigioso attico sul litorale ostiense in cui vive, anch’esso sottratto fraudolentemente alla A.T.I., e un lussuoso catamarano, nella sua esclusiva disponibilità, acquistato, in larga parte, con risorse sottratte alla fallita mediante il descritto sistema di frode

martedì 28 luglio 2015

DROGA NELL'AGRO AVERSANO - ORDINANZA PER 10 INDAGATI ESEGUONO I CARABINIERI

Nella mattinata odierna, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Aversa hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 10 indagati, nei cui confronti si procede, a vario titolo, per i reati di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, quali hashish e marijuana.

Dall’articolata attività investigativa, che si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche, emergevano le modalità attraverso le quali i destinatari della misura degli arresti domiciliari si procuravano ingenti quantità di sostanza stupefacente, successivamente venduta in dosi unitarie su diverse piazze di spaccio, in tutte le ore del giorno e della notte. Dalle indagini emergeva altresì che gli indagati provvedevano a occultarla anche all’interno di abitazioni non riconducibili, ufficialmente, a nessuno di loro e, quindi, difficilmente individuabili.

Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno posto sotto sequestro denaro frutto dell’illecita attività e una quantità di sostanza stupefacente superiore ai 7 Kg., rinvenuti, unitamente ad armi e munizioni, nella circostanza dell’arresto di due degli indagati.


La cessione delle singole dosi di sostanza stupefacente avveniva nei pressi di numerosi Bar e piazze del territorio di Parete (CE) attraverso diversi pusher, che, per sottrarsi all’attività di controllo, si avvalevano  di numerosi giovani posti a vedetta.

CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA

In Maddaloni (Ce), i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in flagranza, Vinciguerra Giuseppe,cl.1981 del posto, perché ritenuto responsabile del reato di evasione. I militari dell’Arma hanno sorpreso il 34enne fuori dalla propria abitazione, dove è sottoposto al regime degli arresti domiciliari. L’arrestato è stato accompagnato nuovamente presso il proprio domicilio, sempre in regime degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio per direttissimo dinanzi all’Autorità Giudiziaria.

 In Gricignano di Aversa (Ce), i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato Pezone Filomena, cl.1987 del posto, poiché destinataria di un ordine di carcerazione emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Avellino. La donna, già sottoposta al regime degli arresti domiciliari, dovrà espiare una pena definitiva di anni 7 di reclusione, perché ritenuta responsabile dei reati di maltrattamento e violenza sessuale. L’arrestata è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Pozzuoli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


In Macerata Campania (Ce), i carabinieri della Stazione di San Prisco, hanno arrestato F. C. cl.1993 del posto, poiché destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce), per il reato di rapina in concorso. Il provvedimento è scaturito a seguito di una complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, e condotta dai militari dell’Arma di San Prisco che ha consentito di individuare nel 22enne l’autore di una rapina commessa, in concorso con altro soggetto in corso d’identificazione, a San Prisco (Ce) il giorno 30 maggio 2015, in danno di una persona minorenne. L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

In Villa Literno (Ce), lungo la strada S.P. Trentola-Ischitella, i Carabinieri della Compagina di Casal di Principe (Ce), nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione e repressione del fenomeno della prostituzione su strada, hanno identificato 3 cittadine ucraine, 4 cittadine rumene ed una cittadina albanese. Le 8 cittadine straniere sono state tutte segnalate alla Questura di Caserta per l’irrogazione del foglio di via obbligatorio dal comune di Villa Literno. Inoltre sono state sanzionate per non aver ottemperato all’ordinanza sindacale che vieta lo stazionato sulla pubblica via, violando il divieto di assumere atteggiamenti, modalità comportamentali, ovvero indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio. Alle 8 donne e ad un cliente sono state elevate sanzioni amministrative per un importo pari a euro 1.600,00.

 L’attività di controllo del territorio, con l’avvicinarsi del periodo di massima festività che caratterizza il mese di agosto, si fa sempre più pressante da parte dell’Arma di Piedimonte Matese. L’assidua verifica dei soggetti che si portano verso il Matese ed in particolare verso le zone alto montane,  ha consentito ai militari di San Gregorio di rintracciare un pregiudicato di Piedimonte Matese S.G. di 34 anni, che circolava alla guida di un ciclomotore privo della patente di guida ed il veicolo senza la prevista targa di circolazione. Oltre alle sanzioni amministrative ed al sequestro del veicolo al soggetto è stata richiesta l’applicazione del foglio di via obbligatorio al fine di evitare che possa ritornare nell’area per commettere illeciti. Analoga sorte è toccata ad un altro pluripregiudicato F.S. 48enne proveniente da Colleferro (RM) che si aggirava nel comune di San Gregorio e Castello del Matese nei pressi dei negozi ed abitazione isolate, anche per lui è stato richiesto l’applicazione del foglio di via, fornendo così una risposta alle possibili intenzioni dei malintenzionati.
Ad Alvignano un minore degli anni 18 è stato trovato alla guida di una Fiat Punto mentre circolava liberamente nell’abitato. Oltre alla denuncia a carico del minore per guida senza patente è scattata l’analogo provvedimento a carico dei genitori per incauto affidamento ed il fermo amministrativo del veicolo. A Dragoni ancora una volta i militari della Stazione di Alvignano ed il Radiomobile hanno proceduto al fermo amministrativo di veicoli con pendenze amministrative a carico dell’Ente erogatore del prestito di acquisto, a cio si aggiungono le innumerevoli sanzioni per guida con veicoli sprovvisti di copertura assicurativa ai sensi dell’art. 193 C.d.S. che nonostante i continui controlli sono ancora appannaggio di numerose persone.


I Carabinieri della Stazione di Mondragone hanno arrestato Palmieri Rocco, cl.1978 del posto, poiché ritenuto responsabile del reato di lesioni personali aggravate. I militari dell’Arma lo hanno rintracciato e bloccato poco dopo che aveva aggredito e percosso violentemente due persone con un grosso bastone di legno fortificato da chiodi, nel corso di una lite scaturita per futili motivi riconducibile a rancori personali. Le vittime sono una 61enne ed una 31 enne del luogo, le quali soccorse e trasportate dai sanitari del 118 presso il pronto soccorso della clinica “Pineta Grande” di Castel Volturno, sono state entrambe giudicate guaribili in giorni 30 rispettivamente per vari traumi e fratture. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare, i militari rinvenivano e sequestravano la citata arma impropria. L’arrestato è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa della celebrazione del rito direttissimo.


giovedì 23 luglio 2015

OPERAZIONE MEDEA - NESSUNO FACCIA IL PURITANO PERCHE' ALTRI NOMI POSSONO USCIRE ANCORA FUORI - PER ADESSO I PERSONAGGI POLITICI DI TUTTI I PARTITI FACCIANO SILENZIO PERCHE' E' MEGLIO TUTT

Dopo l'operazione giudiziaria si pensa adesso agli equilibri politici . Si entra oggi  nella fase 2 e cioè quella della credibilità. Il popolo, dopo aver assistito incredulo alla seconda puntata dell’operazione Medea e criticato con parole molte grosse i personaggi politici coinvolti  Il 13 luglio 2015 e del 20 luglio 2015, medita sugli indirizzi di carattere giudiziario che potranno esserci nei prossimi mesi . Intanto i  personaggi politici coinvolti nell’Operazione Medea certamente non sono soltanto quelli che sono  usciti sui giornali , come del resto funzionari ed impiegati , ma sono tutti i politici regionali provinciali ,comunali  , deputati e senatori  “che anche di striscio” con una telefonata,  intercettazione ambientale  o un colloquio proforme, hanno avuti contatti con i quattro personaggi basilari a cui è contestato il reato di associazione mafiosa e corrispondono ai nomi di Giuseppe Fontana , Bartolomeo Piccolo , Luciano Licenza e Vincenzo Pellegrino.
Non a caso il capo di imputazione numero 1 dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Medea è stato un chiaro segnale che ha consentito di eseguire il proseguio di una inchiesta che sembra non fermarsi qui . Ciò significa  che se c’è stata una ordinanza a cui sono stati  interessati 13 persone di circa 300 pagine , significa che la richiesta di arresto dei magistrati della DDA di Napoli  Dottor Alessandro D’Alessio , Maurizio Giordano, Luigi Landolfi  ed altri  è stata  di gran lunga superiore a quella redatta dal gip del Tribunale di Napoli Egle Pilla.  Guarda caso sono tutti magistrati che negli anni addietro hanno operato nella provincia di Caserta   presso la procura della repubblica di santa Maria Capua Vetere e nel tribunale di piazza Falcone e Borsellino nella città sammaritana .
 La conferma si è avuta lunedì mattina quando è scattata l’operazione alle 7 di mattina in tre centri della provincia fra cui anche Santa Maria Capua Vetere .
 I quattro  indagati dell'ordinanza Medea a cui è contestato il retao di associazione camorristica  avevano accesso libero in tutti i comuni , la provincia , e soprattutto la Regione dove addirittura decidevano chi doveva lavorare . A questo ci aggiungiamo altri uffici della pubblica amministrazione , ed organismi istituzionali come le forze dell’ordine.
 Quindi è importante capire quali sono i risvolti giudiziari che ci saranno perché una cosa è certa il capo di imputazione nasce a Casapesenna centro di Michele Zagaria   e quindi di regola dovrebbe essere il tribunale di Napoli Nord ad eseguire i processi .   


SANTA MARIA CV - Raid vandalico al cimitero, il sindaco Di Muro: “Atto vile e insensato da parte di barbari incivili”

Un raid in piena regola, di notte, con l’obiettivo di danneggiare e profanare circa cinquanta sepolture. E la reazione del sindaco Biagio Di Muro è immediata: “Il cimitero è un luogo di culto, che dovrebbe essere rispettato da tutti e tenuto al di fuori di assurdi comportamenti barbarici. Il raid di questa notte sembra privo di un obiettivo preciso, dal momento che non sembra siano stati sottratti beni di particolare pregio e che sono state distrutte numerose lapidi: il gesto risponde quindi a logiche che sfuggono alla nostra comprensione. In ogni caso, esprimo una ferma condanna, a nome dell’intera amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere, per questo atto vile, insensato e incivile. Gli uffici comunali hanno interessato del caso le forze dell’ordine, prontamente intervenute sul posto. Ogni cittadino danneggiato, ovviamente, dovrà provvedere con autonoma denuncia. Da parte nostra, esprimiamo anche la vicinanza a tutte le persone che sono state colpite negli affetti più cari e nell’intima sensibilità”.



USURA ED ESTORSIONE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SANTA MARIA CV ESEGUE DUE ORDINANZE

In data 22 luglio 2015, i CC della Stazione di Pietravairano (CE) hanno dato esecuzione all'ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di S. M. C. Vetere nei confronti di : -DI SANO Giovanni Perdonando, ci. 1978 - DI SANO Vincenzo, ci. 1949, padre e figlio, entrambi residenti in Presenzano, gravemente indiziati, in concorso dei reati di usura (art. 644 c.p.) ed estorsione aggravata (art. 629 c.p.) Le indagini delegate ai CC della Stazione di Pietravairano (CE), coordinate da questa Procura retta dalla d.ssa Raffaella Capasso), Sezione Criminalità economica (coordinata dal Procuratore Aggiunto Antonio D'AMATO), hanno preso avvio nel mese di novembre 2014, a seguito della denuncia presentata da una casalinga 49enne di Vairano Patenora, la quale, nel precedente mese di marzo, per stato di bisogno, aveva chiesto a più riprese, ai destinatari dell'odierno provvedimento cautelare, prestiti di denaro per complessivi euro 2.300,00, pattuendo interessi mensili pari a circa il 10% e, successivamente, restituendo la somma totale di euro 6.000,00, senza tuttavia riuscire ad estinguere la propria posizione debitoria; perdurando la impossibilità di adempiere ai pagamenti, la vittima era stata più volte minacciata dagli indagati di gravi ritorsioni fisiche, indirizzate anche verso i propri familiari ed in particolare verso i propri figli in tenera età. Nel prosieguo delle indagini, sviluppatesi anche attraverso attività tecniche di intercettazione di conversazioni, è stata identificata un'altra vittima della attività usuraria dei Di Sano, una 34enne sempre del luogo, che, nel corso dello stesso anno 2014, aveva contratto, ad analoghe condizioni, un prestito con gli odierni indagati. 

CARCERE SANTA MARIA CAPUA VETERE: DETENUTI E AGENTI SENZA ACQUA PER COLPA DELLA BUROCRAZIA



Moretti, USPP "Appello al Provveditore: situazione paradossale, i 
fondi ci sono"

"In ordine alla difficile situazione in cui versa l'istituto 
penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, il problema della carenza 
di fornitura idrica è paradossale, visto il grande stanziamento di 
fondi, bloccati per questioni burocratiche. Tanto più assurdo se si 
considera che questo accade in una struttura che recentemente ha visto 
incrementare il numero dei detenuti a seguito dell'apertura di un 
padiglione all'avanguardia". Lo dichiara il Presidente della
Unione 
Sindacati di Polizia Penitenziaria, già UGLPP, Giuseppe Moretti, in 
riferimento allarme lanciato dal Garante dei Detenuti della Regione 
Campania.

Moretti ricorda che "questa denuncia ricalca quanto già più volte 
segnalato sia dai nostri rappresentati territoriali che dalla 
Segreteria Nazionale, che recentemente ha visitato i locali 
dell'istituto, riscontrando una situazione di vero e proprio disagio, 
vissuto sia dalla popolazione detenuta che dagli agenti.

Per il Presidente USPP, "sorprende come nonostante le nostre vertenze 
per ottenere il riconoscimento di una diversa tipologia di istituto - 
conclude Moretti - quella struttura paghi il fatto di non essere 
considerata di primo livello per alcune lacune strutturali nella 
sicurezza, nonostante siano presenti stabilmente oltre 1200 detenuti 
con procedimenti penali connessi a reati, se non di carattere 
associativo di tipo mafioso, certamente non del tutto estranei al 
fenomeno, con tutti i problemi annessi alla gestione di questo genere 
di detenuti da parte degli agenti di polizia penitenziaria".

"Siamo certi che a livello regionale il Provveditore abbia attivato 
tutte le necessarie cautele per risolvere questi annosi problemi - la 
conclusione di Moretti - ma non è più tollerabile che l'efficienza di 
una struttura così imponente si perda, lasciateci la battuta, in un 
bicchier d'acqua vuoto".

CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA -


I Carabinieri della Stazione di Castel Volturno Pinetamare hanno tratto in arresto per tentato furto Cantone Carminecl. 91 e Schiavino Cirocl. 89, entrambi del luogo. I militari operanti bloccavano i due giovani mentre tentavano di asportare materiali vari, nonché rubinetteria, termosifoni ed infissi in alluminio dall’interno degli edifici in disuso già ospitanti l’ex “hotel delle acacie” ed ex “scuola 2° circolo didattico”, di proprietà di una Società avente sede legale in Napoli. Durante le operazioni di p.g. il Cantone nel tentativo di sottrarsi all’arresto opponeva resistenza attiva nei confronti dei militari che lo traevano in arresto anche per resistenza a p.u.. Gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Durante la decorsa notte, in Castel Volturno (Ce), località Pinetamare, via Messina, militari del locale comando Stazione hanno tratto in arresto TAHIRU Muntari, cl. 75. Il 40enne, ghanese, a seguito di perquisizione personale e domiciliare è stato trovato in possesso di nr. 27 dosi di sostanza stupefacente del tipo marijuana per complessivi grammi 21 e la somma contante pari ad € 785,00, verosimilmente provento dell’illecita attività di Spaccio. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Ce).


E’ diventato un comportamento ormai “normale” quello di utilizzare i mezzi pubblici senza pagare il biglietto, tanto normale che se qualcuno ci ricorda l’obbligo c’è chi si contraria al punto da aggredire il Capotreno.
E’ quello che è successo ieri sera 22 luglio 2015 a bordo del treno 7880 E.A.V. (Ente Autonomo Volturno) in servizio sulla tratta alifana Napoli – Piedimonte Matese, al capotreno di anni 47, in servizio sull’ultima corsa in partenza da Napoli alle ore 18.50, quando ha cercato di ottenere il pagamento del biglietto del treno da parte del giovane 25enne da Piedimonte Matese. Il ragazzo inizialmente ignorava gli inviti del ferroviere ed alle sue insistenze dapprima rifiutava di regolarizzare la propria posizione e successivamente iniziava un violento alterco dapprima verbale e poi fisico con il responsabile del treno. Al momento della partenza del convoglio dalla stazione ferroviaria di Alvignano ove era salito il giovane infastidito dalla pressante azione del capotreno che lo invitava a scendere dalla vettura, per tutta risposta nello scendere i primi gradini si voltava e lo aggrediva con un coltello colpendolo alle gambe, dandosi successivamente alla fuga. L’allarme scattato nella stazione ferroviaria di Dragoni e le immediate ricerche esperite dai militari della Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese consentivano di rintracciare e bloccare il 25enne, che liberatosi del coltello, era salito a bordo di una vettura condotta da un conoscente cercando di rientrare a Piedimonte Matese, come se nulla fosse accaduto. 
Il capotreno nel contempo veniva assistito dai sanitari del 118 e quindi trasportato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese ove gli erano riscontrate ferite da arma bianca sia alla gamba destra che alla caviglia sinistra, per cui veniva ricoverato in osservazione con una prognosi di almeno 15 giorni.
A carico dell’aggressore, nell’arco notturno, sono stati acquisiti gli elementi utili a definire il quadro probatorio a suo carico, per cui veniva deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.


Un equipaggio dell’aliquota radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Mondragone, ha tratto in arresto NDIAYE Ley, cl. 88 del Senegal. Allo stesso i militari dell’Arma hanno notificato un ordine di carcerazione emesso dall’ ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Napoli. IlNDIAYE dovrà scontare la pena residua di mesi 10 di reclusione poiché colpevole dei reati di detenzione ai fini del commercio di supporti audiovisivi contraffatti, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, commessi 26.03.2013 in Napoli. L’arrestato, è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Ce).


GUARDIA DI FINANZA. ROMA. SEQUESTRATI CONTI CORRENTI, INVESTIMENTI FINANZIARI, IMMOBILI, AUTO E MOTO DI LUSSO PER OLTRE 96 MILIONI DI EURO AD ORGANIZZAZIONE CRIMINALE TRANSNAZIONALE DEDITA ALLA FRODE FISCALE

Dalla prime ore dell’alba Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dal Sostituto Procuratore Catello MARESCA della Procura di Napoli, stanno eseguendo, su tutto il territorio nazionale, il sequestro “per equivalente”, sino alla concorrenza della somma di euro 96.327.534,80, dei beni mobili ed immobili riconducibili a 37 soggetti, prevalentemente cittadini italiani, facenti parte di un’associazione a delinquere transnazionale dedita alla commissione di una colossale frode “carosello” all’IVA comunitaria. L’imponente sequestro scaturisce da una pregressa attività investigativa che, partendo da un’indagine sull’ala del clan camorristico Mazzarella specializzata nella pirateria audiovisiva e risalendo la filiera, ha permesso di individuare alcune aziende italiane ed estere dedite all’introduzione nel territorio nazionale di ingentissimi quantitativi di cd e dvd vergini, destinati sia alla criminalità partenopea che alla grande distribuzione. L’analisi delle operazioni commerciali ha messo in luce il ruolo di alcune società, solo in apparenza regolari, ma di fatto “cartiere”, riconducibili a due “facoltosi” imprenditori toscani (evasori totali). Grazie a diverse perquisizioni, agli elementi probatori emersi dalle intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, alla collaborazione fornita dal Servizio Antipirateria della SIAE ed all’esame della copiosa documentazione contabile ed extracontabile sequestrata, è stato possibile accertare le condotte delittuose del radicato sodalizio criminale specializzato in maxi frodi fiscali e truffe aggravate ai danni dello Stato (Ente pubblico SIAE). Il gruppo in argomento, per realizzare l’evasione dell’IVA, si avvaleva anche di una vasta rete di intermediari costituita da persone giuridiche con sedi strategicamente dislocate in Paesi a fiscalità privilegiata (Jersey, Svizzera, Repubblica di San Marino). L’evasione dei tributi veniva realizzata attraverso una serie di triangolazioni fittizie, secondo un ingegnoso schema tipico delle frodi carosello, che redavano il prezzo dei prodotti informatici venduti imbattibile ed estremamente concorrenziale. Il sistema di frode aveva sbaragliato tutti gli operatori onesti, assicurando agli autori della truffa un’indiscutibile posizione di monopolio. Gli ingenti quantitativi di supporti audiovisivi “vergini”, prevalentemente a marchio VERBATIM, di fatto erano destinati ad alimentare il mercato italiano evadendo imposte - I.V.A. ed I.R.E.S. - quantificate in oltre 96 milioni di euro. Il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli - dott.ssa Ludovica MANCINI – attesa la transnazionalità dei reati contestati, ha disposto il sequestro preventivo ex art. 11 Legge 146/2006 nei confronti dei 37 soggetti tra i quali i vertici pro tempore della “VERBATIM ITALIA”, due noti imprenditori toscani, oltre a commercialisti, consulenti tributari, e diversi imprenditori. Tra i beni sequestrati -individuati in Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Campania, Lazio, Puglia - numerosi conti correnti, quote di fondi di investimento, obbligazioni finanziarie, immobili e autoveicoli. Nel corso della prima fase delle indagini erano stati sequestrati anche 23 milioni di cd/dvd “vergini” che l’Autorità Giudiziaria, accogliendo la proposta del Corpo, ha donato a scuole, parrocchie ed enti pubblici

GUARDIA DI FINANZA CASERTA: MAXISEQUESTRO DI PRODOTTI CONTRAFFATTI. DENUNCIATI TRE CITTADINI STRANIERI.

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta hanno sottoposto a sequestro oltre 2.000 articoli elettrici ed elettronici recanti marcatura “CE” non conforme all’originale e, quindi, potenzialmente pericolosi se utilizzati nelle case domestiche, nonché più di 3.000 capi d’abbigliamento contraffatti. Il valore commerciale dei prodotti sequestrati ammonta a circa 40 mila euro. Il risultato di servizio è stato conseguito dalle Fiamme Gialle a seguito di indagini nei confronti dei soggetti dediti all’importazione, produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti e nocivi alla sicurezza pubblica, provenienti da paesi extracomunitari e non conformi alla normativa europea. In tale contesto, i finanzieri della Compagnia di Caserta, hanno avviato un’attenta attività infoinvestigativa, finalizzata all’individuazione dei canali che alimentano l’illecito traffico, che ha consentito di individuare, nei pressi del casello autostradale di Napoli Nord, un autoarticolato condotto da tre cittadini stranieri che trasportavano i capi di vestiario contraffatti e gli articoli elettrici ed elettronici con marchio “CE” non conforme alla vigente normativa. La merce sequestrata dalle Fiamme Gialle era, verosimilmente, destinata alla commercializzazione parallela presso negozi compiacenti e sulle bancarelle dei mercati rionali del casertano e del napoletano. I controlli effettuati dalle Fiamme Gialle, inquadrati nel più ampio contesto dell’intensificazione delle attività a tutela del “Made in Italy”, che, come noto, riveste un settore strategico per l’economia nazionale, hanno consentito di denunciare alla locale Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere due soggetti di nazionalità cinese e uno di nazionalità bulgara per aver immesso sul territorio nazionale prodotti contraffatti. I numerosi risultati di servizio conseguiti dalla Guardia di Finanza nello specifico settore della contraffazione testimoniano quanto sia sempre alta l’attenzione del Comando Provinciale di Caserta nel programmare mirati interventi per la repressione delle violazioni delle leggi finanziarie, a tutela degli onesti commercianti.  

e' NATA VOCE UOMO L'ASSOCIAZIONE DELL'AVVOCATO ANTONIETTA MONTANO

 Si è costituita, su idea dell’ Avv . Antonietta Montano del Foro di Santa Maria CV,  l’associazione a carattere  nazionale denominata “Voce Uomo”.
“L’associazione Voce Uomo  è nata  dall’ esigenza di garantire anche agli uomini la possibilità  di essere finalmente ascoltati. Di seguito gli scopi:  fornire orientamento  giuridico, morale, psicologico  a tutte le persone di sesso maschile che hanno bisogno di affrontare e superare lo stato di difficoltà e disagio in cui si trovano; proporsi come luogo di incontro e di aggregazione spontanea ;porsi come punto di riferimento di attività culturali quali convegni, conferenze, dibattiti, seminari, attività di formazione, attività editoriale: pubblicazione di bollettini, pubblicazione di atti di convegni, di seminari, nonché degli studi e delle ricerche compiute. .Realizzeremo un intervento interdisciplinare operando in stretta sinergia con   vari professionisti  presenti nell'associazione , al fine di  assicurare a ciascun uomo un intervento  mirato e specifico. Sono onorata di avere al mio fianco amici di alto spessore  umano e professionale , che hanno accolto con entusiasmo l’invito della sottoscritta di iniziare insieme questa nuova avventura. Fanno parte del consiglio direttivo  il Dott. Antonio Passaretta,vicepresidente nazionale,  il quale si occuperà altresì delle problematiche attinenti la sfera sessuale; la Dott.ssa Carmela Giametta, Sociologa, Counsellor, Mediatrice Familiare-  la quale svolgerà  attività di sportello mensile finalizzata ad accogliere le richieste di aiuto con particolare riferimento a quelle che vedono il soggetto richiedente coinvolto in relazioni conflittuali anche in fase di separazione e divorzio al fine di valutare l’opportunità di ricorrere ad un percorso di mediazione familiare soprattutto la dove la situazione venuta all’attenzione dello sportello veda coinvolti soggetti di minore età anche solo come spettatori del conflitto; la Dott.ssa Cristina Pizzi – psicologa-giuridica-  che si occuperà della salvaguardia e tutela psicologica per gli uomini vittime di situazioni pregiudizievoli dell’equilibrio psichico, facendo riferimento anche alla sfera di coloro che attuano comportamenti lesivi dell’altrui equilibrio psicologico. Apporteranno il loro  valoroso contributo i  colleghi soci fondatori dell’associazione “Voce Uomo”,  gli avv.ti  Angelo Piccolo e Teresa Di Monaco.
“Preciso che la nascita dello sportello a tutela degli uomini vuole essere un chiaro e forte messaggio  per sfatare un luogo comune : la violenza , in tutte le sue forme, non ha sesso!  La violenza è un fenomeno trasversale e continuare a far finta di niente rappresenterebbe la vera discriminazione di genere. La  neo-associazione  ha sede nazionale   in Santa Maria Capua Vetere, -81055 (CE),  Corso Ugo De Carolis, 3, presso il CAF UNSIC Patronato Enasc, su gentile concessione della Dott.ssa Raffaella Terracciano, che pubblicamente  ringrazio.  A breve verranno costituite le sedi sul territorio nazionale. Le prime sedi operative saranno quella di Viareggio ( Presidente Avv. Fabrizio Miracolo) e Napoli (  Presidente  Avv. Nunzio Mallardo) L’inaugurazione dello sportello di Santa Maria è prevista per settembre prossimo.   ( Avv. Antonietta Montano)


sabato 18 luglio 2015

SANTA MARIA CAPUA VETERE - ECCO PERCHE VOGLIONO ZITTIRMI - SCRIVERE CHE LA CAMORRA AGISCE SUGLI UFFICI PUBBLICI NON è REATO

C'era una volta il giornalismo d'inchiesta dove giornalisti e magistrati della DDA cercavano di dare una giusta informazione e mettere in guardia persone   che  aveva avuto a che fare  con individui  che gravitavano nella panorama della criminalità organizzata. Le storie giudiziarie e politiche raccontate da chi scriveva sui giornali e su internet servivano a fare piena luce su fenomeni alquanto dubbiosi , il tutto riportato da provvedimenti , ordinanze, sentenze e da documenti che addirittura secretati, ma riportati nei molteplice provvedimenti , potessero dare luce a quanti volevano la verità  . Maggiormente il mondo di internet apostrofato da Papa Giovanni Wotilya come il dono di dio, è stata un'arma a doppio taglio, in quanto, in prima battuta si è dato credibilità a chi svolgeva una informazione valida senza passare per giornali cartacei pagati con le sovvenzioni dello stato, quindi una informazione libera , dall'altro invece si è voluta "condannare" la tempestività con la quale, molto spesso, viene data una notizia o messo in rete esternazioni di carattere libero peraltro riportati con fatti e circostanze sui provvedimenti di carattere penale sui provvedimenti pubblici . A sostegno di ciò c'è una opinione pubblica che nonostante voglia sapere sembra che faccia prevalere il fenomeno delinquenziale che apre le porte ad una nuova vita di corrotti e delinquenti comuni che hanno avuto la strada aperta, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, negli enti . Ciò che affermiamo è stato scritto nella ultima ordinanza di custodia cautelare operazioni Medea nel capo di imputazione n.1 (assicurare impunità agli affiliati attraverso il controllo,realizzato anche con la corruzione, di organismi istituzionali) a firma di quella giudice che mai e poi mai ha avuto paura della camorra, che corrisponde al nome di Egle Pilla, ma soprattutto ai magistrati  della DDA di Napoli che hanno stilato una inchiesta per dare credibilità alla gente comune che vuole un paese migliore.

Ecco perchè vogliono zittirmi perchè mi sono schierato con chi controlla il territorio da eventuali malefatte di personaggi equivoci, ma adesso invece ci divertiremo perchè scrivere che c'è la camorra sugli uffici pubblici non è reato peraltro certificata dagli addetti ai lavori .
Continuiamo a combattere.    

martedì 14 luglio 2015

OPERAZIONI MEDEA - LA STORIA DEGLI IMPRENDITORI PROCESSATI E CONDANNATI - CI SONO ANCHE I FRATELLI MASTROMINICO CHE A SANTA MARIA CV HANNO FATTO BUSINESS

ECCO GLI IMPRENDITORI DI MICHELE ZAGARIA  

Le numerose indagini che hanno coinvolto il gruppo dei Casalesi hanno sistematicamente rivelato l'interesse da parte dell'organizzazione camorristica di . penetrare nei settori dell'imprenditoria.
Alcuni processi, tal uni dei quali (anche definiti  con sentenza, vanno in questa sede a titolo esemplificativo richiamati . ~
• il processo cd. NormandiaII nel quale è emerso il controllo degli appalti con il sistema della rotazione nell'ambito di un ampio cartello di imprenditori collusi, gestito da Carmine SCHIA VONE e Nicola SCHIAVONE; ·
• il processo cd. "Il principe e la ballerina" che ha fatto emergere il sistema di controllo del voto in Casal di Principe e la complicità del Sindaco Cipriano CRISTIANO, condannato per concorso esterno in associazione matìosa in primo grado, nonché la gestione degli affari ad opera del clan Russo-Schiavone per la costruzione di un ·centro Commerciale;
• il processo che ha condotto alla condanna, per lo stesso reato, di Enrico MARTINELLI, Sindaco di San Cipriano d'Aversa;
• il processo in cui è stato condannato per Favoreggiamento di Michele  Zagaria, l'allora sindaco di Grazzanise Enrico PARENTE;
• il processo in cui si è proceduto all'arresto di Fortunato ZAGARIA, Sindaco di
Casapesenna; - . ,
• il processo in cui è stato arrestato per partecipazione ad associazione mafiosa l'imprenditore Giuseppe CARANDENTE TARTAGLIA , socio di fatto di Michele e Pasquale Zagaria nel settore dei rifiuti;
• il processo relativo al mega appalto di Villa Literno, che ha coinvolto il Sindaco Enrico FABOZZI insieme agli imprenditori Giovanni MALINCONICO. e Pasquale e Giuseppe MASTROMINICO;
• il processo cd Titano (n.9368/10), in cui sono  stati condannati diversi esponenti del clan dei casalesi (fazione Schiavone e Zagaria) per avere fatto confluire in territorio di San Marino enormi capitali, ivi riciclati da una locale società finanziaria.
• Il processo n.l787/14, in cui è stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti, tra gli altri, di ZAGARIA Elvira, sorella di Michele, e di DONCIGLIO Raffaele, imprenditore di Casapesenna, gravemente indiziati del delitto di cui all' art.416 bis e di una serie di condotte volte a turbare la regolarità di appalti nel settore della pubblica sanità casertana;
• Il procedimento n.l5858/14, rispetto al quale è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di CILINDRO Raffaele, imprenditore di Casapesenna, gravemente indiziato di appartenere al clan di Michele Zagaria e di essersi procurato, grazie a tale sua appartenenza, ingenti lavori pubblici e privati

OPERAZIONE MEDEA - IL CAPO DI IMPUTAZIONE DEL SINDACO DEL GAUDIO

Del Gaudio Pio - Fontana Giuseppe
9) per il delitto p. e p. dagli .art. 7 co.3 L.195/74, in relazione al! 'art.4 L.659/81, 7 L.203/1991
per avere il Fontana, in qualità di amministratore di società di capitali da lui amministrate e/o a
lui riconducibili (COGE FON SRL, CAL IMMOBILIARE srl, NUOVA IMPRESA srl e Vi.CAR.srl), corrisposto ed il Del Gaudio ricevuto un finanziamento illecito di 30.000 euro per la campagna elettorale relativa alle elezioni alla carica di Sindaco di Caserta, a cui il Del Gaudio partecipava come candidato, in assenza della relativa deliberazione degli organi societari e senza che tale somma venisse regolarmente iscritta nel bilancio delle società a lui riconducibili.
Con l 'aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione Zagaria, a cui il Fontana apparteneva e di cui il Del Gaudio era a conoscenza grazie ai suoi qualificati rapporti con Cosentino Nicola e con Polverino Angelo, entrambi referenti politici di Fontana Giuseppe per conto del clan Zagaria, derivando da tale illecito finanziamento il fatto che il candidato alla carica prometteva al Fontana, in caso di elezione, l 'affidamento di lavori pubblici con cui il clan Zagaria si sarebbe finanziato, così assicurando al clan stesso una risorsa finanziaria stabile su cui poter contare.
Caserta, nel maggio 201

OPERAZIONE MEDEA - ECCO COSA SCRIVONO NELL'ORDINANZA 351 DEL 2015

La presente ordinanza cautelare rivela ulteriori e significative vicende dell'organizzazione
camorristica conosciuta come il clan dei Casalesi.
Ed invero la cattura dei riconosciuti capi storici del clan Francesco SCHIAVONE e Francesco
BIDOGNETTI, e la cessazione delle latitanze di Michele ZAGARIA ed Antonio IOVINE, non ha
significato la conclusione delle investigazioni sulle attività e sulle vicende dell'organizzazione
medesima. · ·
In realtà proprio la cattura di Michele Zagaria, ha consentito di svelare contiguità economiche fra
taluni imprenditori e la organizzazione camorristica allo stesso riconducibile, nonchè la
straordinaria capacità di penetrazione del clan nei contesti più elevati della politica e delle
istituzioni locali, del tutto asservite alle logiche affaristiche del c1an in cambio &consistenti dazioni
corruttive.
L'ordinanza cerca di ricostruire questi scenari attraverso gli esiti delle attività di intercettazione
ambientali  e telefonica, realizzate in epoca immediatamente successiva alla cattura dello storico
latitante Michele Zagaria, ma anche grazie ad altre preziose fonti di prova, per lo più costituite
dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia,Caterino Massimiliano e Pellegrino ,Attilio.
Il materiale investigativo risulta compendiato nella informativa ·redatta dagli ufficiali di Polizia
Giudiziaria del R.O.S. dei Carabinieri e del Reparto Investigativo di Caserta e completato dagli
interrogatori degli imprenditori ( alcuni dei quali destinatari della presente ordinanza cautelare)
Fontana Giuseppe, Licenza Luciano, Martino Francesco, Martino Gin<', D"Alessandro Giuseppe.
Costoro sono stati interrogati nel gennaio del 2014, quando erano ancora in corso le attività di
intercettazione telefonica ed ambientale con contestuali perquisizioni all'interno delle sedi delle
società a loro riconducibili.
In considerazione della varietà e complessità delle imputazioni e del numero degli indagati. è
apparso opportuno per ragioni sistematiche dividere la presente ordinanza in tre parti ideali .
• Una prima sezione è dedicata alla descrizione dei rapporti esistenti tra il clan di Michele
Zagaria e alcuni imprenditori di Casapesenna; è emerso infatti che questi ultimi non sono
certo stati vittime dell'organizzazione criminale quanto piuttosto, in un rapporto di reciproca
convenienza, hanno assicurato un contributo rilevante al perseguimento dei fini associativi.
Decisivi in tal senso, come si vedrà anche gli apporti dichiarativi di alcuni collaboratori di
giustizia che, per primi, hanno deciso di dissociarsi dalla struttura di Zagaria e che hanno
permesso di comprendere dali' interno ciò che gli investigatori avevano già verificato(
capol).Vi è poi all'interno della prima sezione, in quanto strettamente collegato alla vicenda
degli imprenditori, il racconto relativo alle 'anomalie' che hanno caratterizzato la cattura di
Michele Zagaria ( Capo 2).
• La seconda sezione si occupa dei singoli episodi corruttivi e delle assegnazioni 'pilotate'
di ingenti appalti in favore di imprese riconducibili al gruppo imprenditoriale di
Casapesenna attraverso l'attività e il contributo di Franco Zagaria e Barbato Tommaso
• La terza sezione descrive i legami degli imprenditori di natura corruttiva con alti esponenti
delle istituzioni campane nazionali nonché con taluni esponenti delle Forze dell'Ordine(

capi 4 e ss. ).

OPERAZIONI ROS DDA MAPOLI - SCACCO ALLE LOBBIE DEI CLAN . EMESSI 12 PROVVEDIMENTI


Un’operazione dei Carabinieri del ROS è in corso nelle province di Caserta e Napoli per l’esecuzione di 13 provvedimenti cautelari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea nei confronti di esponenti e favoreggiatori del clan dei Casalesi – gruppo Zagaria, accusati, tra l’altro, di associazione di tipo mafioso, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito a partiti politici. Nello stesso ambito, si sta dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di conti correnti per un valore complessivo di undici milioni di Euro circa.
Le indagini condotte dal ROS hanno svelato:
una serie di false denunce per patite estorsioni presentata da imprenditori locali contro il boss ZAGARIA Michele al fine di ottenere una rigenerazione di quegli impresari in odore di Camorra;
un diffuso sistema corruttivo all’interno degli Enti che gestiscono i servizi idrici della Regione Campania;
l’elargizione di illeciti finanziamenti a esponenti politici locali;
la dispersione di materiale informatico rinvenuto nel bunker di ZAGARIA Michele il giorno della sua cattura ed il suo successivo passaggio di mano in favore di esponenti del clan.



 ECCO GLI INDAGATI
FONTANA GIUSEPPE
BARBATO TOMMASO
CERVIZZI ALESSANDRO
DEL GAUDIO PIO
FONTANA ORLANDO
FONTANA ANTONIO
LAURITANO CARMINE
LICENZA LUCIANO
MARTINO FRANCESCO
MONACO SILVANO
PELLEGRINO VINCENZO
PICCOLO BARTOLOMEO
PICCOLO LORENZO
PICCOLO LORENZO
POLVERINO ANGELO

SARRO CARLO 

lunedì 13 luglio 2015

CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA

Nel corso della mattinata, in Trentola Ducenta (Ce), i carabinieri del locale Comando Stazione hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento,  emessa dall’ ufficio di Sorveglianza di Napoli, che ha disposto la detenzione in carcere nei confronti di BRANCIA Ciro, cl. 75, del posto, già sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali e detenzione domiciliare. La misura è scaturita dall’attività di controllo svolta dai militari di quel Comando Stazione, che hanno accertato le ripetute violazioni alla misura impostagli dell’A.G.. L’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE).



 Nella tarda mattinata, in Teano (CE), località S. Croce, in un  cantiere edile a ridosso della linea ferroviaria  - tratta Cassino/Caserta, interessato a lavori di palificazione con barriere protettive, un 39enne di Marzano Appio, operaio di una ditta di Caserta, mentre era alla guida di un mezzo del tipo “betondumpers”, utilizzato per il trasporto del calcestruzzo,  per cause in corso di accertamento, si è ribaltato infortunandosi. L’uomo è stato trasportato, da personale del 118, presso L’Ospedale Civile di Caserta, dove è tutt’ora ricoverato in prognosi riservata per: “trauma toracoaddomino perineale”. Sul posto sono giunti i carabinieri del Comando Stazione di Teano che hanno provveduto a sottoporre a sequestro il mezzo e ad informare l’Autorità Giudiziaria. Sul posto è intervenuto anche personale A.S.L. -prevenzione luoghi di lavoro.

I Carabinieri della Compagnia di Mondragone, durante l’ultimo fine settimana, nell’ambito di un servizio volto al contrasto dell’illegalità diffusa, hanno arrestato Chiarolanza Antonio, cl.1975 di Mondragone, poiché ritenuto responsabile di violazioni agli obblighi imposti da misura sorveglianza speciale con obbligo soggiorno a cui è sottoposto. L’arrestato è stato accompagnato presso il proprio domicilio, in regime degli arresti domiciliari, in attesa del rito per direttissimo da celebrarsi dinanzi all’Autorità Giudiziaria.
Nell’ambito del medesimo servizio, i militari dell’Arma, in collaborazione con il personale dell’Enel, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 7 persone, tutte di Mondragone, poiché ritenute responsabili del reato di furto di energia elettrica, mediante manomissione dei contatori e realizzazione di allacci abusivi direttamente sulla cabina, alimentando le proprie abitazioni.
Il personale della Compagnia di Mondragone ha inoltre, deferito all’Autorità Giudiziaria un 26enne perché trovato in possesso, presso la propria abitazione di Mondragone, di tabacchi lavorati esteri di contrabbando. Il materiale è stato sottoposto a sequestro. Altre 4 persone sono state denunciate per guida senza patente.
Nel medesimo contesto sono stati deferiti un 27enne di Castel Volturno ed un 25enne di Mondragone, il primo ritenuto responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari, mentre il secondo per detenzione ai fini di spaccio, poiché nel corso di una perquisizione domiciliare di quest’ultimo hanno rinvenuto della sostanza stupefacente di tipo cocaina, un bilancino di precisione e sostanza da taglio del tipo mannitolo.
Sono state inoltre identificate ed accompagnate presso il C.I.E. di Roma Ponte Galeria una 28enne ed una 23enne, la prima di origini georgiana e la seconda di origini ucraine, sorprese a praticare l’attività di meretricio nella località Ischitella di Castel Volturno.

sabato 11 luglio 2015

SANTA MARIA CV - ECCO GLI ALTARINI SCOPRTI DA GUARINO

Se non ci fosse stato Guarino, non si sarebbero scoperti gli altarini, e la coalizione che regge l’amministrazione (Di Muro-Mattucci-Stellato) non si sarebbe mai accorta del cavallo di Troia preparato, da coloro che si erano resi responsabili dei disastri arrecati alla città. Disastri che stanno impegnando da 4 anni gli amministratori attuali per cercare di risolvere la disastrosa situazione amministrativa della città. L’elenco dei disastri è lungo e ben nutrito: la telenovela STU, la situazione paradossale del Tribunale, il progetto di costruire i 430 appartamenti nella area ex Tabacchificio,  stesso dicasi per gli 800 appartamenti nella area ex Italtel, la perdita dei 12000 posti di lavoro, dovuto alla dismissione della Siemens e del tabacchificio, con il loro indotto relativo, la gravissima questione dello smembramento del tribunale e dell’ospedale civile; il grave problema del CDR che provoca morte, malattie  ma anche la perdita  del valore del territorio;  quanto sopra  senza che alcun politico o amministratore  abbia reagito,  nonostante si avessero potenti  referenti politici a livello regionale , nazionale ed europeo. Vedi inoltre la facoltà di Psicologia, regalata a Caserta, costata lagrime e sangue e che avrebbe sollevato le sorti del commercio sammaritano con le quasi 10000 presenze di studenti provenienti da tutta l’Italia meridionale. Vedi le questioni di Camposorbo , del C1 nord e del SIAD, vedi l’annoso problema del palazzetto dello sport rimasto incompiuto con tutti i suoi strascichi giuridico economici, vedi il Principe di Piemonte, vedi il Santa Teresa. Vedi le occasioni perse dell’ospedale di secondo livello e della cittadella giudiziaria. Per non parlare poi degli sprechi in denaro per dirigenti ingaggiati per facilitare l’applicazione della politica, vedi inoltre gli innumerevoli mutui, vedi le forti speculazioni edilizie di cui quelle accennate prima sono la punta dell’iceberg. Non un grido di dolore si è innalzato, non un grido di dolore è stato udito, quando tra l’indifferenza delle associazioni dei commercianti, e dei cosiddetti soloni di destra e di sinistra, si sono costruiti i centri commerciali in zona, che hanno causato la distruzione del commercio nella nostra città, e la perdita di altre migliaia di posti di lavoro, non una iniziativa è stata  a favore della creazione di nuovi posti di lavoro, non una iniziativa per favorire l’insediamento di nuove attività industriali, e da queste macerie era naturale che proliferassero blatte e altri parassiti, di cui solo ora queste persone si accorgono. Ritenendo non corretto tediare ulteriormente il lettore, per il momento ci fermiamo qui, avendo accennato a quelli che sono i maggiori disastri provocati dalle stesse persone, che Gianluigi Guarino ci ricordava essere stati in passato gli artefici del ribaltone voluto da Campochiaro e Romano, convinti che sarebbero approdati sulle spiagge del potere politico economico regionale. Non trovarono la terra promessa, non trovarono l’Eldorado, ma alcuni riuscirono a sopravvivere grazie ad alcune provvidenziali boe di salvataggio. Meno male che Guarino c’è.

mercoledì 8 luglio 2015

DIANA-GATE - LA STORIA CI INSEGNA PERCHE' NICOLA DI MURO SUBI' UN PROCESSO MEDIATICO ? SERVIVA A FAR ENTRARE I CASALESI A CASERTA E SANTA MARIA CV

Non c’è che dire a distanza di quasi 24 anni, fra poco avrebbero festeggiato “ le dichiarazioni d’argento”,  si scopre che ,chi aveva predicato , ed in questo caso il prima senatore e poi onorevole Lorenzo Diana ,  indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, negli anni avvenire aveva  razzolato  male . L’articolo del 1991 a firma di Michele De Simone e la smentita del presidente antimafia senatore  Gerardo Chiaromonte pubblicato sul Mattino, la dice lunga su  come i personaggi politici  della prima repubblica del governo , hanno subito un processo mediatico come del resto , e chiedo scusa  se lo cito, ma   il suo caso è emblematico nella storia della politica italiana  , Don Nicola Di  Muro ha pagato ingiustamente.
Lorenzo Diana all’epoca segretario  provinciale di  Caserta del partito comunista italiano , addirittura per far fronte alle diverse esigenze di una pseudo interrogazione parlamentare  dell’ex senatore del pci Ferdinando Imposimato che attaccava non solo politicamente , ma dal punto di vista personale l’ex patron dc, convocava una conferenza stampa nella sede del partito a via Maielli, per esternare alcune dichiarazioni proprio in merito ad alcuni fatti ed episodi accaduti nella provincia di Caserta e soprattutto a Caserta e Santa Maria Capua Vetere. 
Preferiamo farle leggere direttamente dall’articolo che pubblichiamo in fotocopia affianco al post perché sono certamente da prendere in considerazioni come d’altra parte anche le smentite del presidente antimafia senatore Gerardo Chiaromonte   che dichiarava, proprio in merito ad una visita a Caserta della commissione per dar torto o ragione al senatore Imposimato, di non aver mai effettuato incontri a Caserta.
Ma allora una domanda sorge spontanea per dirla alla Lubrano . “ Il movimento mediatico, per lo più avanzato da diversi personaggi politici di quell’epoca che desideravano distruggere la prima repubblica, doveva servire a far entrare in alcune città come Caserta e Santa Maria Capua Vetere quella lobbie camorristica e casalese in modo da purificarsi e pensare ai business miliardari pronti da pappare , per lo più benedetti da personaggi che oggi  sono finiti sotto inchiesta.
 Il procuratore della repubblica Corrado Lembo  avanzò, in una conferenza stampa presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere , una considerazione sulla città di Santa Maria Capua Vetere definendola come la cucina dei casalesi . In sostanza desiderava affermare che la città di Santa Maria Capua Vetere  era come una lavanderia per le associazioni criminali del clan dei casalesi che si appoggiavano anche a gruppi di Santa Maria Capua Vetere , considerata  la manovalanza della città.  Ma tutto questo non si poteva eseguire senza l’operatività di professionisti affermati come avvocati tributario , commercialisti , ragionieri .
In questa lobbie c’erano anche i fratelli Mastrominico , per giunta condannati a sei anni di reclusione insieme al sindaco  di Villa Literno Enrico Fabozzi .  
 Insomma oggi , se scriviamo queste cose non desideriamo essere ne osannati , ne considerati strilloni ,. Ma desideriamo fare piena luce su un fatto di storia giudiziaria , politica e culturale che ha visto al centro di numerose polemiche personaggi politici di parte avversa che oggi se affermassero le stesse cose dette all’epoca , l’opinione pubblica gli avrebbe riso in faccia o gli avrebbe buttato i pomodori in faccia .

 Scusate se è poco , ma mi sono stancato .                 

CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA

In San Marco Evangelista (Ce), i carabinieri della Compagnia di Marcianise hanno arrestato, in flagranza, K.M., cl.1996 di origini albanese, perché ritenuta responsabile di reato in materia d’immigrazione. La 19enne, da un controllo eseguito dai militari dell’Arma, è risultata essere stata ripatriata coattivamente, nel mese di maggio u.s., nel Paese d’origine e di essere rientrata in Italia senza autorizzazione. La donna è stata trattenuta presso le camere di sicurezza, in attesa del giudizio per direttissimo dinanzi all’Autorità Giudiziaria.

I carabinieri della Stazione di Frignano, nel corso della notte, sono intervenuti in Frignano (CE) alla via Bruno Buozzi, dove ignoti hanno fatto esplodere una bomba carta. L’ordigno, collocato nei pressi del portone d’ingresso del civico 14 che da accesso due private abitazioni, ha causato danni sia al portone stesso che ad un’autovettura Ford Focus parcheggiata nel cortile interno. Non ci sono feriti. Sull’accaduto indagano i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa che hanno eseguito i rilievi del caso e quelli della stessa Stazione di Frignano


Nel corso della notte in Caserta, via Ferrarecce,  un’autovettura BMW serie 3, con a bordo verosimilmente due soggetti, ha forzato un posto di controllo eseguito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Caserta, dandosi alla fuga in direzione di Marcianise. Ne è scaturito un inseguimento che si è protratto per le vie della città e lungo Viale Carlo III dove l’auto in fuga è stata intercettata da altra pattuglia del Nucleo radiomobile della Compagnia di Marcianise, L’inseguimento coordinato dalla centrale operativa di Caserta, è proseguito fino all’altezza della rampa per lo svincolo autostradale di Caserta Sud dove, a seguito di una manovra azzardata, il conducente dell’auto in fuga ha perso il controllo finendo la corsa fuori strada non prima, però, di aver urtato altre due auto in transito. Gli occupanti del veicolo inseguito ed uscito fuori strada sono riusciti a dileguarsi per le campagne circostanti, facendo perdere proprie tracce. I primi accertamenti svolti dai militari dell’arma sulle targhe dell’autovettura oggetto d’inseguimento hanno permesso di acclarare che, le stesse, appartengono ad un veicolo radiato dai registri PRA.
All’interno del veicolo i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato vari arnesi da scasso. Il conducente di uno dei veicoli civile coinvolti nella collisione ha riportato lievi ferite ed accompagnato presso l’ospedale di Marcianise è stato curato e dimesso con 7 gg di prognosi s.c..
I carabinieri stanno ora effettuando indagini finalizzate ricercare elementi utili alla identificazione degli occupanti il veicolo abbandonato, per causa di forma maggiore, dopo l’uscita di strada scaturita dall’inseguimento.