La presente ordinanza cautelare
rivela ulteriori e significative vicende dell'organizzazione
camorristica conosciuta come il
clan dei Casalesi.
Ed invero la cattura dei
riconosciuti capi storici del clan Francesco SCHIAVONE e Francesco
BIDOGNETTI, e la cessazione delle
latitanze di Michele ZAGARIA ed Antonio IOVINE, non ha
significato la conclusione delle
investigazioni sulle attività e sulle vicende dell'organizzazione
medesima. · ·
In realtà proprio la cattura di
Michele Zagaria, ha consentito di svelare contiguità economiche fra
taluni imprenditori e la
organizzazione camorristica allo stesso riconducibile, nonchè la
straordinaria capacità di
penetrazione del clan nei contesti più elevati della politica e delle
istituzioni locali, del tutto
asservite alle logiche affaristiche del c1an in cambio &consistenti dazioni
corruttive.
L'ordinanza cerca di ricostruire
questi scenari attraverso gli esiti delle attività di intercettazione
ambientali e telefonica,
realizzate in epoca immediatamente successiva alla cattura dello storico
latitante Michele Zagaria, ma anche grazie ad altre
preziose fonti di prova, per lo più costituite
dalle dichiarazioni di due
collaboratori di giustizia,Caterino Massimiliano e Pellegrino ,Attilio.
Il materiale investigativo
risulta compendiato nella informativa ·redatta dagli ufficiali di Polizia
Giudiziaria del R.O.S. dei
Carabinieri e del Reparto Investigativo di Caserta e completato dagli
interrogatori degli imprenditori
( alcuni dei quali destinatari della presente ordinanza cautelare)
Fontana Giuseppe, Licenza
Luciano, Martino Francesco, Martino Gin<', D"Alessandro Giuseppe.
Costoro sono stati interrogati
nel gennaio del 2014, quando erano ancora in corso le attività di
intercettazione telefonica ed
ambientale con contestuali perquisizioni all'interno delle sedi delle
società a loro riconducibili.
In considerazione della varietà e
complessità delle imputazioni e del numero degli indagati. è
apparso opportuno per ragioni
sistematiche dividere la presente ordinanza in tre parti ideali .
• Una prima sezione è dedicata
alla descrizione dei rapporti esistenti tra il clan di Michele
Zagaria e alcuni imprenditori di
Casapesenna; è emerso infatti che questi ultimi non sono
certo stati vittime
dell'organizzazione criminale quanto piuttosto, in un rapporto di reciproca
convenienza, hanno assicurato un
contributo rilevante al perseguimento dei fini associativi.
Decisivi in tal senso, come si
vedrà anche gli apporti dichiarativi di alcuni collaboratori di
giustizia che, per primi, hanno
deciso di dissociarsi dalla struttura di Zagaria e che hanno
permesso di comprendere dali'
interno ciò che gli investigatori avevano già verificato(
capol).Vi è poi all'interno della
prima sezione, in quanto strettamente collegato alla vicenda
degli imprenditori, il racconto
relativo alle 'anomalie' che hanno caratterizzato la cattura di
Michele Zagaria ( Capo 2).
• La seconda sezione si occupa
dei singoli episodi corruttivi e delle assegnazioni 'pilotate'
di ingenti appalti in favore di
imprese riconducibili al gruppo imprenditoriale di
Casapesenna attraverso l'attività e il contributo di
Franco Zagaria e Barbato Tommaso
• La terza sezione descrive i
legami degli imprenditori di natura corruttiva con alti esponenti
delle istituzioni campane
nazionali nonché con taluni esponenti delle Forze dell'Ordine(
capi 4 e ss. ).