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giovedì 27 novembre 2008
A Palazzo Teti adesso giungono anche i raid di notte
Santa Maria Capua Vetere. Palazzo Teti cade a pezzi e nessuno interviene. Ma questa però è cosa da poco poiché addirittura ieri notte sono entrati ignoti per sottrarre addirittura materiale edilizio fra cui marmiche sono vere e proprie opera d’arte dell’ottocento . Insommalo splendido giardino - originariamente sistemato a parco, con fontane, statue e vari reperti archeologici (steli funerarie, colonne, ecc.) oggi è soltanto un miraggio. Se ne sonoaccorti alcuni addetti ai lavori i quali hanno notato qualcosa distrano tanto è che la notizia è rimbalzata nella città . Ilpalazzo situato invia Roberto d'Angiò, nei pressi di piazza San Francesco,risale al 1839. Nel 1860 vi alloggiò Giuseppe Garibaldi ed il 2 novembre qui fu firmata la resa dei Borbonici di Capua.L’immobile, la cui costruzione risale al 1839, è composto da 55 vani e giardino pertinenziale di 6579 metri quadrati e si trova nelle immediate vicinanze di importanti localizzazioni culturali, come la Facoltà di Lettere e Filosofia, l’Anfiteatro, l’Arco di Adriano, il Mitreo, il Museo Archeologico e il teatro Garibaldi. Il complesso sarà adibito a Polo della cultura e della legalità con l’allocazione al piano terra del Museo Garibaldino e Risorgimentale, dove saranno esposti cimeli e documentazione storica, del Centro di formazione di educatori della legalità, di quello di formazione professionale per categorie deboli e dell’Osservatorio sui reati di camorra e su quelli ambientali. Ai piani superiori, invece, verranno creati sale per conferenze e dibattiti, una pinacoteca e un centro di documentazione libraria e multimediale a vantaggio degli studenti delle facoltà di Giurisprudenza e Conservazione dei Beni culturali e verranno ospitati servizi istituzionali e culturali e associazioni impegnate nella battaglia per la legalità. L’area verde circostante sarà destinata a parco naturale e archeologico per l’esposizione di reperti dell’antica Capua, con percorsi pedonali e aree di sosta per lo studio all’aperto. Si prevede un partenariato istituzionale e socio-economico con la Sovrintendenza archeologica di Napoli e Caserta, con la Facoltà di Conservazione dei Beni culturali, con la quale verrà gestito il Museo, con associazioni di volontariato per l’assistenza e il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, con la Regione Campania, con la Provincia di Caserta e con le associazioni di rappresentanza di lavoratori, imprenditori e artigiani. Con questo importante progetto l’amministrazione comunale intende restituire alla collettività un notevole patrimonio storico e culturale, che potrà divenire luogo simbolico della lotta per la legalità. Il termine dei lavori è previsto per maggio 2011.