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giovedì 27 novembre 2008

Villaggio Coppola la diatriba continua ancora

Castelvolturno. L’occupazione arbitraria secondo le normative del codice della navigazione nel Villaggio Coppola è ancora al centro dell’attenzione della magistratura ordinaria del tribunale di Santa Maria Capua Vetere . A distanza di 14 anni dalla contestazione del reato che vede sotto processo Don Cristofaro Coppola e la moglie di Don Vincenzo Coppola, Maria Rosaria Raimo, finita sotto inchiesta dopo la morte del marito, il pubblico ministero della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Donato Ceglie titolare dell’inchiesta sulle torri e sulla darsena San Bartolomeo davanti al giudice monocratico Stefania Riccio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto la pena di un anno e due mesi di reclusione ad entrambi gli indagati difesi dagli avvocati Giuseppe Garofalo e Italo Madonna . In sostanza secondo le normative vigenti avrebbero occupato arbitrariamente mq 7420 di demanio marittimo con le opere quali appunto strade , villini fabbricati con accesso pedonale lungo la striscia costiera che era del demanio marittimo . Ma inoltre è contestata l’occupazione abusiva dei fabbricati a ridosso della darsena san Bartolomeo, fabbricati che erano della Snc Coppola Pinetamare . Nel 1993 infatti proprio lo stesso pubblico ministero a seguito di un sequestro nei confronti del defunto Don Vincenzo Coppola. Nominò come primo custode giudiziario l’ex assessore alle finanze nonché presidente degli ordini dei dottori commercialisti dell’epoca Dottor Alessandro Casale di Caserta , ma poi venne nominato il dottor Carli. Il processo è stato aggiornato al 22 gennio 2009 , giorno in cui verranno eseguite le arringhe difensive e il giudice emetterrà la sentenza o di condanna o di proscioglimento in favore degli indagati.