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lunedì 8 giugno 2020

SANTA MARIA CAPUA VETERE - LA CAMERA CIVILE E PER ESSO IL PRESIDENTE ROBERTO SANTORO " LE UDIENZE SI FANNO IN AULA "

Cari Colleghi, la situazione che sta vivendo l’Avvocatura è sempre più difficile al punto da non risultare più sostenibile, non è possibile procedere allo svolgimento dei processi di qualsivoglia materia e per qualsivoglia udienza, con lo strumento telematico. 
Non è possibile ridurre il processo ad una videoconferenza, non è possibile mortificare in tal modo la professione e la professionalità dell’Avvocato, non è possibile privare quindi il processo del puro contraddittorio fisico. 
È contro ogni principio di diritto oltre che essere al di fuori di qualsivoglia logica. 
L’udienza è stata e deve continuare ad essere svolta in presenza, oggi più che mai è necessario ritornare in aula. 
L’Avvocato deve poter esprimere pienamente e serenamente la propria difesa in un contraddittorio pieno e sano, secondo il principio di libertà, autonomia e indipendenza dell’Avvocato, senza alcuna limitazione imposta da note scritte sintetiche o imposte da improvvisi mal funzionamenti telematici. 
Il ruolo dell’Avvocato non può essere relegato a margine del processo in un angolo angusto, la verbalizzazione ha sempre e solamente costituito la sola testimonianza di un più complesso procedimento che trova il suo fondamento nell’oralità del contraddittorio pieno e libero, al fine di garantire lo svolgimento della funzione di garantire al cittadino l’effettività della tutela dei diritti. 
La realtà odierna più che mai raffigura un quadro in netto contrasto con i principi del Nostro Ordinamento Forense che stante la specificità della funzione difensiva e in considerazione della primaria rilevanza giuridica e sociale dei diritti, garantisce l’indipendenza e l’autonomia dell’Avvocato. 
Oggi, ci troviamo di fronte a leggi che limitano l’Avvocato e limitano la valorizzazione del merito dell’Avvocato. 
Il problema è di carattere politico e nella politica si deve trovare necessariamente la soluzione corretta del problema, ma per far ciò è necessario valorizzare l’Unione e l’Unità dell’Avvocatura, coinvolgendo non solo le Istituzioni locali e Distrettuali ma quelle Nazionali (C.N.F. ed O.C.F. in uno alle Associazioni maggiormente rappresentative) abbandonando sterili conflitti e sterili critiche interne che sono e devono restare tali, trovando una loro sintesi verso l’esterno, al fine di evitare che possano oltremodo incidere negativamente sulla già difficile situazione profilata. 
La Camera Civile di S.Maria C.V. facendosi portavoce delle lamentele, delle disfunzioni e delle limitazioni patite dai Colleghi durante questo “periodo di prova” esprime il suo fermo e deciso dissenso avverso le modalità di svolgimento telematico delle udienze, modalità che tendenzialmente potrebbero essere proposte come unica modalità futura di svolgimento del processo, e pertanto partendo dal territorio sammaritano si fa promotore dello slogan #GIUSTIZIAinAULA invitando tutti i Colleghi ad aderire alla protesta al fine di poter riappropriarsi dell’oralità del processo. 
La Camera Civile di S. Maria C.V. ritiene opportuno che la Camera Civile Nazionale in persona del suo Presidente voglia rendersi promotore di una riunione dei Presidenti di tutti i Consigli dell’Ordine, per richiamare il Governo ed il Ministro della Giustizia (ricordando loro i doveri legati alla loro funzione di Avvocati) affinché venga rafforzato il principio del contraddittorio e dell’oralità del processo nell’interesse dei cittadini per dare valore non solo all’Avvocatura, ma altresì ad una magistratura veramente libera, indipendente e non politicizzata. 
Il Presidente
Avv. Roberto Santoro