Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha intensificato i controlli nel
settore del contrasto al lavoro sommerso. Nell’ambito di tale attività, che ha interessato
aziende operanti nei più svariati settori tra cui l’edilizia, la ristorazione, il commercio e
quello manifatturiero, sono stati individuati dall’inizio dell’anno ventiquattro lavoratori non
in regola con la normativa previdenziale ed assistenziale e sono state elevate sanzioni
amministrative nei confronti di sette datori di lavoro.
Il caso più eclatante è stato quello scoperto questo fine settimana dalla Compagnia di
Caserta, nel corso degli accertamenti effettuati nei confronti di un night club finalizzati a
riscontrare la regolarità delle autorizzazioni di pubblica sicurezza ed il rispetto della
normativa in materia contributiva. Su quindici dipendenti complessivamente controllati,
tredici di loro sono risultati completamente irregolari o parzialmente in regola. Di questi,
dieci erano ragazze tra i 19 ed i 30 anni provenienti dall’Est Europa e dal Sud America,
impiegate quali “intrattenitrici di sala” o “ragazze immagine” per tenere compagnia ai
clienti.
L’esito dei riscontri effettuati dai finanzieri ha fatto scattare la segnalazione alla
Direzione Provinciale del Lavoro di Caserta per i provvedimenti di competenza, come
sancito dalla vigente normativa di settore, che prevede, tra l’altro, la sospensione delle
attività imprenditoriali dove viene impiegato personale non in regola in misura pari o
superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti all'atto del controllo.
Pesanti, quindi, le pene per il datore di lavoro, che rischia una maxi-sanzione che si
aggira su circa 60 mila euro e la chiusura del locale.
In tale ambito, la piena consapevolezza degli effetti distorsivi del “lavoro nero” spinge la
Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto anche in tale settore. Infatti, lo
sfruttamento dei lavoratori in nero, oltre a danneggiare questi ultimi, che vengono
sottopagati ed impiegati senza alcun diritto assistenziale e previdenziale, altera le regole
del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo per le aziende non in regola, a
danno dei contribuenti onesti.