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martedì 16 settembre 2014

“ATTUARE SUBITO LA LEGGE REGIONALE 5/2014, ALTRIMENTI SI RISCHIA LA LIQUIDAZIONE DEL CONSORZIO”.



Il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, ha inviato una missiva al presidente della Giunta Regionale della Campania, Stefano Caldoro, all’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano e all’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi per evidenziare “la drammatica e insostenibile condizione in cui versano i dipendenti del Cub che, ormai da diversi mesi, non percepiscono il trattamento economico ad essi dovuto con tutte le implicazioni da ciò discendenti – si legge nella lettera – in termini di crescenti tensioni sociali e possibili ripercussioni sul mantenimento dell’ordine pubblico”.

Una situazione, questa, aggravata dall’assoluta incertezza, sul piano normativo, circa le sorti dei lavoratori per effetto del reiterarsi di provvedimenti di proroga del termine previsto dalla legge 26/2010. Da qui il sollecito del presidente Zinzi a porre fine a questa condizione di prorogatio attuando la legge 5/2014, sottolineando come l’Amministrazione Provinciale possa solo svolgere una funzione sollecitatoria in quanto privata di tutte le competenze relative al ciclo integrato dei rifiuti.

“E’ preciso ed ineludibile obbligo giuridico della Regione – scrive Zinzi nella missiva inviata a Caldoro – assicurare da un lato la sollecita attuazione di quanto previsto dalla legge regionale 5/2014, con particolare riferimento alle sorti dei lavoratori del Cub, e dall’altro assicurare agli stessi tutte le possibili forme di sostegno finanziario, attraverso il ricorso agli strumenti legislativamente utilizzabili nel caso di specie, mediante l’utilizzo di fondi statali e regionali destinati, e già concretamente individuati, ovvero da destinare a tale specifica finalità”.

“In mancanza dell’adozione di atti formali che assicurino risposte pronte ed efficaci, – si legge ancora nella lettera firmata dal presidente Zinzi – non potrà che prendersi atto dell’atteggiamento di inspiegabile indifferenza serbato dalla Regione in relazione alla vicenda, con la conseguenza che si renderà necessario adottare tutti i provvedimenti finalizzati alla definitiva cessazione dell’operatività del Consorzio e all’avvio della fase propriamente liquidatoria della struttura consortile”.

Un’evenienza, questa, che sarebbe “da addebitare unicamente all’impossibilità di ricorrere a soluzioni alternative e all’assenza di interventi risolutivi da parte dei competenti livelli istituzionali”.