Nuove indagini sono in corso alla procura della repubblica di Santa maria Capua Vetere per il vice commissario di polizia Valerio Consoli originario di Sparanise . In questi giorni, infatti, sono state presentate alcune denuncie davanti al pubblico ministero di turno contro il vice commissario che avrebbe operato in modo non consono per eseguire delle indagini per eseguire degli arresti . la vicenda che rimane sotto il massimo riserbo è caratterizzata da un episodio accaduto a San Tammaro qualche anno addietro dove alcuni personaggi avrebbero accusato ingiustamente alcuni cittadini che poi sono stati anche condannati. Ma altri retroscena piccanti potrebbero venire alla luce nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto il vice commissario che prestava servizio presso il commissariato di polizia di Santa Maria Capua Vetere che oggi si trova in stato di detenzione domiciliare presso la su abitazione di Isernia dopo essersi trasferito in seguito ad un provvedimento emesso dal ministero degli interni. L’indagine su di lui scattò alla fine del 2005 inizi del 2006 , tanto è che lo stesso vicecommissario per circostanze che non furono rese note convinse della sua innocenza anche i suoi superiori , ma alla fine e dopo anni di indagini e chiusura inchieste il gip Paola Cervo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm De Renzis che lo hanno portato alla carcerazione domiciliare non facendolo passare per il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere . La vicenda giudiziaria di Consoli non è finita , ma potrebbe riservare nuove sorprese . L'indagine è partita nel 2003, quando Valerio Consoli era alla guida del commissariato di Castelvolturno, la città del litorale passata alla ribalta per la terribile scia di omicidi firmato dal latitante Giuseppe Setola che ha costellato il 2008. L'inchiesta è partita dalla denuncia di Vincenzo Schiavone, proprietario della clinica privata Pineta Grande, dove la moglie di Consoli aveva svolto per un anno il ruolo di ricercatrice. Stando a quanto denunciato dallo stesso Schiavone, tra i più importanti imprenditori della sanità campana, presidente anche della clinica 'Villa Fiorita' di Aversa. Il referente campano dell'Associazione Italiana Ospedalità Privata ha denunciato di aver subìto pressioni dall'allora dirigente del commissariato di Castelvolturno per assumere la moglie nella struttura privata con un contratto a tempo indeterminato. Da lì sono scattate indagini e che hanno spinto a trasferire Valerio Consoli prima al commissariato di Santa Maria Capua Vetere e poi a quello di Isernia, per allontanarlo dalla provincia di Terra di Lavoro. La svolta il 13 giuigno a mattina, quando il questore di Isernia Ciaramella si è presentato nella sua abitazione per consegnargli l'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari.