Chiesto il rinvio a giudizio per il governatore Antonio Bassolino, ma lui dei magistrati se ne infischia. Ieri la requisitoria davanti al gip del tribuanle di Napoli . Ne sono 28 i nomi delle persone per le quali la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sull'emergenza rifiuti in Campania. Le richieste dei pubblici ministeri Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo sono giunte dopo le notifiche delle conclusioni delle indagini preliminari. Truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture sono i reati ipotizzati dai pm a carico, tra gli altri, del governatore della Campania ed ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti. Tra gli altri sono indagati anche Piergiorgio Romiti e Paolo Romiti (Impregilo, gestiva l'appalto dello smaltimento dei rifiuti); l'ex vicecommissario, Raffaele Vanoli, l'ex subcommissario Giulio Facchi, gli amministratori delegati di Fibe e Fisia, Armando Cattaneo e Roberto Ferraris. I pm della Procura di Napoli Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo hanno depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei vertici dell'Impregilo, Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania, del presidente della Giunta regionale campana Antonio Bassolino e di altri 23 indagati nella indagine su presunte irregolarita' nello smaltimento dei rifiuti in Campania. L'inchiesta della procura partenopea ha gia' portato il 26 giugno scorso a un provvedimento cautelare da parte del gip Rossana Saraceno di sequestro preventivo di somme per 750 milioni alle societa' del gruppo Impregilo - sequestro confermato dal Riesame e di interdizione alle societa' di contrattare per un anno con la pubblica amministrazione nel settore rifiuti, interdizione sulla quale il tribunale della liberta' deve ancora pronunciarsi dopo il ricorso dei legali del gruppo