S. MARIA C. V. - Si profila un rischio commissariamento per il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, a causa del numero legale venuto meno per l’assenza volontaria di sette consiglieri del gruppo Dignità Forense che chiedono le dimissioni del presidente Adolfo Russo, criticandone la gestione. I «maginifici 7» (gli avvocati e consiglieri Emilia Borgia, Gianmarco Carozza, Marisa De Quattro, Tiziana Ferrara, Ottavio Pannone, Giuseppe Merola ed Ugo Verrillo) si dicono «coerenti nell’iniziativa in linea con il dissenso denunciato fino a oggi». Oggi, la loro mancata partecipazione ha fatto saltare la prima convocazione del Consiglio, ma il presidente Adolfo Russo ha già convocato la seconda assise per domani. Alle loro rimostranze, Russo risponde così: «Ci chiedono di dimetterci ma, mi domando, a questo punto perché non si dimettono loro? Probabilmente per non assumersi le responsabilità e tutte le conseguenze che ne deriverebbero per l’intero Consiglio e l’avvocatura». Nei giorni scorsi si erano dimesse tre importanti figure del Consiglio: il vicepresidente, la responsabile della formazione e il tesoriere (gli avvocati Iaselli, Puoti e Palmirani).