Meno male che non c'è più Alfonso Bonafede alias fo fo il dj perchè effettivamente non si può morire e non si deve morire di covid perchè altrimenti lo stato dovrebbe elargire in caso di morte secondo la corte di Strasburgo molti centinaia di migliaia di euro .
Ci è gunta sulla nostra email questa lettera della figlia di Domenico Pisani di 56 anni di Caserta, ve la proponiamo cosi come è .
Salve, mi chiamo Pisani
Annamaria, vi scrivo perché mio padre Pisani Domenico,attualmente agli AA.DD. È
detenuto da 12 anni e mezzo, per reati di droga. Durante la sua
detenzione è stato ristretto prima presso il carcere circondariale
di Bellizzi Irpino,e poi dal 2018 trasferito a Poggioreale. Mio padre è affetto da diabete mellito in
trattamento insulinico,in fase metabolica, cioè scompensato.Durante una
giornata normale di detenzione , mio padre ha iniziato a stare male fino ad
entrare in coma, per 2/3 giorni e dopo circa un mese e mezzo gli è
stato amputato l’anulare del piede destro. Fino a quando non è stato trasferito
nel dicembre 2019 presso l’infermeria del carcere di Poggioreale. Ricoverato al
SAI, dove oltre ai prelievi e alla visita al cuore non ha ricevuto nessun
altra cura. Durante tale periodo mio padre è entrato in coma,ha avuto un blocco
renale e attualmente tale patologia si trova al terzo stadio, un blocco
polmonare respiratorio causato da bronchite.Visite sanitarie esterne
mai autorizziate , così come le infiltrazione agli occhi a causa del
diabete. Da quando si trova a Poggioreale queste cure non sono mai
state somministrate.Abbiamo fatto richiesta per gli arresti
domiciliari all’inizio dell’anno 2020 ma ci sono stati rifiutati
perché il giudice ritiene che presso le strutture carcerarie mio padre può
essere curato in maniera idonea.In questo periodo di Covid-19,sono
stati gli stessi sanitari del carcere che hanno presentato richiesta
di arresti domiciliari perché secondo il loro parere mio padre era
in pericolo di vita,perché come tutti sanno il COVID-19 è rischioso e colpisce
soprattutto chi è gia affetto da patologie gravi ed importanti.Con questa mia
lettera vorrei sollecitare sia il Garante dei detenuti che
il Giudice Dottoressa Elvira Castelluccio ,affinché i detenuti
affetti da problemi sanitari come Domenico Pisani,siano trattati e curati in
maniera adeguata. Nel mio caso,mio padre ha sbagliato e deve pagare
per i suoi errori,nessuno dice il contrario,ma a cinquantasei anni gli mancano
se tutto va male otto anni e mezzo per terminare la condanna. Questo però deve
avvenire in modo dignitoso ed umano, così come avviene presso la struttura
carceraria di Avellino, ma non presso quella di Poggioreale,dove ci
sono cinque detenuti in una stanza, dove in molti sono positivi al
Covid-19,all’interno di tanti reparti, come è accaduto nel reparto di
detenzione di Pisani denominato “Livorno”.Noi familiari
abbiamo paura che possa accadere qualcosa di irreparabile.Voglio sperare
che il mio scritto possa giungere anche al Signor Giudice Castelluccio ed a
tutte quelle persone che si occupano dei problemi sanitari e non,legati alle
problematiche del mondo carcerario,affinché tali situazioni non debbano più
verificarsi .Annamaria pisani.