Nella giornata odierna, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli ha
sequestrato un patrimonio illecito del valore complessivo di oltre 15 milioni di euro
riconducibile a Nicola SCHIAVONE, classe ’79, primogenito del boss Francesco (detto
“Sandokan”).
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere
su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e ha riguardato 11 società, 10
fabbricati, 16 automezzi nonchè numerosi rapporti bancari e polizze vita.
Il destinatario della misura di prevenzione patrimoniale, che dopo l’arresto del padre aveva
ereditato la leadership in una delle più pericolose fazioni del clan dei “Casalesi”, è stato
tratto in arresto il 15 giugno 2010 e attualmente si trova recluso presso la casa
circondariale de L’Aquila, sottoposto al regime di carcere duro del “41-bis”. Lo stesso è
stato in passato colpito da numerosi provvedimenti di carattere giudiziario che lo vedono
coinvolto in plurimi omicidi, estorsioni, intestazioni fittizie di beni e in tutta una serie di altri
reati connotati dal carattere associativo di stampo camorristico.
Il G.I.C.O. di Napoli, valorizzando l’enorme mole di risultanze investigative acquisite nel
corso degli anni e sviluppando le correlate indagini di natura economico-patrimoniale, è
riuscito ad individuare uno degli imprenditori più vicini e fedeli al figlio di “Sandokan”, tale
Nicola Pirozzi, anch’egli classe ’79.
In particolare, secondo quanto emerso dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di
giustizia, si tratta di una vera e propria longa manus di SCHIAVONE Nicola, essendo
deputato, tra l’altro, ad effettuare investimenti direttamente per conto di quest’ultimo, in
una serie di attività commerciali, anche mediante il ricorso all’intestazione a terzi soggetti o
propri familiari.
Tra le attività commerciali in questione, sono state sequestrate:
- un grande deposito di materiali edili sito in Trentola Ducenta (CE);
- un punto scommesse SNAI, sito a Teverola (CE);
- un negozio di calzature ubicato all’interno del noto centro commerciale “Medì” di
Teverola (CE).
Nel contempo, è stata interessata dal provvedimento di sequestro la lussuosissima dimora
dello stesso Nicola SCHIAVONE, ubicata al centro di Casal di Principe (CE), a pochi metri
dalla casa comunale, che già nel 2012 era stata sottoposta a vincolo cautelare nell’ambito
di uno dei tanti procedimenti penali a carico del medesimo.