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venerdì 4 marzo 2016

CAMORRA IN PROVINCIA DI CASERTA - ORDINANZA DEL GIP DI NAPOLI RICHIESTA DALLA DDA DI NAPOLI 3 ARRESTI

L’ordinanza eseguita dai Carabinieri di Sessa Aurunca è stata emessa dal GIP Anita POLITO, mentre l’attività d’Indagine è stata coordinata dai seguenti Magistrati della DDA di Napoli: Procuratore Capo dott. Giovanni Colangelo, Procuratore Aggiunto dott. Giuseppe BORRELLI, dai sostituti Procuratori dott. Catello MARESCA e dott. Alessandro D’ALESSIO  

In data 4 marzo 2016, nelle province di Caserta, Avellino, L’Aquila e Oristano, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sessa Aurunca hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare in carcere, emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su conforme richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 soggetti (3 dei quali gia detenuti per altra causa) indagati per il reato di associazione di tipo mafioso.
Il provvedimento recepisce gli esiti di un’articolata attività d’indagine, condotta tra il mese di novembre 2011 ed aprile 2014, in merito alle attività criminose poste in essere da soggetti appartenenti al clan camorristico degli ESPOSITO cd. "Muzzoni", storicamente operante sui territori di Sessa Aurunca, Cellole e Baia Domizia e la cui esistenza é attestata dalla sentenza di condanna emessa il 26.05.1998 della Corte di Appello di Napoli che riconosce il ruolo di capo clan ad ESPOSITO Mario che costituì un’organizzazione di tipo familiare in quanto `composta dai parenti pin stretti e dagli amici più fidati dell’ESPOSITO.
Nella circostanza, a seguito di un atto intimidatorio commesso da alcuni sodali con l’uti1izzo di armi da sparo nei confronti di un commerciante della zona, le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sessa Aurunca, sotto la direzione dei Magistrati della DDA di Napoli, consentirono di individuare gli esecutori materiali dell’attentato a seguito del quale uno dei responsabili decideva, di li a poco, di collaborate con la giustizia. Nel corso delle successive indagini vermero rinvenute e sequestrate le armi utilizzate dal gruppo anche per la commissione di altri atti intimidatori.
Gli spunti offerti dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e le ulteriori attività investigative, consistite in attività tecniche di intercettazione, servizi di OCP e riscontri, hanno consentito di confermare l’ipotesi accusatoria circa l’operatività sino ai giorni nostri della consorteria criminale degli ESPOSITO dedita principalmente alla commissione di attività estorsive.
Come riportato dal GIP nel provvedimento cautelare, le indagini hanno permesso diappurare:
- l’esistenza di un’associazione armata di tipo mafioso riconducibile al clan camorristico degli ESPOSITO, cd. “Muzz0ni”;
— la commissione di 13 estorsioni, perpetrate con il metodo mafioso nei c0n&0nti di imprenditori e commercianti della zona, finalizzate alla riscossione della cd. tangente 0 "regal0 per il clan" e al controllo delle attività commerciali
- il favoreggiamento della latitanza di due esponenti `di vertice del clan ricercati per l ‘ omicidio, per associazione di tipo mafioso ed estorsione
- la commissione di una serie di atti intimidatori realizzati attraverso l’utilizz0 di armi da spam e mediante atti incendiari nei confronti di attività commerciali ed abitazioni private.
Nelle dinamiche criminali ricostruite dagli inquirenti e emersa chiaramente la struttura organizzativa del clan che, come detto, e di tipo familistico essendo quasi tutti gli esponenti legati da stretti vincoli di sangue. All’intem0 del sodalizio erano ben definiti  i ruoli ed i compiti assegnati agli affiliati, come ad esempio la custodia degli elenchi dei soggetti taglieggiati e l’affidamento della gestione della cassa per il sostentamento alle famiglie degli affiliati reclusi.