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venerdì 5 giugno 2015

LA GUARDIA DI FINANZA E LA PROCURA DI NAPOLI ARRESTANO UN NOTAIO DI NAPOLI


ln data odierna militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno notificato al notaio napoletano Claudio De Vivo un provvedimento cautelare del  divieto di svolgimento della professione notarile e delle attività ad essa inerenti, emesso dal G.l.P. del Tribunale di Napoli.
A seguito di complesse indagini, coordinate dalla Procura della repubblica dl Napoli — Sezione reati contro Ia Pubb/ica Amministrazione, delegate al Nucleo di Polizia Tributaria — Gruppo Tutela Spesa Pubblica - della Guardia di Finanza, si e compiutamente ricostruita una nutrita serie di illeciti consumati negll scorsi anni dal notaio De Vivo, il quale, nell'esercizio delle sue funzioni di pubblico ufficiale, ometteva di versare all‘erario, nel tempi dovutl, Ie somme corrispostegli dai clienti a titolo di imposta per la registrazione degli atti innanzi a lui formati.
Nel corso del periodo investigato, ovvero gli anni 2012-2014, il notaio, avendone Ia disponibilita, in ragione della sua funzione di pubblico ufficiale, si é indebitamente appropriato di cospicue somme di denaro spettanti al|'Erario, sino a raggiungere un picco massimo di oltre mezzo milione di Euro, con cio integrando Ia fattispecie di reato di cul aII’art. 314 c.p. (peculato).
Secondo Ie risultanze investigative, e tra l’a|tro emerso che il De Vivo ha impiegato una cospicua parte del denaro versato dai clienti a titolo di imposta sugli atti da lui rogati (che   per legge andrebbero versati agli uffici finanziari entro 30 gg. dalla registrazione deII'atto) per finalità personali, qualiz pagamento di canoni di leasing relativi ad imbarcazioni ed autovetture, acquisti di beni di lusso tramite carte di credito, esportazione di denaro a||’estero.

In particolare, dagli accertamenti bancari e emersa Ia disponibilita, da parte del notaio, di numerosi conti correnti ed una assoluta confusione tra il patrimonio personale e le somme riscosse a titolo d’imp0sta nell’esercizio de||’attivita professionale; tale confusione ha reso possibile che somme destinate originariamente aI|‘erario venissero illecitamente utilizzate per fini personali.