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mercoledì 11 marzo 2015

PD CASERTANO - ANCORA POLEMICHE PRIMA DELLA VENUTA DI DE LUCA A CASERTA

“E’ arrivato il momento di giocare a carte scoperte, di smetterla con gli impegni presi la sera e disdetti la mattina. E’ ora che chi ha a cuore il futuro e la forza del Partito Democratico casertano si assuma le proprie responsabilità per superare lo stallo sulla nomina degli organismi dirigenti”. Il segretario provinciale del Partito Democratico di Caserta Raffaele Vitale rinnova l’appello ai democratici casertani per giungere ad un accordo condiviso sulla gestione del partito alla vigilia delle elezioni regionali. “Tutti sanno - aggiunge Vitale - che la discussione sugli organigrammi non mi appassiona e che preferisco dibattere dei grandi temi, quelli che interessano i cittadini. Purtroppo, però, il partito casertano è stato trascinato in queste sabbie mobili e, nonostante tutti a parole, si dicano disponibili a voltare pagina, fino ad oggi non si è riusciti a trovare una sintesi. Tutte le soluzioni che abbiamo proposto sono state respinte, quasi come se si cercassero pretesti per non uscire dall’attuale fase di stallo. Abbiamo, perciò, inviato una missiva al segretario regionale Assunta Tartaglione e al candidato a governatore Vincenzo De Luca per informarli della situazione attuale e perché possano rendersi direttamente conto dell’evoluzione di questo surreale dibattito”. “Se avessimo impostato il dibattito sulle caselle da occupare per tutelare posizioni personali avrei già provveduto a nominare la segreteria ma abbiamo scelto di aprire una fase nuova puntando a rafforzare il partito per cercare di far contare di più Caserta in Campania. Volendo esser ancor più esplicito dico che il tema non è far pace con l’area che ha come riferimento Caputo ma unire i territori. E’ su questa linea che vogliamo costruire un accordo politico e non certo sulle percentuali o sul nome di chi debba andare a occupare una determinata casella. Questo modo di ragionare lo lascio ad altri, quelli che indossano i panni del mediatore ma poi navigano sottotraccia per paralizzare il confronto”.