Forzando la mia caratteriale ritrosia alla ribalta mediatica,
per la seconda volta, in pochi mesi, sento la necessità di intervenire questa
volta spinta non solo per l’affetto più che per l’amicizia che mi legano a
Giovanni De Rosa ma soprattutto per la gravità delle osservazioni di Giovanni
Campochiaro in merito alla “singolare”
presenza del cittadino Giovanni De Rosa alla quarta commissione consiliare.
Lungi da me voler dare eccessivo peso alle simpatiche
provocazioni di Giovanni Campochiaro, al quale non devo certamente
ricordare che nello stesso periodo in
cui Giovanni De Rosa frequentava
assiduamente la segreteria della DC di Santa Maria Capua Vetere (di cui Nicola
Di Muro, mio padre, era segretario) non solo la segreteria ma anche e
soprattutto l’abitazione privata del segretario della DC, con la stessa assiduità, erano visitate dal
padre di Giovanni Campochiaro, essendo le nostre due famiglie legate da sincera
stima e affetto al di là e prima della comunanza partitica (tanto che mio padre
è stato compare di prime nozze di
Giovanni Campochiaro)
Credo sia superfluo ricordare a Giovanni che proprio per
questa strettissima amicizia mio padre veniva accusato dagli ambientalisti di
tutelare, a dispetto della salute pubblica, la conceria della famiglia
Campochiaro
Ricordo che, all’epoca in cui frequentavo il liceo, vi fu una
professoressa, in particolare, che in occasione di una manifestazione
organizzata dal movimento giovanile della dc, spinse i ragazzi delle sue classi
a partecipare proprio con dei cartelli contro la conceria e contro mio padre,
reo di non intervenire per farla chiudere e accusando mio padre di essere uno
“yes man” della famiglia Campochiaro.
Lasciando perdere le inutili divagazioni del passato voglio
porre invece la giusta luce sulla gravità delle lamentele odierne di Giovanni
Campochiaro, il quale, in primis, si scandalizza del fatto che un cittadino sia
presente ai lavori delle commissioni consiliari, dimenticando che le
commissioni, al pari dei consigli comunali sono attività che devono
essere pubbliche ai sensi dell’art. 38 comma 7 del Testo Unico degli
Enti Pubblici.
Devo ammettere che appena ho letto le dichiarazioni pubbliche
del consigliere Campochiaro ne avevo solo sorriso fino a che non ho scoperto
che, in realtà, nel Comune di Santa Maria Capua Vetere i Consiglieri ritengono
di far parte delle massonerie e di dover sfuggire al controllo dei cittadini
visto che nel regolamento comunale, approvato, ovviamente, dal Consiglio
Comunale , in lampante violazione del TUEL e del Principio di trasparenza, che
deve informare l’intera attività amministrativa, vi è scritto che le “Commissioni consiliari sono segrete”
Devo dire che Giovanni Campochiaro mi ha profondamente delusa
in quanto, in qualità di consigliere di opposizione e attento conoscitore dei
regolamenti comunali, da lui mi sarei aspettata più che attacchi al cittadino e
amico comune Giovanni De Rosa una presa di coscienza dell’illegittimità della
segretezza delle commissioni consiliari prevista nel regolamento comunale.
Dalla lettura del Tuel il cui art 38 commi 6 e 7 che così
recitano “6. Quando lo statuto lo preveda, il consiglio si avvale di commissioni
costituite nel proprio seno con criterio proporzionale. Il regolamento determina
i poteri delle commissioni e ne disciplina l'organizzazione e le forme di
pubblicità dei lavori. 7. Le sedute
del consiglio e delle commissioni sono pubbliche salvi i casi previsti dal
regolamento e, nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, si tengono
preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei
partecipanti” si può comprendere
senza alcun altra possibile e/o diversa interpretazione non solo che le sedute delle
commissioni consiliari devono essere pubbliche, restando la segretezza relegata
a casi eccezionali che devono essere precisamente esplicitati nel regolamento,
ma che il regolamento deve disciplinare oltre ai poteri di queste anche la
pubblicità dei lavori con la conseguenza che non solo andrebbero pubblicizzati
gli orari e i giorni in cui vengono tenute le singole commissioni consiliari in
modo da dare la possibilità ai cittadini interessati di presenziarvi ma vanno
altresì pubblicati sull’albo pretorio tutti verbali delle commissioni, alla
pari delle delibere consiliari e delle delibere di Giunta.
Colgo, quindi l’occasione di queste esternazioni, per
invitare sia il consigliere Campochiaro sia l’intero Consiglio comunale ad
intervenire, con urgenza, ad emendare e correggere il regolamento.
Anzi, sono convinta, che, ancor prima delle modifiche che
sicuramente saranno apportate al Regolamento, i Presidenti e i componenti delle
singole Commissioni saranno più che pronti a rispettare, spontaneamente, l’art
38 del TUEL anche in considerazione della trasparenza della loro attività in seno agli organi istituzionali di cui
fanno parte.
Prima di ringraziare Giovanni Campochiaro per aver posto
l’attenzione su un aspetto importantissimo della partecipazione attiva dei
cittadini alla politica locale e ai processi decisionali degli organi politici
mi preme ricordare che Giovanni De rosa è anche consulente del sindaco a titolo
gratuito e, quindi, forse, qualche motivo, probabilmente, per frequentare gli
uffici comunali potrebbe anche averlo.
Mi sembra di ricordare, in particolare, che Giovanni De Rosa
è stato nominato consulente del sindaco per dare il proprio contributo in merito a settori ben
definiti tra i quali “le necessità da
fronteggiare inerenti il decoro urbano, lo stato delle strade e dei servizi”
A Campochiaro, in conclusione, vorrei dire che posso
comprendere lo stupore del neo Comandante dei Vigili urbani nell’apprendere che
stava partecipando ad una riunione segreta e non ad una commissione consiliare,
cosa che deve aver trovato oltremodo strana se, come sicuramente sarà, conosce
il Tuel e già detta conoscenza depone in
suo favore e dovrebbe, comunque, tranquillizzarci sulle possibili ingerenze esterne
nelle decisioni che dovrà assumere.
Ovviamente sta ai dirigenti dei singoli settori sapere quali
sono i limiti invalicabili tra potere gestorio e potere politico e agire di
conseguenza.
E, ciò, non solo nei confronti dei consulenti del sindaco ma
anche nei confronti dei consiglieri comunali di maggioranza e/o di opposizione
che hanno o avevano la tendenza a frequentare assiduamente sia il Comando dei
vigili urbani che gli altri settori
amministrativi.
Nunzia
Di Muro