Stamane, presso la Fest – Fondazione
Elio Sticco di Santa Maria Capua Vetere, si è “ perpetrata” la presa di possesso
dei locali della stessa, a seguito di un
discutibile provvedimento giudiziario,
reso peraltro senza la specificazione delle modalità di attuazione . L’azione
posta in essere dall’attuale Consiglio dell’ordine degli avvocati e dei
personaggi eletti dal Consiglio stesso, quali consiglieri di amministrazione della Fest, rappresenta un evidente atto di
arroganza e di squallore professionale .
L’avvocatura sammaritana, per sua
tradizione, si è sempre contraddistinta per il suo garbo, l’educazione, la
professionalità e il rispetto sta gli appartenenti.
Alla polemica e all’affronto
personale si è sempre preferito il dialogo, il confronto costruttivo e l’impegno
comune , teso alla soluzione dei problemi ed al raggiungimento di obiettivi in
favore della classe forense.
Il Presidente uscente Elio Sticco, i suoi Consiglieri,
così come tutti i Presidenti dei Consigli che si sono avvicendati nella storia
dell’Ordine forense hanno sempre affrontato le problematiche dell’Avvocatura in modo leale, disponibile e schietto, senza mai porre in essere
atteggiamenti di persecuzione personale o tentativi di epurazione nei confronti di colleghi che pure
manifestavano eventuale dissenso nei confronti di chi rappresentava l’istituzione
forense.
Oggi, invece, si assiste ad una
degradante caduta di stile e, dispiace evidenziarlo, ad una gestione dell’Ordine
che poco o nulla hanno a che vedere con i problemi e, soprattutto, con le
aspettative delle migliaia di avvocati iscritti.
L’attuale Consiglio dell’Ordine,
eletto tra i candidati di una lista contraddistinta con il nome suggestivo “Avvocati per il Cambiamento”, aveva
presentato un programma elettorale di diversi punti con i quali si riteneva di
porre in essere una serie di iniziative finalizzate, per l’appunto, al
cambiamento di sistemi di gestione, di uomini, nonché alla risoluzione delle
problematiche che , al loro dire, affliggevano l’Avvocatura Sammaritana .
Con estremo rammarico, però ,
bisogna registrare senza timore di essere smentiti che, ai proclami elettorali,
non sono seguite le azioni promesse, limitandosi il Consiglio ad una continua sgradevole
e inutile opera di distruzione di tutto quanto era stato tangibilmente ben
realizzato dalla presidenza Sticco.
Ed oggi l’ennesimo atto personale
contro l’ex presidente e, soprattutto contro gli avvocati, in particolare i più
giovani : la distruzione della Fest (invidiata da tutti gli altri Consigli
Forensi d’Italia).
Intanto, gli avvocati continuano
a patire difficoltà gravi ed evidenti, nell’espletamento della loro attività
presso gli Uffici e le sedi giudiziarie, nonché nei rapporti con i rappresentati
forense attuale i quali, più che per l’azione e l’impegno costruttivo, si sono
contraddistinti per le cravatte griffate e le scollature mozzafiato.
Con l’aggiunta di una non perfetta
armonia nel consiglio, tanto è che un consigliere ha rassegnato le sue
dimissioni per dissensi misteriosi.
La classe forense chiede ben altro, prende
atto dei continui flop dell’attuale Consiglio e non attende altro che il
ritorno al voto, al fine di concretizzare un cambiamento vero che, da più parti viene affermato, consiste nel
ritorno al passato.