Nel pomeriggio di ieri,
personale della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal V.Q.A. Alessandro TOCCO,
e della Sezione distaccata di Casal di Principe, diretta dal V.Q.A. Mario GRASSIA,
ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio
del G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione
Distrettuale Antimafia di Napoli, Sost. Proc. Dr. Alessandro D’ALESSIO, in
relazione al reato di tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa,
nei confronti dei pregiudicati:
1. PACIFICO Dionigi, nato a Casal di Principe (CE) il 07.10.1962,
res. in Casal di Principe (CE), detenuto;
2. BIANCHI Luigi, nato ad Aversa (CE) il 19.02.1987, res.
a Frignano (CE), detenuto;
3. BASCO Giuseppe, nato a Casal di Principe (CE) il 12.04.1978,
res. in San Cipriano d’Aversa (CE), detenuto.
Per i medesimi fatti, i primi
due erano già stati arrestati dalla Squadra Mobile il 5 settembre scorso in
esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Procura Antimafia partenopea,
mentre BASCO Giuseppe risultò solo indagato in quanto già detenuto, essendo
stato arrestato in precedenza dalla stessa Squadra Mobile per un diverso
tentativo di estorsione.
In sede di convalida della
misura pre-cautelare, il G.I.P. del Tribunale di S. Maria C. V. (CE) si
dichiarava funzionalmente incompetente, attesa la metodologia mafiosa delle
condotte criminose, rimettendo gli atti alla Procura Antimafia che reiterava la
richiesta di misura cautelare in carcere al G.I.P. di Napoli che la accoglieva
integralmente, estendendola la citato BASCO Giuseppe.
In particolare, le indagini
avevano svelato il tentativo di estorsione posto in essere dagli arrestati in
danno di due imprenditori, padre e figlio, titolari di una società di
costruzioni edili impegnata nella realizzazione di 90 alloggi di edilizia a
canone sostenibile in Cancello e Arnone (CE). Secondo quanto appurato, PACIFICO
Dionigi, presentandosi a nome del clan dei CASALESI-gruppo
BIDOGNETTI, rivolgeva ai citati
imprenditori, titolari anche di un caseificio, la richiesta di una imprecisata
somma di denaro da destinare ai bisogni dei carcerati dell’organizzazione
camorrista.
Nonostante l’iniziale rifiuto
delle vittime, che avevano eccepito che il complesso immobiliare non era stato
ancora realizzato e, quindi, che nessun appartamento era stato ancora venduto,
PACIFICO Dionigi, accompagnato da BIANCHI Giuseppe e da BASCO Giuseppe, tra
luglio ed agosto scorsi, aveva insistito nella pretesa del pagamento del pizzo,
in coincidenza della canonica scadenza di ferragosto.
I poliziotti, anche
attraverso servizi di intercettazione ambientale, ricostruivano nei dettagli le
fasi dell’attività delittuosa, dalla spasmodica ricerca delle vittime, ai
sopralluoghi presso la loro azienda, oltre che rilevare la protervia
manifestata dagli affiliati.
Tra i destinatari spicca la
figura di PACIFICO Dionigi, che negli ultimi tempi aveva assunto la guida della
fazione BIDOGNETTI, gestendone in
particolare le attività estorsive sul territorio. Lo stesso annovera gravi
precedenti per tentato omicidio, delitti inerenti le armi ed altri reati
associativi e risulta condannato nell’ambito del processo c.d. Spartacus e, inoltre, é legato da vicoli
familiari al boss DE FALCO Nunzio, attualmente detenuto, i cui fratelli Vincenzo
e Giuseppe, negli anni ’90, furono assassinati nel corso della sanguinosa faida
con il gruppo vincente SCHIAVONE-BIDOGNETTI.