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mercoledì 13 agosto 2014

OPERAZIONE “PIQUADRO” LA GUARDIA DI FINANZA DI CASERTA DENUNCIA UN FALSO CIECO CHE GUIDAVA REGOLARMENTE IL PROPRIO CICLOMOTORE.

Per oltre quindici anni ha percepito un trattamento pensionistico per la sua condizione di
“cecità assoluta”, ma era tutto falso e l’uomo conduceva una vita più che normale. Con
queste accuse i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Mondragone hanno
deferito all’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere un falso invalido residente in
Mondragone, S.E. di anni 61, che dal 1999 ha percepito la pensione di invalidità e
indennità di accompagnamento per oltre 168 mila euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria
Capua Vetere, sono state condotte mediante preliminari accertamenti sviluppati attraverso
un accurato raffronto dei dati forniti dall’I.N.P.S. con quelli contenuti negli archivi di polizia,
che hanno consentito ai Finanzieri di scoprire che il Sig. S.E. era regolarmente titolare di
patente di guida, condizione questa apparentemente in contrasto con il dichiarato stato di
invalido per cecità assoluta.
Gli ulteriori approfondimenti delle indagini, eseguite mediante pedinamenti, appostamenti,
fotografie e videoriprese, hanno consentito di accertare che il soggetto era solito spostarsi
per la città alla guida del proprio ciclomotore, in modo da potersi recare ovunque, da solo,
senza bastone bianco e senza cane d’accompagnamento o altro mezzo idoneo alla
deambulazione.
Ed è proprio in due di queste circostanze che le Fiamme Gialle hanno fermato il falso
cieco: la prima in occasione di un servizio di controllo del territorio, elevando allo stesso
persino un verbale di contestazione per violazione al codice della strada e la seconda nel
corso di un’attività finalizzata alla corretta emissione dei documenti fiscali durante una
sagra della mozzarella, dove S.E. fu identificato allorquando, in totale autosufficienza e in
orario notturno, era intento all’acquisto di frutta secca presso un venditore ambulante.
Le prove acquisite dagli investigatori, soprattutto attraverso le videoriprese, hanno
consentito di accertare in maniera inequivocabile come, sebbene per il sistema sanitario
fosse un cieco assoluto, S.E. in realtà ci vedesse piuttosto bene, tanto da non aver
neppure bisogno degli occhiali da vista.
I reati ipotizzati a carico del finto non vedente sono la truffa aggravata ai danni dell’I.N.P.S.
ed il falso ideologico.