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mercoledì 2 luglio 2014

MADDALONI - Il prof. Vigliotti plaude a al Comune di Arienzo per la presenza di Eugenio Bennato, cantautore che promuove la storia del Sud, presto a Maddaloni

MADDALONI (Caserta) - In questi giorni è intervenuto il prof. Michele Vigliotti, Rettore del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni, nonché reggente del Liceo Scientifico “Nino Cortese” sempre di Maddaloni. Sia nella sua veste di Preside e Rettore del Convitto e Liceo Classico (Europeo) “Giordano Bruno” che di Preside del Liceo “ Nino Cortese” è stata incessante nel corso dell’anno scolastico appena concluso l’attività di indagine e critica storica alle vicende storiche del “Sud Italia”.
Convegni ed appuntamenti di approfondimento sono stati, infatti, periodicamentMADDALONIe proposti.
Su questa scia, a seguito di un evento d’intrattenimento nel comune di Arienzo (CE), il prof. Vigliotti ha dichiarato : “Voglio rivolgere una  meritata lode all’intera città di Arienzo che, nell’ambito della sua festa cittadina ha ospitato Eugenio Bennato, lo strabiliante cantautore che attraverso le sue canzoni cerca di riscattare la storia del Sud, da sempre stravolta dai pennivendoli al servizio dei Savoia e dei leghisti”.
Lo stesso prof. Vigliotti ha poi meglio espresso le motivazioni del suo apprezzamento: “ Eugenio Bennato, che ha ripreso i ritmi della taranta, un ballo antichissimo ricco di significati religiosi ancestrali, è soprattutto il cantore della saga dei briganti, gli orgogliosi ed eroici partigiani che si opposero alla colonizzazione del Sud da parte dei piemontesi del massone Cavour e della sua longa manus Garibaldi. Sostenuti dagli anticattolici inglesi che volevano eliminare la potenza marinara borbonica nel Mediterraneo, i piemontesi inviarono qui Garibaldi, che promise riforme agrarie e la terra ai braccianti, ma aveva in serbo per loro solo quattro pallottole nella schiena come Bixio fece con i rivoltosi di Bronte”.
Il Rettore del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni, così prosegue il suo contributo storiografico: “Quando fu chiaro che l’infame Garibaldi non aveva nessun potere, che le terre le vendevano ai padroni di sempre, che i possedimenti della chiesa e dei Comuni venivano alienati ai latifondisti agrari, quando le tasse sommersero una economia già debole, e i giovani furono costretti alla coscrizione obbligatoria, il Sud insorse.
Migliaia di braccianti e ex soldati borbonici imbracciarono le armi e contrastarono duramente e spesso vittoriosamente l’esercito invasore. Cialdini, la jena, rispose facendo incendiare e distruggere Casalduni e Pontelandolfo, più di 1200 morti! Peggio delle SS nel 43-45: si parla oggi di 70.000 fucilati, impiccati e morti in combattimento. Il capitano Nicola Summa, luogotenente del capo dei briganti lucani, fu l’anima della resistenza: bello come un angelo vendicatore, sempre in prima fila, era l’incubo di Guardie Nazionali, soldati savoiardi, pubblica sicurezza.
Poterono ucciderlo solo a tradimento, sparandogli alle spalle”.
Il prof. Vigliotti, dando modo di conoscere la discografia dell’artista esibitosi continua dicendo: “In Ninco Nanco Eugenio Bennato ha voluto celebrare un eroe della Resistenza Meridionale, un bracciante che impugnò le armi per difendere la sua terra, la sua fede, il suo re”.
A seguire il reggente del Liceo “Nino Cortese” di Maddaloni, fa una amara considerazione: “Negli USA i soldati ribelli che difesero la bandiera della Confederazione, sono ancora oggi venerati e celebrati. Da noi le strade sono piene di nomi e statue di illustri sconosciuti nemici del Sud, Bixio, Cosenz, Medici, Nullo…”.

In chiusura del suo intervento il prof. Vigliotti, avanza prima una richiesta al comune di Arienzo: “Chiedo però agli amministratori di Arienzo di compiere ancora un passo: dedicare una strada a Nicola Summa, capobrigante morto perché il Sud non facesse la fine di una colonia”; e poi svela una anteprima: “Io ho già invitato Eugenio Bennato a parlare e cantare dinanzi ai miei giovani allievi dei licei di Maddaloni, coi quali già in quest’anno abbiamo affrontato la storiografia gaglioffa e mentitrice sulla nostra storia dei popoli meridionali”.