«Oltre
120mila malati di tumore, ogni anno,
partono da Campania, Calabria ed Abruzzo per curarsi fuori regione. Uno
strazio per persone che sono già in sofferenza, un danno per le casse della
sanità pubblica». Nicola Caputo,
consigliere regionale del Pd in Campania e candidato alle elezioni europee commenta
i dati resi noti dalle associazioni di volontario nel corso della giornata
nazionale del malato oncologico: «Queste
migrazionicostano quasi due miliardi di euro l'anno in tutta Italia e sono
causate da liste d'attesa lunghissime, che, per la chirurgia oncologica
raggiungono i 60 giorni, ma anche la mancanza di alcuni dispositivi come gli
acceleratori lineari necessari per la radioterapia. «La verità - aggiunge Nicola Caputo - è che non si può
gestire la sanità con un commissariamento ad oltranza, come quello di Stefano Caldoro in Campania. Bisogna
affidare questo compito a persone capaci di garantire livelli qualitativi
uguali a quelli del resto d'Italia». La situazione difficile dal punto di vista
dei servizi è stata confermata da una ricerca del Censis, contenuta nel
rapporto, sui malati di tumore al colon, uno dei 'big killer'. La qualità della
vita è risultata buona per il 42% dei pazienti, ma solo il 9% ha dei servizi di
riabilitazione considerati sufficienti. «In Campania si sta lavorando da anni
alla chiusura degli ospedali, ma
quelle strutture non devono essere perse - ha aggiunto Caputo-. Si lavori sulle
specializzazioni dei reparti,
soprattutto in territorio delicati come quello della Terra dei Fuochi, affinché i cittadini possano avere servizi simili a quelli del resto d'Europa. Anche questo vuole dire cultura europea».