Dopo la presentazione in prima nazionale al Salone Internazionale del Libro di Torino con Dacia Maraini,
domani giovedì 15 Maggio alle ore 18.15 presso la Biblioteca del Seminario a Casertaverrà presentato
Intervengono alcune delle autrici delle lettere: suor Rita Giaretta della Comunità Casa Ruth, Daniela Esposito, Radegonde Niziyumana, Titti Malorni, Carmela Caiola. ModeraSergio Tanzarella. Sarà presente lautore della prefazione del volume Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta.
Caro Francesco 25 donne scrivono al Papa raccoglie le lettere, le storie, le aspirazioni e gli appelli di 25 donne: donne di diversa sensibilità culturali, alcune sconosciute altre "famose" come la scrittrice Dacia Maraini scrivono a Papa Francesco per parlare della chiesa e delle donne, della giustizia, della pace, dell'ambiente, del mondo che vogliamo costruire e in cui vogliamo vivere.
Cè un filo rosso che unisce e costutuisce la trama di questo dialogo che il mondo delle donne italiane desidera aprire con il vescovo di Roma sotterraneo e profondo e questo filo nasce a sud, a Caserta nella condivisione ideale, spirituale e nellamicizia tra il vescovo Raffaele Nogaro, il prof. Sergio Tanzarella, docente di Storia del Cristianesimo e direttore editoriale delleditrice Il Pozzo di Giacobbe e suor Rita Giaretta con la comunità Ruth: attorno a queste persone, da sempre impegnate per la tutela dei diritti soprattutto dei più deboli, sono nate le prime parole delle 25 che compongono lindice del libro: ambiente, armi, periferia, poveri, nonviolenza, pace
Secondo il vescovo Raffaele Nogaro Valorizzare la donna anche nel governo della Chiesa non è una questione di democrazia. E una realtà di fede. Una presenza esplicita e responsabile della donna sarebbe una vera promozione per la Chiesa. Non si chiede un nuovo esercizio del potere. Gesù lo respinge con radicalità. E precisamente nuova realtà di diaconìa: zelante, attenta, ma anche tenerissima, comè quella delle donne. E precisamente una questione damore
Marco Tosatti su Vaticaninsider La Stampa così recensisce il volume: Sono lettere italiane: e infatti cè chi parla al Papa di una terra difficile, la tristemente nota terra dei fuochi, balzata alla ribalta relativamente da poco rispetto ai decenni da cui perdurano i mali che hanno avvelenato le nostre vite e le nostre coscienze e che noi abitanti di queste zone, ci portiamo tutti addosso. Una terra in cui la speranza deve alimentare le nostre vite, per non farci chiudere gli occhi e il cuore di fronte a quanto è accaduto e continua ad accadere, scrive Titti, dalla Campania. Che è impegnata nella cooperativa sociale Newhope per donne immigrate vittime della tratta degli esseri umani. Un varietà di interventi molto ampia; si va da temi generali pace, poveri, non violenza, ambiente - a situazioni particolari, come quelle affrontate da una religiosa, Maria Stella, delle Sorelle Stimmatine delle Comunità Inserite, che lamenta una decisione del governo del suo ordine, avvalorato dallappoggio delle autorità centrali della Chiesa, che ha portato, scrive, allesilio di 17 sorelle, dopo cinquanta, quaranta, trentanni di appartenenza per ver detto no a unobbedienza sotto minaccia di monizione canonica. Cerchiamo di continuare a vivere nellesilio e con tutta la relativa precarietà, grazie anche a un irrobustito legame fraterno e con laiuto dellAlto e del Basso, la dinamica fedeltà della prima ora.
In allegato: la copertina del volume e linvito per lincontro di domani e alcune foto della presentazione di domenica scorsa al Salone del Libro in cui le donne-autrici del volume hanno lanciato insieme a Dacia Maraini anche da Torino la campagna #bringBackOurGirlsper la liberazione delle ragazze sequestrate in Nigeria