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giovedì 15 maggio 2014

CAPUA: I RIFLETTORI DEL ROTARY SULLA “SANITA’ SENZ’ANIMA”

            Importante Convegno il prossimo 17 maggio all’Hotel dei Cavalieri di Caserta

            La presidente Adele Vairo riafferma il dovere di tutelare i diritti primari della persona

CAPUA – Da Torino (in febbraio) a Salerno (in marzo), ancora a Salerno (il prossimo 16 maggio) a Caserta (il giorno successivo): sono le più recenti e correnti tappe del tour di presentazione di un libro che sta facendo scalpore: “Sanità senz’anima” di Gerardantonio Coppola edito da Ananke sul finire del 2013. A ‘taggare’ l’importante evento il Rotary Club “Capua Antica e Nova”, presieduto da Adele Vairo, che appunto ha calendarizzato l’incontro con l’Autore per le ore 10 del 17 maggio presso l’Hotel dei Cavalieri nella centralissima Piazza Vanvitelli a Caserta. Annunciando l’iniziativa, la Vairo ha dichiarato: “Assumiamo con l’attenzione che merita questo briefing di divulgazione sulle dinamiche della Sanità che coinvolgono quanti sono intensamente sommersi in situazioni di debolezza. Una condizione che deve interessare ciascuno di noi in prima persona. La necessità di attribuire il giusto valore alla dignità dell’ammalato converge senza dubbio con l’idea condivisa dall’etica rotariana: tutti dobbiamo farci carico della crescente consapevolezza di questa complessa problematica che in sostanza attiene ai diritti irrinunciabili della persona”. Si tratta di un baricentro concettuale che, per una volta, accantona (o meglio “si colloca in parallelo con”) le disfunzioni organizzative e le incidenze finanziarie del Sistema sanitario nazionale e delle sue propaggini locali (in Campania particolarmente acute e croniche), per far luce sulla carente, mancante o contraddittoria “anima” con cui lo stesso Coppola intende la “soggettività delle persone ovverosia tutti quegli aspetti che non sono riconducibili a fenomeni di tipo materiale”. Una sfida psicologica, affettiva e relazionale, dunque, che il Rotary “Capua Antica e Nova” accetta e rilancia con l’apporto diretto della presidente Vairo che introdurrà i lavori snodantisi con gli autorevoli interventi dello scrittore e giornalista Giancristiano Desiderio, del magistrato Eugenio Forgillo (Presidente del Tribunale di Avezzano) e di Antonio Citarella, Assistente del Governatore Rotary International Distretto 2100, Maria Rita Acciardi. Di sicuro emergeranno argomentazioni centrali nella costante ricerca di manager e funzionari delle strutture sanitarie, medici, infermieri, psicologi, sociologi ed altri specialisti di settore, ma avvertite senz’altro, magari sulla propria pelle, anche dall’uomo qualunque che intenderà liberamente partecipare al Convegno. A tutti l’Autore dedicherà infine la sua originale interpretazione, esito di annosi studi ed esperienze sul campo. Gerardantonio Coppola è direttore della struttura di Organizzazione e sviluppo risorse umane e qualità dell’ASL Torino 5. E’ da tempo impegnato in attività di ricerca e formazione in un ambito che comprende comunicazione, qualità e organizzazione dei servizi sanitari. Ha scritto, per la Regione Piemonte, i volumi “L’informazione e la comunicazione in Sanità” (2002, 2003) e “Qualità e ricerche di marketing nelle organizzazioni sanitarie” (2004). Ha inoltre pubblicato “I controlli interni nelle organizzazioni sanitarie” (Giuffrè, 2007), “Le nuove frontiere della comunicazione pubblica” (Ediermes, 2010), prima di giungere al saggio “Sanità Senz’anima” sul quale difatti si svilupperà a Caserta la discussione in programma per il terzo sabato di maggio e in straordinaria coincidenza con gli auspici della “chiave solidaristica” ribadita proprio dal Governatore Acciardi che invoca il riconoscimento “ad ognuno della dignità di essere”, un’umanissima e doverosa apertura “in cui sia data voce a chi non ce l’ha in cui si percepisca forte l’aspettativa di un mondo migliore e tangibile la concretezza dell’impegno di tutti noi verso chi meno ha, chi meno può, chi soffre, chi ha perso
tutto, chi dorme per strada, chi è solo, chi non ha più né certezze, né affetti…né sogni, né speranze”.
                                                                                                                              Raffaele Raimondo