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sabato 19 aprile 2014

RAPINE A CASERTA FUORI LA REGGIA - LA SQUADRA DI ALESSANDRO TOCCO FERMA UN GIOVANE DI MADDALONI

Nella mattinata di oggi, la “Squadra Falchi” della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore dr. Alessandro TOCCO, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dall’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di S. Maria C. V. (CE) su richiesta della Procura sammaritana, in relazione al reato di rapina aggravata, nei confronti di DIODATO Benedetto, nato a Maddaloni (CE) il 13.11.1989. La misura è stata emessa ad epilogo di incalzanti indagini condotte dagli investigatori della “Sezione Criminalità diffusa” su una delle numerose rapine consumate a Caserta nelle ultime settimane, nell’area compresa tra la Stazione ferroviaria ed il parco antistante la Reggia vanvitelliana. Infatti, il 3 marzo scorso, intorno alle 09.30, uno studente in attesa alla fermata dei bus, era stato avvicinato da un giovane con il pretesto di chiedere “un euro”, ma poi lo sconosciuto aveva svelato le sue reali intenzioni mostrando un oggetto a punta e intimandogli di consegnargli il cellulare, un costoso “Samsung S3”, ed il denaro che aveva, 20 euro, fuggendo poi verso lo scalo.

A seguito della denuncia, venivano avviati accertamento da parte della “Squadra Falchi” impegnata sistematicamente nel monitoraggio della zona, attraverso la continua identificazione dei personaggi che abitualmente la frequentano. Infatti, venivano acquisite decine di fotografie di soggetti che abitualmente girovagano nell’area, le cui fattezze corrispondevano alla descrizione fornita in sede di denuncia. Le immagini, poi, erano sottoposte in visione alla vittima che riconosceva, senza ombra di dubbio, nel DIODATO Benedetto il responsabile dell’aggressione, il quale aveva impressi sul collo dei vistosi e caratteristici tatuaggi notati in occasione della rapina. Pertanto, sulla scorta degli inequivocabili riscontri investigativi, la Procura della Repubblica di S. Maria C. V. formulava una richiesta di applicazione di misura cautelare restrittiva nei confronti dell’indiziato, il quale nonostante la giovane età ha già manifestato una pericolosa e spiccata propensione a delinquere, annoverando precedenti per favoreggiamento, furto aggravato, lesioni e resistenza a p.u.. L’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale accoglieva la richiesta applicando la misura degli arresti domiciliari prescrivendo però, in considerazione della pericolosità di DIODATO Benedetto, che fossero adottate stringenti misure di controllo attraverso l’adozione del c.d. “braccialetto elettronico” e disponendo che, alternativamente, qualora l’arrestato avesse rifiutato tale presidio di “vigilanza tecnologica”, fosse tradotto in carcere.