Nei giorni scorsi i
Carabinieri della Stazione di Macerata Campania hanno eseguito un decreto di
fermo del Pubblico Ministero emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria
Capua Vetere, Proc. Agg. Dr. Luigi GAY e Sost. Proc. Dr.ssa Geraldina COZZOLINO
nei confronti di MUSELLA Biagio cl. 1984 e residente in Qualiano (NA), ritenuto responsabile del reato di rapina
aggravata dall’uso di armi.
Tale provvedimento
scaturisce dall’attività investigativa, in merito alla rapina commessa con armi
in data 20.11.2013 in pregiudizio della gioielleria “Momenti d’Oro” sita in
Macerata Campania.
In data 29 gennaio 2014 era
stato possibile identificare e sottoporre a misura cautelare tre responsabili
della rapina, in particolare due giovani che si erano prestati a fare i basisti
per la rapina ed una donna, tutt’ora ristretta in carcere, esecutrice
materiale.
Dalle attività
conseguenti, consistenti nello sviluppo delle immagini del sistema di
videosorveglianza nonché in attività tecniche intercettive, si è riusciti da un
lato a consolidare il quadro probatorio nei confronti degli indagati e
dall’altro ad addivenire tramite l’incrocio di più risultanze
all’identificazione del MUSELLA quale secondo rapinatore a volto scoperto.
Particolare di rilievo
emerso nel corso di tale sviluppo investigativo è il commento carpito
all’indagata CARANDENTE che conferma il possesso da parte del commando di armi vere
e pronte a sparare; in particolare la donna commenta l’ipotesi dell’incontro
con una pattuglia di carabinieri durante la rapina prospettatogli
dall’avvocato:
…e ma ci lasciava la pelle…i ragazzi che stavano con
me erano molto timorosi…manco li cani c’era un conflitto a fuoco...io ti
coprivo…però…uno ha il diritto di fare fuoco sui carabinieri…giustamente si
facevano la cartella
evidenziando di non avere
alcuna remora o scrupolo a fare uso delle armi contro i militari.
Nel corso della
perquisizione presso l’abitazione del MUSELLA sono stati trovati una replica di
pistola del tipo di quelle in uso alle FF.PP ed un “kit da rapinatore” ovvero
una borsa contenente guanti in lattice e nastro adesivo pronta per l’uso.
Il presente provvedimento
nell’ambito delle attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica
presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere mirate a fronteggiare la
recrudescenza dei reati contro il patrimonio.