Sono passati trentacinque anni da quella data, sono sorti in Campania altri Conservatori e la città di Caserta, benché annualmente e sistematicamente presente con la sua immancabile richiesta al Ministero della P.I. e successivamente al MIUR viene completamente ignorata.
Individuare le cause di tanta insensibilità da parte degli organi preposti porterebbe alla solita triste conclusione delle strategie politiche sbagliate e delle inefficienze della struttura del potere centrale.
L'immagine semplicistica ed inaccurata del MIUR, nella fattispecie, anche per altri interventi (vedi Università) è oramai troppo nota.
Quando si vuoi negare una richiesta, come quella di Caserta, si contrappone puntuale I'esigenza di rispettare i vincoli ostativi delle leggi. Stranamente, però, ci è tristemente riservato constatare che per altre città, tali vincoli non esistono e puntualmente si realizzano.
Non vorremmo che la nostra considerazione venisse tacciata di municipalismo. Ma una spiegazione pure ci dev'essere data. Non crediamo di chiedere cose impossibili.
Caserta, è l'unica città capoluogo della Campania priva di Istituto Musicale per cui molti giovani che intendono avviarsi a tale disciplina artistica sono costretti ad iscriversi a scuole di altri centri affrontando, in conseguenza, notevoli disagi anche di carattere economico.
E quando citiamo Caserta intendiamo riferirci ad una Provincia con circa 800.000 abitanti che sulla base di studi e di ricerche effettuate ha un rilevantissimo numero di studenti interessati alle discipline musicali.
Intendendo aderire alle numerose sollecitazioni che pervengono da ogni parte, propongo al Comitato dei genitori dei corsi del conservatorio di Avellino che attualmente si tengono a Caserta, di aderire al gruppo di spinta coordinato dall'Achitetto Giancarlo Pignataro per estendere la raccolta di firme per una petizione popolare.