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lunedì 29 luglio 2013

SANTA MARIA CV - LE CONFRATERNITE " E' UNO SCANDALO "


CONFEDERAZIONE DELLE CONFRATERNITE DELLE DIOCESI D’ITALIA
Eretta dalla Conferenza Episcopale Italiana
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PRIORATO DELLE CONFRATERNITE DELLA DIOCESI DI CAPUA

Beati mortui qui in domino moriuntur”. Beati coloro che morirono nel nome del Signore. Brocardo che, per quel che concerne il cimitero di Santa Maria Capua Vetere, dovrebbe essere posto nella forma dell’interrogativo. Si, perché il sacro luogo cittadino è continuamente oltraggiato. Intere cappelle saccheggiate: si va dall’asportazione dei portafiori, agli arredi, ai pavimenti. Una situazione che va avanti da tempo e che ormai è divenuta insostenibile. A tal punto che diverse confraternite sammaritane hanno sporto querela – seppur nei confronti di ignoti – non solo per i reati di furto aggravato ma anche per vilipendio delle tombe.
Una condizione di degrado, incuria ed abbandono che è giunta a coinvolgere oltre che il “Priorato delle Confraternite della Diocesi di Capua” rappresentato da Angelo Adinolfi, anche nella qualità di vice coordinatore regionale della “Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia” coordinato dal cavaliere Felice Grilletto; coloro si sono rivolti all’avvocato Francesco Fabozzi affinchè non solo curasse la stesura delle querele ma ne studiasse giuridicamente il fenomeno ovvero individuare l’eventuale profilo di responsabilità in capo al sindaco, all’assessore al ramo, al dirigente competente.

Quanto accade al cimitero di Santa Maria Capua Vetere ha dell’assurdo. Un qualcosa di inaccettabile – afferma Angelo Adinolfi – che colpisce direttamente il cuore di ciascuno. Violare il luogo sacro e comunque una tomba rappresenta per il sentire di ciascun fedele una delle azioni peggiori integrante gli estremi di reato tra i più efferati. Non esagero. Recarsi a rendere saluto ad un proprio caro e trovarsi al cospetto di una situazione di oltraggio, è come sentirsi violentato fin nel profondo. Mi auguro che chi di competenza intervenga al più presto per forre fine ad uno scempio inaccettabile”. Per Angelo Adinolfi “siamo al cospetto di una situazione limite che vede il cimitero di Santa Maria quale esempio tra i più negativi della Diocesi di Capua ed oltre. In quanto responsabile del Priorato ed in rappresentanza della Confederazione, non raccolgo solo lamentele dei rispettivi direttivi e dei singoli priori e le loro denunce ma anche quelle di privati possessori di cappelle ormai esausti e giunti sino alla decisione di non addobbarne più gli interni al fine di non vedere oltraggiare le tombe dei propri cari. Meglio spoglie che oggetto di vilipendio. Abbiamo inoltrato all’attenzione del sindaco, dell’assessore al ramo e del dirigente del settore una severa denuncia ma anche un accorato appello; si lavori tutti assieme per trovare una soluzione che metta al sicuro il cimitero dalle scorribande indisturbate dei profanatori”. Per l’avvocato Francesco Fabozzi, legale del Priorato nonché nella qualità di confratello e commissario straordinario nominato con decreto Arcivescovile, “non vorrei fossimo in presenza di inquietanti azioni delinquenziali che, a mio avviso, vanno oltre il semplice spoglio delle tombe per fini modestamente economici. Auspichiamo che tutti gli organi di vigilanza e controllo intervengano con urgenza in piena sintonia con il Priorato e con la Confederazione”.