Alle prime ora
dell’alba, i Carabinieri delle Compagnie di Mondragone e Sessa
Aurunca hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare
in carcere nei confronti di sei indagati, alcuni appartenenti al
locale clan camorristico. Il provvedimento restrittivo, emesso dal
GIP Marcello DE CHIARA del Tribunale di Santa Maria C.V., su
richiesta del PM Dott. Giuliano CAPUTO della locale Procura della
Repubblica, li vede responsabili di più rapine, alcune delle quali
consumate anche con l’utilizzo di armi da fuoco e con mezzi di
trasporto rubati, nei territori di Mondragone, Carinola e Cellole,
nei mesi di settembre e ottobre 2011.
“Cambiando
l’ordine degli addendi la somma non cambia”. Questo il leitmotiv
che accompagnava le scorribande di un gruppo di rapinatori seriali.
La tecnica usata era quasi sempre la stessa. A cambiare di volta in
volta i componenti. Ognuno aveva il suo compito e lo eseguiva in
maniera perfetta.
In totale si sono
divisi più di € 10.000,00 in contanti, frutto di 3 diversi
episodi.
Il tutto prende le
mosse dalla notizia di una banda di giovanissimi rapinatori con base
logistica il territorio di Mondragone. Da qui raggiungono altri
comuni limitrofi e mettono a segno il colpo studiato a tavolino.
Questi i pochi elementi a disposizione degli inquirenti e dai quali
partono le indagini. È necessario ricostruire velocemente i vari
episodi criminosi commessi ed evitare che ne vengano commessi
ulteriori. A conferma poi delle prove trovate dai militari, le
importanti dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia.
Il primo obiettivo
scelto è vicino casa. L’ufficio postale di Mondragone, quello dei
cd Palazzi Cirio. Due giovani con casco integrale raggiungono
l’ufficio postale a bordo di un Honda SH 300. Il passeggero scende
dal potente motociclo ed impugnando una pistola entra come un normale
cliente. A questo punto la richiesta del bottino. € 2.500 che la
malcapitata cassiera gli deve consegnare. Poi la fuga a bordo del
potente scooter. Le indagini del circuito chiuso permettono di
riconoscere due giovani: CASCARINO Mirko, classe 1991 e PAGLIUCA
Achille, classe 1980.
La banda non si
ferma. Si sposta a Cellole. Soli due giorni dopo e sarà ancora una
volta CASCARINO Mirko, questa volta con CERALDI Pasquale, classe 1983
e MARCIELLO Vincenzo, classe 1986, a rapinare la ditta “CM METALLI”
di Cellole. A farne materialmente le spese un dipendente dello
stabilimento che viene assalito dai tre. In suo aiuto altri due
dipendenti. La reazione delle vittime si interrompe a causa
dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco con una pistola
semi-automatica. Viene gambizzato un operaio straniero. Un altro si
mette all’inseguimento dei malviventi riuscendo ad intercettarli
solo successivamente a bordo di un’autovettura che avevano lasciata
come secondo mezzo per guadagnare la fuga dopo aver dato alle fiamme
lo scooter utilizzato. Uno dei rapinatori viene colpito con una mazza
da baseball. Lo stesso giorno i carabinieri di Sessa Aurunca
sequestrano circa € 3.00,00 a casa di uno di quelli che a distanza
di un anno è stato incastrato.
Il tempo necessario
per riorganizzarsi, studiare e scegliere accuratamente i nuovi
obiettivi e la banda torna di nuovo in azione.
L’ultimo episodio
risale al 5 ottobre 2011. CASCARINO Gennaro, classe 1993, fratello di
Mirko, FILOSA Antonio, classe 1980 e PAGLIUCA Achille decidono di
cambiare centro. A bordo di un’utilitaria, poi risultata rubata ed
alle prime ore dell’alba, raggiungono un magazzino di ortofrutta di
Carinola. Non hanno però fatto i conti con un operaio della ditta,
forse più mattiniero di loro. L’uomo, a bordo di un furgone, si
accorge della strana presenza di quella macchina con quei ragazzi a
bordo. Per tale motivo non si ferma al loro tentativo di bloccarlo.
Tampona quella macchina. Forse sorpresi da quella reazione i
rapinatori esplodono diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo
del furgone, riuscendo così a fuggire ed a far perdere le tracce.
Anche questa volta uno dei rapinatori si ferisce.
Dietro le quinte ed
all’insaputa dei malviventi il lavoro dei Carabinieri procede.
Le immagini raccolte
dai circuiti di videosorveglianza dei vari istituti di credito
rapinati vengono attentamente studiate e sottoposte a meticolosi
accertamenti. Si ricerca ogni minimo particolare che permetta
l’identificazione dei responsabili. Il tutto va confrontato con le
minuziose descrizioni fornite dalle vittime e raccolte dai
Carabinieri del luogo dove sono avvenute le varie rapine. A ciò le
dichiarazioni dei collaboratori.
All’alba di oggi i
militari della Compagnia di Mondragone e Sessa, mettono fine alla
carriera criminale del gruppo.
Per PAGLIUCA
Achille, CASCARINO Mirko, CERALDI Pasquale e FILOSA Antonio ordinanza
di custodia in carcere. Per MARCIELLO Rosario e CASCARINO Gennaro i
domiciliari.
LE OPERAZIONI DI OGGI IN PROVINCIA
- I Carabinieri della Stazione di Castel Volturno, località Pinetamare, hanno rintracciato e tratto in arresto Kahrizi Milad, nato in Iran, classe 1980, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Roma, dovendo espiare la pena residua di anni 1 e mesi 3 di reclusione per il reato di furto aggravato. L’arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso il proprio domicilio in Castel Volturno Pinetamare.
- I Carabinieri di Castel Volturno hanno tratto in arresto Guerra Luca, classe 1994, del luogo, resosi responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari. Il ragazzo, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari, è stato sorpreso dagli operanti fuori dalla propria abitazione, in violazione delle prescrizioni imposte dalla citata misura restrittiva. L’arrestato è stato risottoposto agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio, in attesa del rito direttissimo innanzi all’Autorità Giudiziaria.
- I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Marcianise, nel corso di servizio preventivo di controllo del territorio in Orta di Atella, procedevano al deferimento in stato di libertà per il reato di contrabbando di TLE nei confronti di C.S. classe 1968, del luogo. Durante il controllo, l’uomo è stato trovato in possesso di 71 pacchetti di sigarette di varie marche per un totale di kg 1,420 privi del bollino del monopolio fiscale per tabacchi lavorati in Italia. Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro.