Gli ultimi avvenimenti che riguardano l’eventuale, nuova collocazione dei vari uffici del Tribunale di Santa Maria, hanno fatto balzare, inequivocabilmente, all’attenzione di tutti l’inaffidabilità e l’impreparazione di questi politici nell’affrontare i veri problemi della città. Tutti i crediti che potevano essere concessi si sono esauriti nelle dimostrazioni di inefficienza che, in tante occasioni, hanno dato a tutta l’opinione pubblica.
Oggi
rischiamo di compromettere, definitivamente la permanenza del Tribunale a Santa
Maria,
Dopo
aver speso, inutilmente più di un miliardo per il progetto della Cittadella
Giudiziaria che poi è rimasto nel dimenticatoio, si è incapaci di affrontare il
problema della collocazione degli uffici Giudiziari in luoghi che vicini al
centro storico. Si è creato un problema inesistente, perché non si è stati in grado non o non si è voluto, dopo più di
due anni, offrire una soluzione accettabile ai responsabile dell’Amministrazione
Giudiziaria. Già da anni avevo paventato questo pericolo ed avevo indicato in
miei scritti la possibilità di ubicare nell’ex casa comunale, nell’ex
Cappabianca e nell’ ex caserma Mario Fiore il Tribunale Civile, la Procura e l’Ufficio del Giudice di Sorveglianza. Con i sol,di
che si spendono per fittare capannoni nati per ospitare le industri e dare
lavoro alla gente ( senza pensare a progetti faraonici ed irrealizzabili a
breve) si potrebbe concretizzare un progetto realizzabile in meno di due anni,
facendo venire meno ogni velleità di Caserta di scipparci il Tribunale. Anzi,
come giustamente richiesto dal dr. Lembo, si potrebbe richiedere anche la dislocazione
in città di una sezione della DIA per perseguire i reati di camorra che sono frequenti
nella nostra Provincia. Chi ora si erge a censore di questa amministrazione è
stato il primo responsabile di questa situazione tanto precaria. Ha permesso si
infiltrassero elementi destabilizzanti e che
hanno dimostrato di non aver a
cuore l’interesse della città. La Politica deve avere uno scatto di orgoglio e,
unita, deve combattere una battaglia che coinvolga tutte le sua componenti
, i professionisti ed gli intellettuali che si oppongano a questa
ennesima manovra ad essa contraria. Si devono allontanare quegli elementi che
hanno rifiutato, con immediatezza, di sposare i bisogni reali della città ed
hanno permesso il suo saccheggio. Il
risveglio delle coscienze è necessario per allontanare le forze malsane che
infestano il tessuto sociale cittadino per, finalmente, pensare ad una
rinascita della città e della sua economia, Per ottenere questo ci vuole
l’apporto di tutti, a prescindere dal colore politico. La legalità che tanto si
sbandiera è un concetto empirico che dovrebbe concretizzarsi nel perseguire
l’interesse collettivo e non quello personale o di pochi.
Gaetano
Rauso