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martedì 9 aprile 2013

RICICLAGGIO A SAN MARINO - ECCO COME I CASALESI FACEVANO AFFARI


L'attività odierna dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta convenzionalmente denominata “Operazione Titano” è stata condotta dai Sostituti Procuratori Cesare Sirignano, Giovanni Conzo, AntonelloArdituro, Alessandro D'Alessio, Maurizio Giordano, e coordinata dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho.


Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, nell’ambito di un’indagine coordinata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di numerose persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, di reimpiego di beni di illecita provenienza, di intestazione fittizia di beni provenienti da attività illecite a soggetti compiacenti, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione e porto illegale di armi, tutti con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare le attività dei clan "dei casalesi" e del clan operante in Acerra.

AGOSTINELLI Francesco, "faccendiere" residente nelle Marche ed operante nelle regioni del centro Italia e risultato invece essere il garante degli interessi della famiglia Schiavone. In tale contesto preme sottolineare che per la prima volta é stato possibile accertare il ruolo di SCHIAVONE Carmine, tiglio di Francesco ("Sandokan"), al vertice dell’intera associazione di tipo mafioso denominata “clan dei casalesi", a seguito dell’arresto del fratello Nicola. Infatti, SCHIAVONE Carmine ha fornito, in prima persona, direttive finalizzate a curare gli investimenti in terra di S. Marino unitamente a soggetti affiliati quali IAVARAZZO Mario, PONTICELL1Mirko e lo stesso AGOSTINELLI. Quest’ultimo, inoltre, aveva piena autonomia nella gestione degli affari illeciti del clan dei casalesi nella zona a cavallo tra l’Emilia Romagna, le Marche e la Repubblica di San Marino, avendo creato una struttura operativa che operava parallelamente a quella presente nell’agro aversano.

Si evidenzia ancora che gia nel febbraio 2011 FAGOSTINELLI era stato tratto in arresto per detenzione di circa mezzo kg. di eroina e cocaina e di una pistola. Nell’occasione i Carabinieri sequestrarono importante documentazione che riguardava il riciclaggio di una Ferrari (modello Scaglietti) e di cinque villette in costruzione in provincia di Pesaro, tutti beni sottoposti a sequestro preventivo nell’ambito dell’operazione eseguita oggi per un valore complessivo di circa tre milioni di euro. Nell’ambito della medesima attività d’indagine é emerso come, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale, di sequestro preventivo e di confisca dei beni, alcune aziende siano state fittiziamente intestate a terze persone, tra cui alcune donne imparentate con esponenti del clan.
Le investigazioni hanno, inoltre, permesso di far luce sul ruolo ricoperto da alcuni affiliati in considerazione del settore di specifica competenza, identificando, in particolare, i soggetti che si occupavamo dell’acquisto, della detenzione e della vendita sull’inter0 territorio nazionale, di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina provenienti dall’Albania e quelli che acquisivano e detenevano armi e munizioni per le esigenze "militari" del sodalizio.
Al riguardo, personaggi quali il citato AGOSTINELLI Francesco, unitamente a SINATRA Francesco, di origine catanese, IAVARAZZO Mario e PONTICELLI Mirko rivestivano il ruolo di promotori del sodalizio ed in tale contesto é emersa la figura di MONTEBELLI Guido che, oltre a mettere a disposizione dell’assaciazione il bar da lui gestito in Riccione, denominato “Tintarella di luna Café” per la custodia degli ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, si occupava in prima persona dello spaccio al minuto.

ELENCO DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE:
1. AGOSTINELLI Francesco, cl. ’64 di Pano (PU);
2. AGOSTINI Riccardo, cl. ’57 di Pesaro (PU);
3. BARALLO Mario, cl. ’83 di Casal di Principe (CE);
4. BELLAROSA Roberto, cl. ’62 di Riccione (RN);
5. D’AMORE Gennaro, cl. ’68 di Brusciano (NA);
6. DI PUORTO Salvatore, cl. ’73 di San Cipriano d’Aversa (CE);
7. DI PUORTO Sigismondo, cl. ’72 di San Cipriano d’Aversa (CE);
8. GIAMMATTEI Roberto, cl. ’48 di Pano (PU);
9. IAVARAZZO Mario, cl. ’75 di Casal di Principe (CE);
10. LAMBOGLIA Antonio, cl. ’62 di San Nicola La Strada (CE);
11. LUFO Laureta, cl. ’74 di Riccione (RN);
12. MAISTO Pasquale, cl. ’74 di Villa Literno (CE);
13. MARINIELLO Giuseppe, cl ’65 di Acerra (NA);
14. MONTEBELLI Guido, cl. ’59 di San Clemente (RN);
15. PIERUCCI Roberto, cl. ’68 di Possombrone (PU);
16. PONTICELLI Mirko, cl. ’86 di Castelvolturno (CE);
17. RAIA Ferdinando, cl. ’66 di Somma Vesuviana (NA);
18. SALIU Erjon, cl. ‘83 di Rimini;
19. SANTIROCCO Roberto, cl. ‘72 di Riccione (RN);
20. SCHIAVONE Carmine, cl. ‘83 di Casal di Principe;
21. SERAFINI Giorgia, cl. ‘76 di Pano (PU);
22. SINATRA Francesco, cl. ‘81 di Ramacca (CT);
23. VALLEFUOCO Francesco, cl. ’67 di Brusciano (NA);
24. VENOSA Massimo, cl. ’75, di Montevarchi (AR);