Genio civile: da tre anni, ancora pratiche inevase
Gli ingegneri di Caserta sono contrari alla dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da parte del collaudatore. Atto richiesto dagli uffici del Genio civile casertano. Si aggiunge, dunque, un ulteriore elemento all’annosa questione ( ed ancora lontana da soluzione) che riguarda lo stallo di diverse autorizzazioni sismiche (necessarie all’inizio dei lavori) che da diverso tempo (circa tre anni) caratterizza l’ufficio provinciale del Genio civile casertano.
“E’ impropria l’attività richiesta dal collaudatore di produrre l’atto di notorietà circa l’eventuale inizio dei lavori”, dicono dall’ordine. Ragion per cui gli ingegneri di Caserta e provincia sono chiari: “Chiediamo l’annullamento di questa dichiarazione sostitutiva perché contraria alla L.R. 9/83 in fase di ritiro dell’autorizzazione sismica”. Inoltre, questo elemento dà ancora più forza agli ingegneri casertani nel chiedere “la normalizzazione della situazione al Genio civile, che continua a evadere pratiche necessarie per ottenere l’autorizzazione sismica, indispensabile per dare il via ai lavori”. Questo stallo, che dopo tre anni non accenna ancora a cambiare (nonostante professionisti del settore chiamati negli uffici del Genio civile proprio per risolvere le stesse pratiche) “potrebbe comportare azioni illecite”.
Riguardo l’atto di notorietà c’è da dire che “se l’autorizzazione sismica non viene rilasciata il collaudatore non può esercitare l’attività di vigilanza prevista dall’art. 6 della L.R. 9/83”, continuano gli ingegneri. L’ordine di via Sant’Antonio , dunque, sollecita “all’emissione del provvedimento di autorizzazione sismica nei 60 giorni previsti dall’art. 5 del Regolamento n. 4/2010”. In conclusione, “l’attività richiesta con l’avviso per l’utenza non è pertinente con i compiti assegnati al collaudatore ai sensi e per gli effetti della normativa vigente, e invade i compiti riservati in via esclusiva agli UTC dei comuni e allo stesso Genio Civile”. Ecco perché, la gli ingegneri invitano “all’immediato ritiro della disciplina di cui all’avviso per l’utenza del 4/2/2013 in uno spirito di leale e fattiva collaborazione tra la Regione e l’Ordine degli ingegneri che ha a cuore la dignità professionale e il diritto alla sicurezza”.
Dal canto loro gli ingegneri si dicono “disponibili al dialogo e a trovare soluzioni possibili”.